Genius Act, Tether e il nuovo mondo delle stablecoin, tra legislazioni a confronto e prospettive per il futuro dei pagamenti globali…
Negli ultimi anni, il settore delle criptovalute ha vissuto una crescita esponenziale, attirando l’attenzione di investitori, regolatori e innovatori in tutto il mondo. Tra i protagonisti di questa rivoluzione finanziaria c’è indubbiamente Tether, la stablecoin più utilizzata al mondo, e il suo amministratore delegato, Paolo Ardoino, una figura di spicco nel panorama crypto globale di cui abbiamo molto spesso parlato.
Con l’approvazione del Genius Act da parte del Senato statunitense, annunciata il 18 giugno 2025, il mondo delle stablecoin si trova di fronte a un punto di svolta. Questa legge, progettata per regolamentare le monete digitali ancorate al dollaro, introduce nuovi standard di trasparenza e sicurezza che potrebbero ridisegnare il futuro del settore. In questo contesto Tether, sotto la guida di un Paolo Ardoino sempre più lanciato lungo i binari dell’innovazione, si sta preparando a trasformare le sfide regolamentari in opportunità strategiche, come dimostrano le recenti dichiarazioni del CEO e le mosse dell’azienda.
Questo articolo esplora il Genius Act, il suo impatto su Tether e il ruolo di Paolo Ardoino nel guidare l’azienda verso un futuro di innovazione e conformità, nonché l’implicito rapporto con l’analoga — ma evidentemente diversa — normativa MiCAR in Europa.
Geniust Act: di cosa si tratta?
Il Genius Act rappresenta una delle iniziative più significative degli Stati Uniti per regolamentare il mercato delle stablecoin, un settore che ha raggiunto una capitalizzazione globale di centinaia di miliardi di dollari. La legge, il cui iter legislativo è stato seguito con grande attenzione dagli operatori del settore crypto, mira a garantire che le stablecoin siano completamente garantite da riserve liquide, come contanti o titoli del Tesoro statunitense, e che gli emittenti siano soggetti a controlli rigorosi e audit regolari.
L’obiettivo è duplice: proteggere gli investitori da potenziali rischi, come corse agli sportelli o mancanza di trasparenza, e consolidare la fiducia nel sistema finanziario digitale, rendendo gli Stati Uniti un hub globale per le criptovalute, come auspicato dal presidente Donald Trump, che come ormai sappiamo dai tempi della sua elezione ha dichiarato di voler fare degli USA la capitale delle crypto nel mondo.
A differenza del MiCA (Markets in Crypto-Assets, spesso chiamato col suo nome completo, MiCAR, ossia Markets in Crypto-Assets Regulation), il regolamento europeo che ha imposto regole stringenti al settore crypto, il Genius Act sembra adottare un approccio più aperto e permissivo, o progressista che dir si voglia. Secondo quanto riportato, non introduce misure draconiane, ma si concentra su requisiti di trasparenza e liquidità che gli emittenti di stablecoin più strutturati, come Tether, sarebbero già in grado di soddisfare.
Più nel dettaglio, le differenze tra MiCAR e Genius Act sono le seguenti:
Scopo e Ambito di Applicazione:
MiCAR: È un quadro normativo completo e trasversale che copre un’ampia gamma di cripto-asset e servizi correlati, inclusi i token di moneta elettronica (EMT), i token legati ad attività (ART – stablecoin multi-asset), e altri cripto-asset. Mira a creare un mercato unico per i cripto-asset nell’UE, garantendo stabilità finanziaria, protezione dei consumatori e integrità del mercato. MiCAR ha anche una posizione drastica sulle stablecoin algoritmiche, che sono sostanzialmente vietate.
Genius Act: Si concentra principalmente sulle stablecoin “di pagamento” (dollar-pegged stablecoins), ovvero quelle ancorate a valute fiat come il dollaro statunitense. L’obiettivo è quello di fornire un quadro normativo chiaro per l’emissione e l’uso di queste stablecoin, preservando il ruolo del dollaro statunitense nel sistema finanziario globale e promuovendo l’innovazione in questo settore specifico. Il Genius Act non proibisce esplicitamente le stablecoin algoritmiche, ma richiede uno studio approfondito da parte del Dipartimento del Tesoro.
Approccio Geopolitico e Sovranità Monetaria:
MiCAR: Adotta un approccio difensivo e basato su regole, con l’obiettivo di salvaguardare la sovranità monetaria dell’UE e prevenire una “dollarizzazione digitale” dell’economia europea, soprattutto per quanto riguarda le stablecoin basate sul dollaro. L’UE mira a promuovere il ruolo internazionale dell’euro.
Genius Act: Riflette un approccio orientato verso l’esterno ed egemonico (definito da alcuni “criptomercantilismo”). L’amministrazione statunitense promuove le stablecoin sostenute dal dollaro per rafforzare il dominio del dollaro a livello mondiale.
Struttura di Supervisione e Licensing:
MiCAR: Introduce un quadro di regolamentazione unificato che si applica direttamente in tutti gli stati membri dell’UE, minimizzando la frammentazione. Prevede il “passporting”, che permette ai fornitori di servizi di cripto-asset (CASP) autorizzati in uno stato membro di offrire servizi in tutta l’UE senza ulteriori licenze. La supervisione è affidata all’Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati (ESMA) e all’Autorità Bancaria Europea (EBA), in collaborazione con le autorità nazionali.
Genius Act: Prevede un modello di supervisione multi-agenzia e duale (federale e statale). Gli emittenti possono operare sotto la supervisione federale (Federal Reserve, Office of the Comptroller of the Currency – OCC, Federal Deposit Insurance Corporation – FDIC) o statale, a condizione che i regimi statali soddisfino standard di equivalenza federale. Introduce la possibilità per le Special Purpose Depository Institutions (SPDI) di operare a livello interstatale.
Requisiti per le Riserve e la Trasparenza:
MiCAR: Richiede agli emittenti di stablecoin (ART e EMT) di mantenere una riserva di attività sufficientemente liquida e su base 1:1, con una parte di tale riserva detenuta in depositi. Ci sono requisiti rigorosi per la governance, la gestione del rischio e le politiche di riscatto, oltre a divulgazioni dettagliate agli utenti riguardo agli asset di riserva e ai potenziali rischi.
Genius Act: Richiede agli emittenti di stablecoin di mantenere una riserva 1:1 con asset idonei, come dollari USA e titoli del Tesoro a breve termine (con maturità non superiore a 3 mesi). Vengono imposti requisiti di trasparenza, inclusa la pubblicazione di rapporti mensili sulle riserve.
Protezione dei Consumatori e Diritti di Riscatto:
MiCAR: Rafforza la protezione dei possessori di cripto-attività attraverso misure che includono la responsabilità degli emittenti per informazioni errate nei whitepaper, il diritto di recesso per i titolari e la prevenzione degli abusi di mercato.
Genius Act: Introduce diritti legali di riscatto, garantendo che i detentori di stablecoin possano riscattare i loro token al valore nominale senza ritardo. Dà priorità ai crediti dei detentori di stablecoin in caso di insolvenza dell’emittente e impone rigorose regole di protezione dei consumatori.
Restrizioni per le “Big Tech”:
Genius Act: Include una significativa restrizione che impedisce alle aziende pubbliche non prevalentemente impegnate in attività finanziarie (come le grandi aziende tecnologiche) di emettere stablecoin senza l’approvazione unanime di un comitato composto dal Segretario del Tesoro, dal Presidente della Federal Reserve e dal Presidente della FDIC. Richiede anche severe limitazioni sull’uso dei dati delle transazioni.
MiCAR: Pur avendo requisiti rigorosi per tutti gli emittenti, non ha una restrizione esplicita così mirata alle “Big Tech” come il GENIUS Act.
In sintesi, il MiCAR è un quadro normativo onnicomprensivo, con un approccio reattivo-difensivo, per l’intero settore delle criptovalute nell’UE, con un focus sulla stabilità finanziaria e la sovranità monetaria, mentre il GENIUS Act è più specifico per le stablecoin negli Stati Uniti, ha un approccio più tendente al proattivo-concorrenziale, e mira a integrarle nel sistema finanziario esistente e a mantenere il primato del dollaro.
Questo approccio ha generato ottimismo tra gli operatori del settore, primo tra tutti Paolo Ardoino che ha commentato: “Siamo sulla buona strada…”
Tether: il colosso delle stablecoin
Tether, fondata nel 2014 da Giancarlo Devasini e guidata dal 2023 da Paolo Ardoino come CEO, è la stablecoin leader a livello globale, con una capitalizzazione di mercato superiore a 141,8 miliardi di dollari e oltre 420 milioni di utenti in tutto il mondo. La sua stablecoin, USDT, è ancorata al dollaro statunitense con un rapporto di 1:1, offrendo stabilità in un mercato crypto spesso volatile. USDT è utilizzata per transazioni quotidiane, rimesse internazionali e come strumento di protezione contro l’inflazione, specialmente nei mercati emergenti come Asia, Medio Oriente, Africa e America Latina, dove l’accesso ai servizi bancari tradizionali è limitato e anche rispetto al dollaro le valute locali, ove presenti, tendono a porgere dinamiche di super-inflazione.
Tether si distingue per la sua capacità di mantenere riserve liquide, principalmente in titoli del Tesoro statunitense, che garantiscono la convertibilità di USDT in dollari in qualsiasi momento. Questo modello ha permesso all’azienda di processare riscatti significativi, come i 20 miliardi di dollari gestiti in 20 giorni durante un tentativo di corsa agli sportelli nel 2022, dimostrando la solidità delle sue riserve. Tuttavia, Tether non è stata esente da controversie. Cinque anni or sono l’azienda ha raggiunto un accordo con le autorità statunitensi, pagando una multa di 41 milioni di dollari per dichiarazioni fuorvianti sulla composizione delle sue riserve. Inoltre, è stata accusata di essere utilizzata da entità sotto sanzioni, come la Guardia Rivoluzionaria iraniana o gruppi come Hamas e Hezbollah, accuse che Ardoino ha smentito come speculazioni irresponsabili.
Paolo Ardoino: il volto pubblico di Tether
Paolo Ardoino, 40 anni, originario di Cisano sul Neva in provincia di Savona, è una figura chiave nel successo di Tether. Con un background in informatica e matematica applicata, Ardoino ha iniziato la sua carriera come ricercatore universitario, guadagnando appena 800 euro al mese, prima di entrare nel mondo delle criptovalute nel 2014 come sviluppatore per Bitfinex, piattaforma sorella di Tether. La sua visione tecnica e il suo approccio pragmatico lo hanno portato a diventare CTO di entrambe le società e, successivamente, CEO di Tether. Con un patrimonio stimato di 3,9 miliardi di dollari, Ardoino — pur mantenendo un’immagine pubblica tra le più sobrie ed essenziali — è oggi uno dei miliardari italiani più influenti, classificato al 26esimo posto in Italia da Forbes.
Ardoino è noto per il suo stile comunicativo diretto e per la sua capacità di trasformare le critiche in opportunità. In un’intervista a MilanoFinanza ha descritto Tether come un ponte tra l’economia tradizionale e il mondo crypto, sottolineando l’importanza di USDT per le persone escluse dal sistema bancario tradizionale: “Non sottraiamo clienti alle banche, perché agli istituti non interessano correntisti fondamentalmente poveri o impoveriti dall’inflazione.” La sua visione si estende oltre le stablecoin, includendo investimenti in settori come l’intelligenza artificiale, l’energia rinnovabile e persino il calcio, come dimostrato dall’acquisizione del 10,12% delle azioni della Juventus da parte di Tether.
Gli articoli che abbiamo dedicato ad Ardoino sono veramente numerosi. Il lettore potrà trovarne ampio novero anche solo scorrendo le news del crypto-blog CryptoSmart.
Il Genius Act e la strategia di Tether
L’approvazione del Genius Act rappresenta una sfida e un’opportunità per Tether. La legge richiede che le stablecoin siano completamente garantite da contanti o titoli del Tesoro statunitense, un requisito che Tether già soddisfa, come confermato da Ardoino.
Inoltre, il Genius Act impone audit regolari per garantire la trasparenza, un aspetto su cui Tether ha lavorato per migliorare la propria reputazione dopo le controversie del passato. A differenza del concorrente Circle, che pubblica audit annuali, ma non i risultati dettagliati da fine 2020, Tether ha dichiarato di mantenere riserve liquide ben oltre il necessario, con titoli di credito a breve termine di alta qualità.
Per rispondere alle nuove normative, Tether sta sviluppando un nuovo stablecoin pensato specificamente per il mercato statunitense. Ardoino ha annunciato: “Stiamo progettando un stablecoin domestico per gli Stati Uniti con funzionalità diverse, per integrarsi pienamente nel quadro regolamentare del Genius Act.” Questo nuovo prodotto sarà interamente garantito da titoli del Tesoro statunitense, mirando a soddisfare le esigenze degli investitori istituzionali americani e a garantire la conformità con le nuove regole. La strategia di Tether è da questo punto di vista estremamente chiara: non solo adattarsi, ma trasformare la pressione regolamentare in un’opportunità per consolidare la propria leadership.
Ardoino ha sottolineato che questo nuovo stablecoin non sostituirà USDT, che rimarrà il pilastro della strategia globale di Tether, soprattutto nei mercati emergenti. “Non abbandoneremo i mercati prioritari come Asia, Medio Oriente e Africa”, ha dichiarato, evidenziando l’importanza di Tether per le comunità non servite dai sistemi bancari tradizionali. Questo approccio duale dimostra la flessibilità di Tether nel bilanciare conformità e innovazione.
Le reazioni al Genius Act
L’approvazione del Genius Act ha generato reazioni contrastanti. Su piattaforme come X, alcuni utenti hanno espresso preoccupazione per il livello di supervisione richiesto, paragonandolo a un controllo “sotto il microscopio” intollerabile e controproducente. Tuttavia, altri vedono nel Genius Act un passo verso una maggiore legittimazione delle stablecoin. Un utente in particolare ha commentato: “Il Genius Act richiede che ogni stablecoin sia garantita al 100% da contanti o titoli del Tesoro, come già fa Tether. È troppo grande per fallire.” Ardoino stesso ha condiviso l’annuncio dell’approvazione del Genius Act su X, segnalando l’attenzione dell’azienda verso questa evoluzione normativa.
In Italia il celebre commentatore Fabrizio Vedana, presidente dell’importante ente consortile AssoCASP (operatori asset digitali per investimenti e gestioni patrimoniali) e consigliere nel CDA di Across Group, trust milanese famoso per la sua natura crypto-friendly, il 19 giugno ha rilasciato per la testata ItaliaOggi un interessante articolo proprio centrato sul Genius Act e sul confronto che necessariamente si pone al cospetto delle normative europee.
Secondo Vedana, l’approvazione del Genius Act al Senato rappresenta un passo cruciale per la regolamentazione delle criptovalute negli USA e potrebbe incentivare l’adozione delle stablecoin da parte di grandi aziende come Walmart e Amazon, interessate a facilitare i pagamenti e ridurre i costi di intermediazione.
Conclusioni
Il Genius Act rappresenta una svolta per il settore delle stablecoin, e Tether, sotto la guida di Paolo Ardoino, è pronta a cogliere questa opportunità soprattutto dal lato USA e paesi emergenti. Con un nuovo stablecoin progettato per il mercato statunitense e una strategia che bilancia conformità e innovazione, Tether si conferma leader in un settore in rapida evoluzione.
Ardoino, con la sua visione pragmatica e il suo approccio orientato al futuro, sta guidando l’azienda non solo verso la conformità con le nuove normative, ma anche verso un’espansione in nuovi settori, dall’AI al calcio. Mentre gli Stati Uniti si preparano a diventare la “capitale delle criptovalute”, Tether e Ardoino sono pronti a giocare un ruolo centrale in questa trasformazione, dimostrando che anche in un contesto regolamentato, l’innovazione può prosperare.
A questo punto la domanda sorge spontanea. L’Europa sarà in grado di modulare a sua volta le già vigenti normative per renderle competitive, aperte e innovative, senza imbattersi nelle solite “timidezze” che ancora ingessano il settore blockchain e crypto? Staremo a vedere… Nel frattempo è chiaro che l’intero comparto criptovalutario si sta preparando a una scossa profonda, che con tutta probabilità andrà a aumentare a dismisura l’adozione di massa, estendendo la sua portata dagli Stati Uniti al resto del mondo.
Filippo Albertin