Il panorama finanziario globale sta vivendo una trasformazione senza precedenti, una trasformazione che ormai tutti gli attori preminenti del sistema hanno compreso e stanno a vario titolo cavalcando. Al centro di questa rivoluzione si trovano le criptovalute, e tra queste, un ruolo sempre più cruciale è ricoperto dalle stablecoin, vero e proprio ponte tra il sistema monetario classico e l’impianto valoriale dei nuovi asset digitali decentralizzati.
Queste valute digitali, il cui valore è ancorato a un asset stabile nel breve e medio periodo, come il dollaro statunitense, ma anche a panieri alternativi come l’oro fisico, rappresentano nell’investimento e negli scambi internazionali l’anello di congiunzione tra il mondo volatile delle cripto e l’economia tradizionale. Esse offrono un rifugio dalla volatilità intrinseca di Bitcoin ed Ethereum, fungendo da mezzo di scambio, riserva di valore e strumento di trading essenziale.
L’evoluzione di questo mercato, la posizione dominante di alcuni attori come Tether e le nuove sfide normative e competitive, come l’annuncio della USAT, meritano un’analisi approfondita. Cosa alla quale provvederemo in questo articolo.
Stablecoin e mercato recente
Negli ultimi anni il mercato delle stablecoin ha assistito a una crescita esponenziale. La capitalizzazione di mercato totale di queste valute è passata da pochi miliardi a centinaia di miliardi di dollari. Questa espansione è stata trainata da diversi fattori. In primo luogo, l’aumento dell’interesse istituzionale nel settore delle criptovalute ha reso le stablecoin uno strumento indispensabile per la liquidità e la gestione del rischio. Le grandi aziende e i fondi di investimento le utilizzano per entrare e uscire dalle posizioni in cripto senza dover convertire i fondi in valuta fiat ogni volta, risparmiando tempo e commissioni.
In secondo luogo le stablecoin hanno trovato un’applicazione assolutamente irrinunciabile e fondamentale nel trading decentralizzato (DeFi). Piattaforme di lending e borrowing come Aave e Compound utilizzano infatti proprio le stablecoin come collaterale e come valuta principale per i prestiti, alimentando un vero e proprio comparto sempre più seguito e alternativo all’analogo bancario.
Allo stesso modo, gli exchange decentralizzati (DEX) si affidano alle pool di liquidità basate su stablecoin per facilitare gli scambi. Questo ecosistema DeFi, in rapida crescita, ha alimentato una domanda costante e massiccia di stablecoin.
Tuttavia questa crescita non è stata priva di rischi e sfide. La stabilità stessa delle stablecoin, che è il loro principale punto di forza, è stata messa alla prova in diverse occasioni. Il crollo di TerraUSD (UST) nel 2022 è stato un campanello d’allarme per l’intero settore. UST, una stablecoin algoritmica (si legga a tale proposito il nostro articolo interamente dedicato alle stablecoin di tipo algoritmico, LINK), ha perso il suo ancoraggio al dollaro, innescando una reazione a catena che ha spazzato via decine di miliardi di dollari e ha messo in luce le vulnerabilità delle stablecoin che non sono pienamente collateralizzate con asset liquidi e verificabili. Questo evento ha sollevato dubbi sulla trasparenza, la regolamentazione e la sicurezza di queste valute, spingendo governi e regolatori a intervenire.
Tether: un gigante sotto scrutinio
Al centro del mercato delle stablecoin si trova Tether (USDT), il gigante indiscusso del settore, un soggetto di cui abbiamo parlato molto spesso sia per la sua cruciale importanza, sia perché alla sua guida abbiamo un italiano, Paolo Ardoino, diventato personaggio sinonimo di tecnologia, innovazione e futuro della finanza decentralizzata globale.
Con una capitalizzazione di mercato che supera di gran lunga quella di tutti gli altri concorrenti, USDT è la stablecoin più utilizzata e liquida al mondo. Il suo ruolo è di primaria importanza: funge da principale mezzo di scambio tra le criptovalute sugli exchange centralizzati e da riserva di valore per milioni di investitori. La sua onnipresenza nel mercato ha reso Tether un attore sistemico, e il suo successo è un indicatore cruciale dello stato di salute generale dell’ecosistema crypto.
Tuttavia il dominio di Tether è stato fin dall’inizio accompagnato da una serie di controversie e scetticismo. La questione principale riguarda la trasparenza e la composizione delle riserve che garantiscono il valore di ogni USDT emesso. Per anni, Tether ha fornito report e attestazioni sulle proprie riserve che sono stati considerati insufficienti da molti analisti e organi di controllo. Le accuse di opacità e il timore che le riserve non fossero sufficienti o abbastanza liquide per sostenere un eventuale massiccio riscatto di USDT hanno generato un dibattito acceso e ciclici attacchi di “short selling” sulla stablecoin.
Nonostante le critiche, Tether ha però oggettivamente compiuto passi significativi verso una maggiore trasparenza, sempre più in linea coi requisiti via via richiesti dal regolatore internazionale. L’azienda ha iniziato a pubblicare attestazioni trimestrali più dettagliate, specificando la composizione delle sue riserve, che includono buoni del tesoro statunitensi, depositi bancari e altri investimenti tracciabili e dal profilo perfettamente normato e sicuro.
Sebbene questi report abbiano contribuito a placare alcune preoccupazioni, il dibattito rimane aperto. La sua posizione di quasi-monopolio nel settore ha reso peraltro Tether un bersaglio naturale per i regolatori, che vedono nella sua presunta opacità una potenziale minaccia alla stabilità finanziaria globale. In tal senso, i decisori aziendali si sono mossi per avanzare proposte alternative, oggi inserite in un ampio e infuocato dibattito…
Normative a confronto tra Europa e USA
Il crollo di UST e le persistenti preoccupazioni su stablecoin come Tether hanno accelerato l’azione regolatoria in tutto il mondo. Le due principali giurisdizioni che stanno guidando questa iniziativa sono l’Europa e gli Stati Uniti, sebbene con approcci diversi.
In Europa, l’Unione Europea ha fatto un passo avanti con l’approvazione del MiCA (Markets in Crypto-Assets) Regulation. Questa legislazione, che entrerà in vigore gradualmente, è un quadro normativo completo e ambizioso che mira a regolamentare l’intero settore delle criptovalute, comprese le stablecoin.
Per le stablecoin, MiCA introduce requisiti stringenti, che exchange lungimiranti come CryptoSmart hanno da subito recepito e applicato a piena tutela del consumatore e investitore. Gli emittenti dovranno essere autorizzati dalle autorità competenti e saranno tenuti a mantenere riserve di alta qualità, liquide e sufficienti per coprire il valore delle stablecoin emesse. Inoltre, le riserve dovranno essere segregate dai fondi operativi dell’emittente e sottoposte a audit regolari.
MiCA mira a creare un “passaporto unico” per le stablecoin in tutta l’UE, facilitando l’operatività transfrontaliera e fornendo una maggiore certezza giuridica. L’approccio europeo è proattivo, puntando a stabilire un quadro chiaro prima che il mercato diventi ancora più grande e complesso.
Negli Stati Uniti, la situazione è più frammentata e complessa. A causa della divisione delle competenze tra diverse agenzie federali (SEC, CFTC, Federal Reserve) e la giurisdizione dei singoli stati, l’azione regolatoria è stata più lenta e meno coordinata. Tuttavia, sono in corso importanti iniziative legislative. Le proposte di legge, come il “Clarity for Payment Stablecoins Act”, mirano a creare un quadro normativo specifico per le stablecoin, richiedendo che gli emittenti siano autorizzati e soggetti a requisiti di riserva e trasparenza simili a quelli europei. La Federal Reserve ha anche espresso l’intenzione di supervisionare le stablecoin “di pagamento” per garantirne la stabilità.
La differenza tra i due approcci è evidente. L’UE ha optato per una soluzione legislativa completa e centralizzata, mentre gli Stati Uniti si muovono più lentamente, con proposte che cercano di adattare la regolamentazione esistente o di crearne di nuove in modo settoriale. La regolamentazione negli Stati Uniti è in parte ostacolata dal dibattito politico e dalla mancanza di consenso su quale agenzia debba avere l’autorità principale.
Nonostante le differenze, l’obiettivo comune è chiaro: garantire che le stablecoin siano supportate da asset sicuri e trasparenti, proteggere i consumatori e prevenire il rischio sistemico.
Nuova coin USAT e le varie indiscrezioni
In questo contesto di crescente regolamentazione e di competizione nel mercato, l’annuncio di una nuova stablecoin, la USAT, ha generato un’ondata di interesse e speculazioni. Le indiscrezioni relative a questa nuova moneta sono molteplici e la sua potenziale entrata nel mercato potrebbe ridefinire gli equilibri attuali.
Secondo le prime indiscrezioni, USAT non sarebbe una semplice stablecoin come le altre, ma una “next-generation stablecoin” che mira a risolvere i problemi di trasparenza e fiducia che hanno afflitto i suoi predecessori. Le voci suggeriscono che USAT sarà emessa da un consorzio di grandi istituzioni finanziarie e aziende tecnologiche, con l’obiettivo di combinare la tecnologia blockchain con la solidità e la fiducia del sistema finanziario tradizionale.
Una delle indiscrezioni più significative riguarda la natura delle riserve di USAT. Si vocifera che USAT sarà “super-collateralizzata”, ovvero che le riserve non solo copriranno il valore nominale di ogni token, ma lo supereranno, con un rapporto di collaterale che potrebbe superare il 1:1. Inoltre, le riserve sarebbero composte esclusivamente da buoni del tesoro statunitensi a breve termine, considerati tra gli asset più sicuri e liquidi al mondo. L’ubicazione e la gestione di queste riserve sarebbero sottoposte a rigidi controlli e audit in tempo reale, con dati disponibili al pubblico su base giornaliera o addirittura oraria, superando di gran lunga il livello di trasparenza offerto da Tether.
Un altro aspetto intrigante di USAT riguarda la sua conformità normativa. Si presume che il consorzio dietro USAT stia lavorando a stretto contatto con i regolatori statunitensi, in particolare con la Federal Reserve, per garantire che la stablecoin sia pienamente conforme a tutte le normative future. Questo approccio proattivo al rispetto delle regole potrebbe dare a USAT un vantaggio competitivo enorme, posizionandola come la “stablecoin dei regolatori”, un’opzione sicura e affidabile per le istituzioni e gli investitori che desiderano operare in un ambiente pienamente conforme.
L’impatto di USAT, se le indiscrezioni si riveleranno fondate, potrebbe essere rivoluzionario. Potrebbe sottrarre una quota di mercato significativa a Tether, in particolare tra gli investitori istituzionali e le aziende che danno priorità alla trasparenza e alla conformità. Il suo arrivo potrebbe anche spingere Tether e altri emittenti a migliorare ulteriormente la loro trasparenza e la gestione delle riserve per rimanere competitivi. La competizione tra i giganti del settore potrebbe portare benefici all’intero ecosistema, aumentando la fiducia e l’affidabilità delle stablecoin.
Conclusioni
Il mercato delle stablecoin è in un punto di svolta. La sua crescita esponenziale, guidata dall’adozione nel trading e nella DeFi, è stata accompagnata da rischi e da una crescente richiesta di trasparenza. Tether, nonostante le critiche, rimane un attore dominante, ma la sua posizione di quasi-monopolio è minacciata sia dalla concorrenza che da un quadro normativo sempre più stringente.
Il futuro delle stablecoin sembra destinato a essere regolamentato. I quadri normativi come MiCA in Europa e le iniziative legislative negli Stati Uniti stanno creando un ambiente in cui solo le stablecoin trasparenti e pienamente collateralizzate potranno prosperare. Questo shift normativo è cruciale per la maturazione del settore, poiché conferirà maggiore fiducia e credibilità alle stablecoin, facilitando la loro adozione da parte di un pubblico più ampio e di istituzioni finanziarie tradizionali.
In questo scenario, l’annuncio della USAT, se si rivelerà un’opzione che combina la solidità del sistema finanziario tradizionale con l’innovazione della blockchain e una trasparenza senza precedenti, potrebbe rappresentare la prossima grande evoluzione nel settore delle stablecoin. La sua entrata nel mercato non solo intensificherà la competizione, ma potrebbe anche segnare l’inizio di una nuova era di stablecoin più sicure, affidabili e integrate nel sistema finanziario globale. La tempesta perfetta si sta avvicinando, e la sua risoluzione plasmerà il futuro della finanza digitale per i decenni a venire.
Filippo Albertin