Il valore di questa moneta da 2 euro può essere una fortuna

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Se siete appassionati di numismatica, conoscete probabilmente già l’alto valore della moneta da 2 euro di cui vi stiamo per parlare. La sua storia s’intreccia con quella macroeconomica dell’Europa di questi decenni. Perché fare collezione di monete antiche o anche dell’epoca moderna, in fin dei conti significa sempre occuparsi di un pezzo di storia nazionale o perfino mondiale. Dobbiamo tornare indietro al 1998. In quell’anno, a Bruxelles furono esaminate le candidature degli stati che avevano sottoscritto nel 1992 il Trattato di Maastricht per fare parte dell’unione monetaria. Avrebbero adottato l’euro, cioè una moneta comune al posto delle svariate monete nazionali fino a quel momento emesse, alcune delle quali navigavano in cattive acque. Pensate un po’, tra di esse c’era la tanto bistrattata lira italiana, reduce da numerose svalutazioni.

Grecia nell’euro, ingresso ufficiale nel 1999

Fino all’ultimo minuto c’era incertezza sull’ingresso di alcuni stati che non mostravano di avere i fondamentali macroeconomici in linea con i requisiti. In particolare, due furono a rischio bocciatura: Italia e Grecia. Motivo? Debito pubblico e deficit fiscali ancora elevati. Alla fine prevalse la ragione politica: entrino tutti e non se ne parla più! E fu così che la debole economia ellenica entrò a far parte della grande e ricca economia della cosiddetta Eurozona, abbandonando la dracma. Un decennio dopo in tanti si pentirono di quella scelta, a causa della crisi dei debiti sovrani esplosa nella periferia dell’area. Essa fu principale artefice del successo delle criptovalute, in qualità di asset alternativo alle monete fiat dalla dubbia solidità.

Cosa c’entra tutto questo con il valore della moneta da 2 euro di cui stiamo per parlarvi? L’euro sarebbe entrato in circolazione fisicamente soltanto dall’1 gennaio del 2002. Invece, come unità di conto ufficiale debuttava già dall’1 gennaio del 1999. Si ricorderanno della prima data coloro che oggi hanno almeno sui 35-40 anni di età. Ad ogni banca centrale nazionale veniva affidato il compito di coniare monete e stampare banconote necessarie per provvedere alla liquidità interna. La zecca di Atene si ritrovò così nel 2001 a dover coniare 75 milioni di monete da 2 euro. Al centro di essa, la scena di un mosaico di Sparta del terzo secolo avanti Cristo. Essa raffigura il rapimento da parte di Zeus di Europa, figlia del re fenicio Tito. Il re degli dei è rappresentato con le sembianze di un toro.

Valore moneta 2 euro, attenzione alla S

Proprio sotto le zampe del toro potete notare la scritta 2 ΕΥΡΩ, che nell’alfabeto ellenico significa 2 euro. In alto a sinistra, invece, compare un’altra scritta: ΕΥΡΟΠΗ. Significa per l’appunto Europa. Nella corona circolare, che è praticamente la parte esterna della moneta, in basso si trova l’anno 2002. Esso è separato in due cifre “20” e 02″ da una stella a cinque punte. Non tutti gli stati che fecero parte dell’Eurozona sin dall’inizio indicarono come prima data del conio il 2002. Spagna, Belgio, Francia e Olanda e Finlandia scrissero 1999, che fu l’anno del debutto ufficiale. Comunque sia, di queste stelle ne troverete ben dodici in tutto. Molti inizialmente pensarono, erroneamente, che esse rappresentassero i paesi facenti parte dell’Eurozona. Non è così, tant’è che oggi sono saliti a venti e non per questo è stato aumentato il numero delle suddette stelle. Queste rappresentano lo zodiaco, inviando un messaggio di universalità dell’unione monetaria.

Comunque sia, nella stella al centro dell’anno del conio si trova in alcune monete una S. Per cosa sta? Per “Suomi”, che in finlandese significa Finlandia. A questo punto, vi starete chiedendo cosa c’entri mai la Finlandia con la Grecia. Il fatto è questo. I 75,4 milioni di pezzi coniati ad Atene non bastarono, per cui fu costretta a richiederne di altri. Ed evidentemente, la sua banca centrale non era in grado di provvedere da sola, forse complice il poco tempo a disposizione. Per questa ragione fu chiesto aiuto ad Helsinki, che nel coniare questi pezzi supplementari vi impresse in sostanza la propria firma.

Rischi dal collezionismo

Qual è oggi il valore di mercato delle monete da 2 euro coniate in Finlandia per conto della Grecia? Si va dai 50 ai 100 euro. Tuttavia, può arrivare ai 1.000 euro per i pezzi mai effettivamente immessi in circolazione e noti anche come “fior di conio”. Attenzione, però, se volete acquistarla. Anzitutto, affidatevi alla certificazione di un ente di numismatica per avere la certezza che si tratti di un pezzo originale. La contraffazione è da sempre una grande insidia per chiunque collezioni qualsiasi tipo di oggetto, a maggior ragione se si tratta di monete.

C’è da fare un altro discorso circa il valore della moneta da 2 euro. Il fatto che leggiamo qua e là che possa arrivare fino a 1.000 euro, non significa che esista realmente un mercato per quella cifra. Questo va detto, in particolare, per coloro che vorrebbero acquistare con l’intento di rivendere alla prima occasione utile a prezzi ancora più alti. Non funziona proprio così. I pezzi da collezione hanno mercati spesso poco liquidi, caratterizzati da scambi rarefatti. Non è facile fissare il prezzo per un oggetto da vendere. Spesso, anche tramite i siti di aste online, notiamo prezzi a primo impatto stratosferici e immaginiamo che essi corrispondano alla valutazione del mercato. Invece, si tratta semplicemente della richiesta pretesa da chi vorrebbe vendere. Non è detto che ad essa corrisponda una domanda immediata e per quella cifra.

Valore moneta 2 euro più alto con collezione intera

Non di rado, quindi, i collezionisti sono costretti ad attendere anche molto tempo prima di poter rivendere ai prezzi desiderati. Un aspetto da considerare, poi, è che il valore della moneta da 2 euro sarebbe possibilmente riconosciuto più alto nell’ambito di una collezione coerente. In sostanza, difficile che venga sborsata una cifra considerevole per un singolo pezzo, mentre il discorso può cambiare se si offre ai collezionisti un intero catalogo. Ad esempio, può riguardare tutte le monete in euro riportanti errori, peculiarità, ecc.

Infine, vale sempre la legge della domanda e dell’offerta. Il valore di una moneta da 2 euro emessa in Finlandia per la Grecia difficilmente potrà risultare elevato, per il semplice fatto che in circolazione ve ne sono tante. Dunque, non si tratterebbe veramente di un pezzo così raro, nel quale caso acquisirebbe un prestigio tale da attirare il mondo della numismatica. Questo non significa, comunque, che non possa avere un valore di mercato di tutto rispetto. Già quando si sale sopra il suo valore facciale, significa che il mercato è disposto a riconoscere un qualcosa in più rispetto al suo valore ufficiale per le transazioni. In effetti, questo pezzo di metallo racchiude una storia particolare.

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