Analisi del collocamento per l’emissione del BTP Valore a 7 anni

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Si è concluso oggi alle ore 13.00 il collocamento per il quinto BTP Valore offerto dal governo italiano sin dalla giornata di lunedì 20 ottobre. I risultati sono stati molto positivi. Al termine dell’operazione, gli ordini sono stati 506.992 per un controvalore complessivo di 16,572 miliardi di euro. Il contratto medio siglato è stato all’incirca di 32.700 euro. Il dato è in linea con i risultati dei collocamenti precedenti, i quali avevano raccolto poco meno di 65 miliardi in tutto.

Caratteristiche del collocamento del BTP Valore

Il collocamento del BTP Valore ha avuto ad oggetto questa settimana un bond del Tesoro della durata di 7 anni. La scadenza è stata fissata per il 28 ottobre del 2032. Esso paga le cedole con cadenza trimestrale e in base a tassi crescenti: 2,60% per il primo triennio, 3,10% per il biennio successivo e 4% per gli ultimi due anni. Per coloro che hanno sottoscritto il titolo nei giorni del collocamento e lo terranno in portafoglio fino alla scadenza è previsto un premio fedeltà dello 0,8%. A proposito, il Tesoro ha confermato i tassi al termine del collocamento. Avrebbe potuto alzarli se le condizioni di mercato fossero mutate rispetto all’annuncio di venerdì scorso.

Il rendimento medio lordo offerto dal BTP Valore in collocamento fino ad oggi risulta del 3,14%. Se includiamo il premio fedeltà, sale al 3,25%. Al netto dell’imposta del 12,50%, il rendimento si attesta al 2,75% e sale fino al 2,84%. Sebbene non siano cifre in assoluto elevate, bisogna fare i conti con le alternative di mercato e a parità di rischio. Gli stessi titoli di stato con cedola fissa e con scadenze simili offrivano in questi giorni di meno, cioè sotto il 3% lordo. Questo significa che il Tesoro ha allettato le famiglie prospettando loro un rendimento all’emissione più alto.

Successo in un clima di incertezza sui mercati

Il successo del collocamento del BTP Valore conferma che in Italia la voglia di investire resta alta e anche se negli ultimi mesi c’è stato sui mercati finanziari un clima di forte incertezza. La risposta dei piccoli investitori si conferma positiva. Già quest’anno avevano prenotato 14,9 miliardi per il BTP Più offerto nel marzo scorso. Altri 6,5 miliardi erano arrivati dal canale retail per il BTP Italia di giugno. A differenza degli altri, quest’ultimo offre cedole agganciate al tasso d’inflazione italiana.

Il boom di ordini al collocamento del BTP Valore ci suggerisce anche che in Italia le famiglie sono tendenzialmente avverse al rischio. Si mostrano restie a investire in asset volatili, anche se mediamente alla lunga più redditizi. Un dato che spiegherebbe la bassa propensione a comprare Bitcoin. Al 30 giugno scorso le detenzioni nel nostro Paese erano stimate in 1,9 miliardi di euro da parte di 1,4 milioni di possessori per un investimento medio attorno ai 1.350 euro. I titoli di stato sono relativamente sicuri e quelli italiani stanno recuperando credibilità negli ultimi tempi. Le agenzie di rating li hanno promossi più volte in questi mesi, migliorandone il giudizio e le prospettive.

Titoli di stato promossi dalle agenzie di rating

La scorsa settimana DBRS ha annunciato a sorpresa di avere alzato il rating sui BTP ad A(low), facendoci rientrare “in serie A” per la prima volta dopo un decennio. Il migliore clima attorno al nostro mercato sovrano ha contribuito a sostenere la domanda delle famiglie in questi anni. Le loro detenzioni ora superano il 15% del totale dei titoli di stato in circolazione. Alla fine del 2021 erano di poco superiori al 7%. Da allora non è cambiato solamente l’umore, bensì anche il livello dei rendimenti offerti sia in termini nominali che reali.

Con il tempo è probabile che i nostri bond restino vittime del loro stesso successo. Per il governo diventerebbe più difficile piazzarli tra le famiglie, così come lo è per gli altri governi europei (e non solo). Spread più bassi implicano premi sui rendimenti relativamente stretti, facendo venire meno la loro appetibilità. Anche per questo il Tesoro starebbe cercando di approfittarne ora che può. Le emissioni retail stanno contribuendo da anni ad allentare la pressione sui titoli di stato sui mercati, consentendo al governo di richiedere agli altri investitori minori capitali.

Segnale rassicurante per i mercati

Con quest’ultimo collocamento del BTP Valore, ad esempio, saranno sfoltite le emissioni ordinarie da qui alla fine dell’anno. Il successo segnala ai mercati che saranno chiamati a finanziare un po’ di meno lo stato italiano e che il debito pubblico è ritenuto solido dai suoi stessi cittadini. L’emissione di questi giorni presenta una durata in linea con la vita media del debito pubblico, pur a fronte di un costo per interessi leggermente superiore.

Esistono anche vantaggi di natura fiscale che potrebbero avere stimolato gli investimenti. I rendimenti dei titoli di stato italiani sono sottoposti ad un’aliquota notevolmente inferiore al 26% fissato per gli altri proventi finanziari. E i BTP sono esenti dall’imposta di successione. Novità di quest’anno, poi, l’esclusione degli investimenti in titoli di stato, buoni fruttiferi e libretti di risparmio dal calcolo del patrimonio per l’ISEE fino a 50.000 euro. Paradossalmente, una famiglia che possiede liquidità in banca è incentivata a investire in bond sovrani per abbassare il valore del patrimonio e magari potere accedere a servizi che altrimenti le sarebbero preclusi.

Collocamento del BTP Valore successo anche grazie alle cedole crescenti

Un altro motivo del successo per il BTP Valore oggetto del collocamento potrebbe essere consistito nelle cedole crescenti. L’investitore sa che un’obbligazione è soggetta a volatilità sul mercato secondario, in base a diversi fattori tra cui la variazione dei rendimenti. Le cedole crescenti tendono a garantire la tenuta dei prezzi, in quanto innalzano il rendimento con il passare del tempo. Nello specifico, il bond tra tre anni renderà in media il 3,55% e tra cinque anni il 4%. Ovviamente, stiamo ragionando sulla base di una quotazione alla pari. A parità di rendimenti lungo la curva delle scadenze, i prezzi aumenterebbero dai valori attuali.

Ci sarà presto un nuovo collocamento per emettere il sesto BTP Valore? Molto dipenderà dalle condizioni di mercato. I risparmiatori italiani detengono sui conti bancari più di 1.800 miliardi di euro. Non è tutto risparmio effettivo, ma il dato è costante da tempo e segnala che esiste una forte capacità per accrescere gli investimenti di natura finanziaria. Non è consigliabile concentrare eccessivamente i propri investimenti su un solo asset, quand’anche si trattasse dei titoli di stato del proprio Paese. Il rischio sarebbe di esporsi alla loro volatilità e/o di perdere le opportunità di guadagno offerte da prodotti alternativi. In assenza di grossi mutamenti, già entro la primavera prossima il Tesoro potrebbe annunciare una nuova emissione destinata al pubblico retail.

 

 

 

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