DeFi, stablecoin e le nuove tendenze della finanza del futuro

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DeFi: un termine sempre più in uso, che sta rivoluzionando mercati e finanza…

Il mercato delle criptovalute sta evolvendo a un ritmo vertiginoso, trasformandosi da uninnovazione di nicchia a una forza trainante nel panorama finanziario globale. Al centro di questa trasformazione ci sono senza alcun dubbio, e specialmente nelle impennatedi ultimo periodo, la Decentralized Finance (DeFi), lancora di stabilità fornita dalle Stablecoin, e una serie di nuove tendenze che promettono di colmare il divario tra il mondo on-chain e quello tradizionale.

Il dialogo tra Bitcoin, Altcoin e queste particolari coin basti pensare al rapporto stretto tra Tether e i progetti PlanB a Lugano e in El Salvador — è ormai cosa scontata e operativa, con specifico riferimento alle nuove economie emergenti che grazie a questi nuovi strumenti si stagliano allorizzonte del mercato globale come attrici tuttaltro che secondarie.

In questo articolo andremo a fare il punto della situazione, citando trend e opportunità per utenti, imprenditori globali e investitori.

DeFi: la grande novità tra finanza e decentralizzazione

La DeFi è un ecosistema di applicazioni finanziarie costruite su tecnologia blockchain (principalmente Ethereum, ovvero sorta lungo la direttrice post-Ethereum scandita da applicazioni mainnet e di layer secondario o sidechain), che mira a replicare e superare i servizi bancari e finanziari tradizionali, eliminando la necessità di intermediari centralizzati come banche, broker o istituti di credito.

L’ecosistema DeFi poggia su servizi fondamentali:

Exchange Decentralizzati (DEX): Piattaforme come Uniswap e SushiSwap che permettono agli utenti di scambiare criptovalute direttamente tra loro, senza la necessità di un intermediario che detenga i fondi. Utilizzano Automated Market Makers (AMM) basati su Liquidity Pools (Pool di liquidità) finanziate dagli utenti.

Piattaforme di Prestito e Mutuo (Lending & Borrowing): Protocolli come Aave e Compound consentono agli utenti di depositare le proprie criptovalute per guadagnare interessi (come prestatori) o di prendere in prestito fondi (come mutuatari) offrendo garanzie in eccesso (overcollateralization).

Staking e Yield Farming: Strategie che permettono agli utenti di bloccare i propri asset in un protocollo (staking) o di spostarli tra diversi protocolli (yield farming) per massimizzare i rendimenti, spesso pagati tramite la governance token nativa del protocollo stesso.

Derivati e Assets Sintetici: Protocolli che permettono di creare versioni on-chain di asset del mondo reale (come azioni o materie prime) o di negoziare strumenti finanziari complessi.

Noi stessi abbiamo dedicato vari articoli alle prassiin DeFi, di cui consigliamo al lettore una rapida rispolverata.

Sebbene la DeFi offra libertà e rendimenti elevati, non è esente da rischi:

Smart Contract Risk: Vulnerabilità, bug o exploit nei codici degli smart contract possono portare alla perdita di fondi. Sempre buona cosa è rivolgersi a blockchain che siano solide e sicure dal punto di vista crittografico.

Impermenent Loss: Un rischio specifico per i Liquidity Provider nei DEX, dove il valore dei token depositati in pool può diminuire rispetto al semplice hodling.

Regolamentazione: L’incertezza legale e regolatoria rimane una delle principali sfide per la sua adozione di massa. Quindi è opportuno rivolgersi a coin che abbiano ottenuto ampio riconoscimento, come nel caso di USDC nellambito delleuropeo quadro normativo del MICAR.

Stablecoin: un rapido identikit

Le stablecoin sono un elemento cruciale e ormai irrinunciabile nel mondo crypto, fungendo da ponte tra il mondo fiat e la DeFi. Sono criptovalute il cui valore è ancorato a un asset di riferimento, solitamente il dollaro USA. Richiamiamo molto sinteticamente i concetti fondamentali e soprattutto le tipologie di stablecoin che la tecnologia ha perfezionato.

Stablecoin Collateralizzate da Fiat (Centralizzate): Le più diffuse, come il già citato USDC e Tether (USDT). Sono emesse da entità centralizzate che detengono riserve oggettive e dimostrabili di valuta fiat e/o strumenti equivalenti (come titoli di stato a breve termine) in un rapporto 1:1. La loro stabilità dipende dalla fiducia nelle riserve dell’emittente.

Stablecoin Collateralizzate da Crypto (Decentralizzate): Esempio su tutti è certamente il DAI. Sono garantite in questo caso da un paniere di altre criptovalute (spesso in eccesso, per esempio 150 dollari in ETH per coniare 100 dollari in DAI) e gestite da smart contract e meccanismi di governance decentralizzati, che eseguono un fine tuningsulla liquidità al fine di approssimare il rapporto uno a uno di cui sopra.

Stablecoin Algoritmiche: Hanno tentato di mantenere l’ancoraggio attraverso algoritmi di minting (conio) e burning (distruzione) automatico, spesso in relazione a un’altra criptovaluta non stable. Dopo il crollo di Terra (UST) nel 2022, questo modello è stato messo in discussione e ha subito a rigore un forte ridimensionamento.

A cosa servono?

Le stablecoin sono fondamentali per permettere ai trader di bloccare i profitti o di rimanere liquidi senza dover uscire completamente dall’ecosistema crypto in valuta fiat. Offrono inoltre un mezzo di pagamento digitale stabile, veloce ed economico a livello globale. Sono inoltre l’asset primario utilizzato per prestiti, mutui e come trading pair nei DEX.

Il mercato crypto non è statico; è in continua evoluzione, guidato da innovazioni tecniche e dalla crescente pressione per l’adozione istituzionale.

La tendenza dominante è la ricerca di una scalabilità più efficiente. Molte blockchain di prima generazione (Layer 1, come Ethereum) soffrono di congestioni e costi di transazione elevati (gas).

I protocolli Layer 2 (come Arbitrum, Optimism e Polygon) costruiti sopra il Layer 1, elaborano le transazioni più velocemente e a costi ridotti, convalidandole poi sul Layer 1 principale. Questa tendenza è fondamentale per rendere la DeFi accessibile a un pubblico di massa.

Tokenizzazione spinta

La tokenizzazione degli Real World Assets (RWA) è la tendenza che sta attirando l’attenzione istituzionale maggiore. Consiste nel trasformare asset tangibili e non (come immobili, azioni, obbligazioni, crediti di carbonio) in token digitali sulla blockchain.

Vantaggi: Aumenta la liquidità di asset tradizionalmente illiquidi, riduce i costi transazionali e permette una proprietà frazionata a livello globale. Questo apre le porte all’ingresso di trilioni di dollari di capitale istituzionale nell’ecosistema DeFi.

Il rapporto con lintelligenza artificiale

L’integrazione tra AI e crypto sta generando una nuova classe di progetti, con grande coinvolgimento del comparto DeFi e dunque delle più diffuse stablecoin, basti anche solo pensare agli interessi di Tether e Paolo Ardoino nella strutturazione di un agente AI totalmente decentralizzato.

Nello specifico, i grandi trend sono i seguenti:

AI-Powered Trading: Protocolli che utilizzano l’AI per ottimizzare le strategie di yield farming e di trading on-chain. Bot intelligenti, insomma, che consentono di ottimizzare la gestione di portafogli e fondi dinvestimento a base fintech o addirittura crypto, supportando la gestione attiva e permettendo di lavorare 24 ore su 24 a supporto del trader.

Decentralized AI Networks: Reti blockchain che offrono un marketplace decentralizzato per l’accesso e la monetizzazione dei servizi di AI, superando il controllo delle Big Tech. Una grande novità che andrà sempre più ad affiancarsi al Web3 e alle sue meccaniche sempre più emancipate dalle grandi accumulazioni di potere in rete.

Regolamentazione Istituzionale e ruolo parallelo degli ETF

L’approvazione degli ETF (Exchange-Traded Funds) su Bitcoin (e potenzialmente su Ethereum) in giurisdizioni chiave come gli Stati Uniti ha segnato un punto di svolta. Abbiamo dedicato specifici articoli a questi argomenti. (Seguono LINK)

Questa mossa istituzionale ha legittimato le criptovalute agli occhi degli investitori tradizionali, rendendo l’esposizione al mercato crypto facile e accessibile tramite canali regolamentati. L’adozione istituzionale è il principale motore della crescita dei capitali nel prossimo ciclo.

Conclusioni

Il panorama crypto offre opportunità notevoli, ma richiede un approccio informato e cauto.

Per l’utente comune, le stablecoin e la DeFi offrono vantaggi immediati. Si può agevolmente usare stablecoin (come USDC) per inviare denaro all’estero, bypassando commissioni bancarie elevate e tempi di attesa lunghi. Risulta poi possibile prendere in prestito stablecoin contro la propria crypto (ETH, BTC) tramite protocolli DeFi, senza dover liquidare l’asset (soluzione utile per ottenere liquidità temporanea senza innescare eventi imponibili). Infine si apre per tutti lopportunità di guadagnare interessi significativi sulle proprie stablecoin o altre crypto inattive, un’alternativa ai conti di risparmio tradizionali.

L’ecosistema crypto è un terreno fertile per l’innovazione, ma l’utente deve sempre fare la propria due diligence (Do Your Own Research – DYOR). La DeFi e le nuove tendenze sono il futuro della finanza, ma l’alta velocità di innovazione si accompagna a un alto livello di rischio tecnico e regolatorio. Ecco perché resta fondamentale rivolgersi a un partner sicuro e solido, come appunto CryptoSmart, che risulti certificato e rispondente alle più severe normative in materia di asset digitali.

Filippo Albertin

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