Ethereum Staking , il reddito passivo nel settore crypto

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Ethereum Staking è un’espressione che potrebbe risultare non familiare a molti, ma con la nascita del settore crypto sono entrati molti termini inglesi nel dizionario italiano.

Lo staking è uno di questi termini che ad un primo impatto può risultare complicato ma approfondiamo e spieghiamo in cosa consiste.

Ethereum Staking presso un exchange crypto

Attraverso un exchange crypto, si possono mettere a disposizione le proprie monete digitali tramite una piattaforma per un processo di Proof of Stake, che garantisce la sicurezza della rete.
Ci sono molte criptovalute che possono essere messe a staking, ma prendiamo Ethereum come esempio per capire meglio il meccanismo.
Proteggere Ethereum e guadagnare ricompense allo stesso tempo è alla portata di tutti gli utenti che possiedono Ethereum e che possono contribuire al consolidamento della sicurezza della rete.

Per diventare validatori di se stessi, è necessario detenere i 32 ETH necessari per svolgere questa attività; altrimenti, è possibile metterli a staking tramite un exchange di criptovalute o attraverso portafogli mobili che consentono di fare staking nell’app.

Esiste un’altra forma di staking che sta diventando sempre più popolare: lo staking liquido.

Cosa è lo staking liquido

Il servizio di staking liquido è una rappresentazione tokenizzata del tuo asset messo a staking, il cui valore è ancorato a uno a uno.
Questo token è, in particolare, una specie di ricevuta per il tuo asset in staking e, quando viene annullato, viene bruciato.
Per l’utente, lo staking liquido significa guadagnare interessi composti su un asset che si trova sia nella propria custodia che a disposizione per altre transazioni.

Oltre allo staking liquido oppure lo staking criptovalute classico, come staking Ethrereum per esempio, esiste anche il restaking.

Che cosa è il restaking e come funziona

Il restaking consente di mettere a staking gli stessi token sia sulla blockchain principale che su altri protocolli, migliorandone la sicurezza e offrendo la possibilità di guadagnare ricompense aggiuntive.
Uno dei principali limiti nello sviluppo dell’infrastruttura Web3 è la necessità sempre crescente di nodi validatori che permettano ai vari servizi di funzionare correttamente e ne garantiscano la sicurezza e l’affidabilità.
Per garantire la sicurezza di un servizio è necessario disporre di un ampio network dal valore monetario elevato, per impedire a potenziali entità malintenzionate di prenderne il controllo.

Ecco perché nasce l’esigenza di cercare soluzioni alternative che semplifichino il lancio di nuove Dapp senza compromettere la sicurezza.
La soluzione si chiama restaking, una sorta di combinazione tra un servizio Node as a service e un’operazione con leva finanziaria.

Ethereum Staking e restaking approfondimenti

Il restaking si basa sul principio che esistono già reti di validatori estremamente sicure in cui sono bloccati miliardi di dollari a garanzia, come nel caso di Ethereum.
In parole semplici, gli stessi ETH bloccati per la validazione delle transazioni vengono sfruttati per più tipi di transazioni. In questo modo sia chi effettua il deposito in staking sia i nodi validatori potrebbero ricevere doppie ricompense: da un lato per la validazione delle transazioni su Ethereum, dall’altro per la validazione delle transazioni dei vari servizi.
Il restaking rappresenta un enorme passo avanti per il mondo Web3, poiché getta le basi per uno sviluppo più semplice ed economico.
Tuttavia, è doveroso accennare ai rischi esistenti.
“Molti membri della comunità delle criptovalute hanno messo in guardia dai limiti del restaking; lo stesso Vitalik Buterin, il padre dell’Ethereum, si è detto preoccupato e ha invitato a non sottovalutare le criticità.
La chiave sta nel trovare il giusto equilibrio tra rischi e benefici e nella creazione di una struttura pensata per assorbirli e mitigarli”, afferma Alberto Cuculachi, divulgatore, professore universitario e fondatore del canale YouTube DeFi Talks.

Cosa è il meccanismo Proof of Stake

Inizialmente Ethereum era basata su un meccanismo di consenso Proof of Work, simile a quello impiegato da Bitcoin, che consumava grandi quantità di energia elettrica, dando luogo a problemi di scalabilità e richiedendo commissioni di transazione elevate. A settembre del 2022 è avvenuto il passaggio al meccanismo Proof of Stake, che impiega meno energia elettrica, attraverso l’aggiornamento chiamato Merge, che significa “fusione”.
Il termine Proof of Stake è molto comune nel mondo delle criptovalute e delle blockchain. Viene spesso messo in contrapposizione con il meccanismo Proof of Work quando si discutono i problemi legati all’efficienza energetica e alla sostenibilità ambientale delle criptovalute.
Il Proof of Stake è infatti considerato la soluzione più ecologica rispetto al Proof of Work per la convalida delle transazioni sulla blockchain.

Il Proof of Stake, in traduzione “prova di partecipazione”, è un meccanismo di consenso sulla blockchain che viene utilizzato per verificare le nuove transazioni di criptovaluta. In questo sistema di convalida delle transazioni, gli utenti bloccano una certa quantità di criptovaluta e chi la detiene ha maggiori probabilità di essere scelto per convalidare la prossima transazione.

Ethereum staking vantaggi

Detenere gli ETHER senza metterli a staking sarebbe uno spreco, perché si potrebbero aggiungere al proprio portafoglio delle ricompense e generare un reddito passivo da criptovaluta, Ethereum in questo caso.
Uno dei vantaggi principali è che il rischio è tra i più contenuti in assoluto e può generare un reddito passivo di tutto rispetto.

Affidarsi ad un exchange crypto è sicuramente un vantaggio in quanto si attutiscono certi rischi che comportano questa attività. Le ricompense ovviamente sono leggermente più basse però non si hanno problemi di responsabilità che comportano tale attività.

Un altro vantaggio pratico è che le ricompense per monete più popolari come Ethereum, Cardano, Polkadot, le ricompense possono variare dal 5% al 20% .

I svantaggi dello staking in generale

Fare staking di criptovalute presenta dei vantaggi, ma anche degli svantaggi. La perfezione non è di questo mondo. In particolare, fare staking ci può esporre al seguente rischio: il valore delle monete che investiamo è altamente volatile. Oltre a questo, si può andare incontro alla penalizzazione della ricompensa se il validatore non si comporta bene, ovvero se non è online e non esegue la validazione dei blocchi in modo corretto.

Conclusioni finali

Fare Ethereum staking è sicuramente un’attività che può dare delle soddisfazioni, ma come tutte le cose bisogna farlo con la consapevolezza che può anche comportare qualche piccolo rischio.
Come in tutti i settori, in generale, è necessario avere le idee chiare, ma soprattutto nel settore delle criptovalute, che è relativamente nuovo e innovativo, l’attenzione dovrebbe essere maggiore quando si tratta di ottenere redditi passivi da queste valute.

Michela Mocanu

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