VPN e crypto: come usare questo strumento di sicurezza

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VPN e crypto: come usare questo strumento di sicurezza per gestire al meglio le proprie criptovalute.

L’uso delle VPN per la massimizzazione della sicurezza nella gestione delle criptovalute è ormai uno standard riconosciuto come ottima prassi, da inserire a buon titolo nella “cassetta attrezzi” ideale di ogni utente che abbia a cuore la buona gestione dei suoi fondi critografici.

Negli ultimi anni, le criptovalute come Bitcoin, Ethereum e molte altre hanno rivoluzionato il panorama finanziario globale, offrendo come ben sappiamo un’alternativa decentralizzata alle valute tradizionali. Tuttavia, con la crescita della loro popolarità, sono aumentati anche i rischi legati alla sicurezza informatica, in quanto ogni transazione “a base informativa” è potenzialmente esposta agli attacchi di chi abbia a disposizione una strumentazione sufficiente a infrangere e oltrepassare le comuni barriere dei device informatici di massa.

Gli attacchi hacker, il furto di dati e la sorveglianza non autorizzata sono minacce costanti per chi opera nel mondo delle criptovalute. In questo contesto, l’uso di una VPN (Virtual Private Network) emerge come uno strumento fondamentale per proteggere le transazioni e garantire la privacy degli utenti, aggiungendo un layer protettivo rilevante a quelli già a disposizione.

VPN: cos’è e come funziona

Una VPN è un servizio che crea una connessione crittografata tra il dispositivo dell’utente e un server remoto, mascherando l’indirizzo IP reale e rendendo il traffico internet effettivamente anonimo.

Questo processo impedisce a terzi, come hacker, provider di servizi internet (ISP) o enti governativi, di intercettare o monitorare le attività online dell’utente. Per chi effettua transazioni in criptovalute, questo livello di protezione è essenziale, dato che tali operazioni spesso coinvolgono somme significative e dati sensibili che possono essere tratti dall’osservazione silenziosa dell’utente attraverso strumenti di spionaggio del dispositivo attraverso il quale opera.

Le transazioni in criptovalute avvengono su blockchain pubbliche, che, pur essendo certamente progettate per risultare sicure dal punto di vista crittografico, non garantiscono l’anonimato completo dell’utente.

L’indirizzo IP di chi effettua una transazione può essere infatti tracciato, rivelando la posizione geografica o persino l’identità dell’utente se combinato con altre informazioni; ossia, una certa operazione può risultare formalmente anonima in quanto architettata sulla base di un costrutto crittografico, ma la “movimentazione” della stessa può risultare “indirettamente” tracciabile attraverso la congiunta osservazione di dati accessori che risultano attivi “attorno” a quella transazione.

Inoltre, i wallet online sono spesso bersagli di attacchi informatici. Una VPN aiuta a mitigare questi rischi nascondendo l’identità digitale dell’utente e proteggendo la connessione da potenziali intrusioni.

VPN: i vantaggi oggettivi

L’uso di una VPN durante le sessioni di permanenza nel Web, con specifico riferimento a quelle che ospitano operazioni e transazioni, è altamente consigliabile per una serie di ragioni che andremo ora a elencare:

Anonimato migliorato: Una VPN nasconde l’indirizzo IP reale, rendendo più difficile per chiunque associare una transazione blockchain a una persona specifica. Come detto, questa procedura aggiunge sicurezza estrinseca alla sicurezza intrinseca rappresentata dalla crittografia di base in blockchain.

Protezione su reti pubbliche: Molti utenti accedono ai propri wallet o exchange da reti Wi-Fi pubbliche (ad esempio in caffè, centri commerciali, aeroporti o stazioni), che sono notoriamente vulnerabili, nonché oggetto di attacchi informatici organizzati. Una VPN crittografa il traffico dati, impedendo l’intercettazione di chiavi private o credenziali.

Elusione della censura: In alcuni paesi, l’uso delle criptovalute è limitato o monitorato. Una VPN consente di aggirare queste restrizioni connettendosi a server situati in località dove tali attività sono permesse. Esistono per esempio vari servizi di swapping decentralizzato che funzionano solo in determinate aree geografiche, rendendo impossibile o molto difficoltoso l’accesso da parte di utenti che magari hanno l’urgenza di effettuare un certo cambio, ma che sono ubicati in una zona geografica “non listata” all’interno della struttura di policy di quel dato servizio.

Prevenzione del phishing: Gli hacker spesso tentano di intercettare connessioni non sicure per reindirizzare gli utenti verso siti fraudolenti. Ovviamente un utente esperto dovrebbe disdegnare l’accesso a tali siti, ma a volte le procedure di apertura risultano automatizzate e al di fuori del controllo umano. Una VPN riduce notevolmente questo rischio, assicurando una connessione protetta da intercettazioni.

Come scegliere una VPN per proteggere le transazioni in crypto

Non tutte le VPN sono uguali, e per garantire la massima sicurezza nelle transazioni in criptovalute è importante scegliere un servizio affidabile. Come ovvio, non è nostra intenzione pubblicizzare questo o quel servizio, vista la grande scelta che il consumatore ha a disposizione sul mercato. Ecco però alcuni criteri di base da considerare:

Crittografia robusta: Optare per VPN che utilizzano protocolli come AES-256, considerati standard di sicurezza elevati.

Politica No-Log: Assicurarsi che il provider non registri le attività online dell’utente, preservando così la privacy.

Velocità: Le transazioni in crypto possono richiedere connessioni rapide, soprattutto durante periodi di alta volatilità del mercato.

Server dislocati in più paesi: Una rete globale di server offre flessibilità e accesso a piattaforme che potrebbero essere geo-bloccate.

Kill switch: Questa funzione automatizzata interrompe la connessione internet se la VPN si disconnette improvvisamente per ragioni al di fuori del controllo dell’utente, evitando in questo modo esposizioni accidentali.

Limiti e precauzioni

Sebbene una VPN sia uno strumento indubbiamente potente, essa non rappresenta una soluzione definitiva. Non protegge per esempio da errori umani, come l’inserimento di credenziali su siti falsi, né da malware installati direttamente sul dispositivo, che devono essere necessariamente gestiti a monte da accortezze sul sistema operativo e sulla sua dotazione in termini di normali applicazioni protettive (aggiornamenti standard di sicurezza, antivirus, firewall, etc…).

Per una sicurezza ottimale, è consigliabile combinarla con altre pratiche, come l’uso di wallet hardware, l’autenticazione a due fattori (2FA) e la verifica costante degli URL degli exchange (comune è infatti la contraffazione in siti simili, ma non identici a quelli ufficiali).

Conclusioni

In un mondo digitale in cui la privacy e la sicurezza sono sempre più a rischio, l’uso di una VPN rappresenta un passo fondamentale per chi opera con le criptovalute. Non solo rafforza l’anonimato e protegge i dati sensibili, ma offre anche una maggiore tranquillità in un settore noto per la sua vulnerabilità agli attacchi informatici più massicci e organizzati.

Scegliere una VPN di qualità e integrarla in una strategia di sicurezza più ampia può fare la differenza tra un’esperienza di acquisto, custodia o trading sicura e un costoso errore. In definitiva, per gli appassionati di criptovalute, la VPN non è solo un’opzione, ma una necessità per operare in tutta tranquillità.

Filippo Albertin

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