Ledger Nano S: come iniziare a usarlo

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Cos’è un Ledger Nano S? A cosa serve? Come funziona?

Il Ledger Nano S è un portafoglio facente parte della grande categoria “hardware wallet” per criptovalute. È un piccolo dispositivo, simile a una chiavetta USB, che come tutti i device della sua “famiglia” ha il compito di memorizzare le chiavi private offline, proteggendole da hacker e malware.

Come detto, la caratteristica principale di questo dispositivo, che risulta comunque adatto anche ai principianti per l’estrema semplicità d’uso, è legata alla sicurezza nello stivaggio e uso della seed phrase – la traduzione in linguaggio umano della chiave privata (private key) – che viene di fatto utilizzata solo in sede di transazione.

Il dispositivo non è quasi mai a contatto con la rete, se non durante le puntuali e sporadiche operazioni di aggiornamento, che comunque durano molto poco e – se effettuate seguendo i link ufficiali e in modo corretto – non danno alcun problema.

Ledger Nano S: tutorial di istallazione

Il dispositivo viene ovviamente corredato di relative istruzioni, e nel Web è possibile reperire analitici tutorial che descrivono le specificità da applicare in sede di istallazione a seconda del sistema operativo in uso, che può essere di area Apple, Windows o Linux.

Tuttavia possiamo da subito stilare una scaletta di operazioni semplici e lineari per metterlo in funzione senza problemi.

Da un punto di vista operativo, infatti, le procedure sono estremamente simili, se non identiche, per tutti gli OS disponibili. Il LNS viene fornito con un comune cavetto di collegamento fisico (USB) al computer, che serve solo per le procedure di inizializzazione e una tantum di aggiornamento, come detto.

Una volta collegato il LNS tramite cavo, si apre un form a schermo che invita a scaricare nel proprio computer un’applicazione detta Ledger Live, necessaria per comunicare col dispositivo esterno.

Delle semplici istruzioni a schermo chiederanno di creare per la prima volta la chiave privata relativa alla locazione crittografica che verrà usata per conservare le criptovalute. Si tratta in questo specifico caso di una seed phrase di 24 parole, da memorizzare e conservare in modo sicuro.

A questo proposito, consigliamo caldamente al lettore di consultare la nostra guida Seed phrase: la chiave della sicurezza del wallet, che contiene svariati buoni consigli per tutelare al meglio quella che a tutti gli effetti è l’informazione più importante e preziosa in materia di auto-custodia delle criptovalute!

Per quanto l’hardware wallet sia ottimo, infatti, la tutela della seed phrase e il suo backup cartaceo sono a totale responsabilità dell’utente!

Inserimento delle crypto

L’applicazione Ledger Live consente di scegliere le specifiche criptovalute che si desidera conservare. Questa scelta è rappresentata da vere e proprie “app interne”, ciascuna dedicata alla specifica crypto. Queste ultime compaiono, come in una sorta di “store”, nella schermata principale dell’applicazione Ledger Live, e possono essere semplicemente scelte seguendo le istruzioni a schermo, sulla base delle specifiche esigenze.

Supponendo di voler utilizzare il LNS per stivare Bitcoin ed Ethereum (usiamo queste due celebri solo a titolo di esempio), andremo a scegliere le due app di riferimento, che verranno istallate all’interno del dispositivo e andranno a produrre l’indirizzo (chiave pubblica) verso il quale indirizzare le crypto (per esempio da un altro wallet, nostro o di qualcuno che intende inviarcele per le più disparate ragioni, oppure da un exchange crypto). Ciascuna crypto avrà chiaramente il suo indirizzo pubblico dedicato.

Una volta data la validazione e inviate le crypto agli indirizzi di cui sopra, basterà attendere i rispettivi tempi di conferma, variabili a seconda dell’architettura blockchain sottostante. Dopo questa attesa, che può variare dai pochi secondi ai pochi minuti, le crypto risulteranno definitivamente stivate e protette all’interno del wallet crittografico che abbiamo creato.

Da questo punto di vista, il Ledger Nano S è un’ottima soluzione anche per le procedure di staking, caratteristiche di varie blockchain, tra cui Ethereum.

Da questo momento in poi il nostro LNS può essere conservato in luogo sicuro, chiuso e lontano da qualsivoglia insidia. Consigliamo come sempre una cassaforte o simili.

Invio di criptovalute

Per ragioni abbastanza ovvie, dispositivi “hardware” come appunto quello di cui stiamo parlando sono stati pensati soprattutto per la custodia a lungo termine delle crypto. In altre parole, dal punto di vista banalmente statistico e di utilizzo pratico, l’idea è quella di un dispositivo esterno dove “hodlare” (in gergo, conservare, nel senso proprio di collezionare) criptovalute con l’idea di non utilizzarle se non dopo parecchio tempo.

Tuttavia, come ovvio, il dispositivo consente tranquillamente di inviare le proprie crypto a qualsiasi altro wallet compatibile con le rispettive (per trasferirle, usarle, oppure per monetizzarle).

La procedura è anche in questo caso estremamente semplice.

Tornando a connettere il dispositivo LNS attraverso il sopraccitato cavetto USB si apre nuovamente l’applicazione Ledger Live, dove possiamo selezionare la criptovaluta da inviare, nonché, lungo le schermate successive, l’indirizzo del destinatario e l’importo desiderato.

Il sistema, una volta predisposta l’anteprima dell’invio, ci chiederà di confermarlo. Questa conferma – dettaglio molto importante – avviene intervenendo direttamente con un opportuno pulsante fisico nel dispositivo esterno, per massimizzare la sicurezza.

Da questo momento in poi, le nostre crypto sono in viaggio verso il wallet di destinazione, e la transazione è tranquillamente osservabile a partire da qualsiasi portale di scansione blockchain disponibile in rete. Il dispositivo può essere nuovamente staccato e riposto.

Ledger Nano S: i principali vantaggi

Innanziturro, come già anticipato, l’estrema semplicità e intuitività d’uso costituiscono le principali motivazioni per scegliere questo apparato.

In sostanza, un dispositivo del genere altro non è che un’entità che racchiude in formula unica tanto il software quanto l’hardware per effettuare operazioni crittografiche. Il funzionamento, però, è assolutamente paragonabile a quello di una comune app istallata in un computer, tablet o smartphone.

Ciò che spicca è l’aspetto sicurezza, inteso come modalità di conservazione della seed phrase “digitale” al riparo dal Web.

Come ribadito più volte, comunque, la seed phrase deve sempre essere conservata anche in forma di backup cartaceo, visto che a rigore anche un dispositivo come il LNS può essere perso o rubato.

Precisazione su altre tipologie di Ledger Nano

In questo tutorial ci siamo concentrati sulla versione più famosa e “amichevole” di Ledger Nano, ossia quella “S”, da tempo sul mercato e adatta a qualsiasi tipo di utenza.

Tuttavia sono state create dal produttore varie versioni e upgrade di questo modello, che di volta in volta presentano caratteristiche aggiuntive e diverse morfologie.

Nonostante questa varietà, i criteri di funzionamento rimangono assolutamente paragonabili, ovvero totalmente sovrapponibili, a quelli descritti, e possono essere quindi molto facilmente adattati a qualsiasi inizializzazione di device.

Per risolvere gli eventuali minimi dettagli che potrebbero differire o aggiungersi, rimandiamo sempre alla necessaria consultazione delle istruzioni ufficiali presente nella confezione e ai numerosi forum dedicati presenti in rete, molti dei quali redatti dallo stesso produttore.

Conclusioni e accorgimenti aggiuntivi

Per quanto un hardware wallet in genere costituisca un ottimo compromesso tra semplicità e sicurezza, ci sono tuttavia degli accorgimenti da mettere comunque in atto per evitare anche i problemi che, per quanto poco probabili, potrebbero sorgere.

Il Ledger Nano S deve essere acquistato presso un rivenditore autorizzato, conosciuto e regolare, in quanto, tecnicamente e teoricamente parlando, potrebbero anche essere immessi sul mercato dei dispositivi già hackerati a monte, che collegandosi ad applicazioni malevole e non originali avrebbero la possibilità di generare delle chiavi private già note agli hacker responsabili.

Questa evenienza, per quanto appunto estremamente difficile da verificarsi, potrebbe veramente avere conseguenze spiacevoli, in quanto l’hacker di turno avrebbe modo di attendere opportunamente il “riempimento” di un certo wallet, senza dare nel frattempo il benché minimo sentore della sua presenza “da dietro le quinte”.

Una volta raggiunta una certa cifra, quindi, essendo in possesso della chiave privata, e dunque della titolarità a deliberare una transazione dal relativo wallet ad un altro di sua scelta, potrebbe in un colpo solo azzerare il conto del legittimo proprietario, trasferendo a wallet di sua preferenza tutto il contenuto.

Da lì in poi la transazione, oltre che irrecuperabile, potrebbe essere interessata da procedure ulteriori di mascheramento che renderebbero praticamente invisibile chiunque l’abbia ordinata.

Pertanto è importantissimo verificare non solo l’attendibilità del rivenditore, ma anche il numero di licenza all’interno della confezione, che può essere facilmente confrontato mettendosi in contatto con i servizi di customer ufficiali care presenti in ogni paese, che forniranno i dati per accertare la genuinità del prodotto acquistato.

Oltre a questo, bisogna anche considerare un fatto. Il dispositivo fisso – computer o laptop – dove viene collegato per la prima volta il dispositivo potrebbe essere esso stesso affetto da un malware dedicato all’invio dati a terzi.

In questo caso la responsabilità non può assolutamente essere imputata al dispositivo, che risulterebbe del tutto attendibile, originale e funzionante, ma al suo proprietario, che non ha preliminarmente messo in atto le fondamentali e basiche operazioni di “cybersecurity” per utilizzare questo come altri dispositivi in piena sicurezza.

Pertanto è opportuno utilizzare il LNS solo in macchine dotate di antivirus altrettanto originale, aggiornato e attivo, che siano dotate anche di tutti gli altri accorgimenti di difesa informatica: firewall, anti-spyware, anti-malware, VPN, etc…

Inoltre, prima di qualsiasi procedimento di inizializzazione dispositivo esterno, l’intero sistema operativo deve risultare perfettamente aggiornato all’ultima versione, per evitare che a monte sussistano falle e punti deboli rimasti scoperti.

Mettendo in atto tutte queste procedure, un hardware wallet come Ledger Nano S può essere utilizzato senza problemi, consentendo all’utente di collezionare le sue crypto in piena tranquillità e sicurezza.

Filippo Albertin

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