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Bitcoin: il momento migliore per investire in oro digitale

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Dall’alba della sua creazione nel 2009, Bitcoin ha attraversato cicli di euforia e correzione, consolidando la sua reputazione come l’asset digitale più significativo e la crypto di riferimento. Oggi l’analisi del panorama finanziario, tecnologico e macroeconomico nel contempo, suggerisce che siamo di fronte a una congiunzione di fattori senza precedenti, che rendono l’attuale momento non solo opportuno, ma potenzialmente il più strategico, per un investimento in BTC sia in termini di custodia, sia nel caso di settori particolari come quello del mining o della detenzione a scopo speculativo e precauzionale in tesoreria aziendale. La tesi centrale è che Bitcoin stia transitando dalla periferia del mondo finanziario alla sua adozione mainstream come riserva di valore legittima e, per alcuni, come una forma di “oro digitale”.

In questo articolo andremo a riassumere i dati salienti di tale tesi, esponendo motivazioni e opinioni di voci pregevoli nell’ambito della finanza globale.

Bitcoin, ETF e istituzioni

Uno degli sviluppi più cruciali e trasformativi nel recente passato del Bitcoin è stata l’approvazione e il lancio degli Exchange-Traded Funds (ETF) Spot su Bitcoin in mercati chiave. Questo evento non è un semplice strumento finanziario, ma una vera e propria rampa di lancio che ha colmato il divario tra la finanza tradizionale (TradFi) e l’ecosistema delle criptovalute.

L’impatto degli ETF Spot è duplice. In primo luogo, hanno fornito un meccanismo d’investimento regolamentato, liquido e familiare a una vasta platea di investitori istituzionali – fondi pensione, endowment universitari, family office e hedge fund – che in precedenza erano scoraggiati dalla complessità, dai rischi normativi o dalla custodia diretta di Bitcoin. L’ETF rimuove l’onere della custodia e della sicurezza, elementi che erano visti come ostacoli significativi. In secondo luogo, questi strumenti hanno generato afflussi di capitale massicci e costanti. Le aziende di gestione patrimoniale che offrono questi ETF hanno registrato miliardi di dollari in flussi netti positivi, drenando essenzialmente Bitcoin dal mercato libero e trasferendolo in cassette di sicurezza gestite da entità regolamentate. Questo shock di domanda è un potente catalizzatore di prezzo.

Gli esperti di mercato, come Larry Fink, CEO di BlackRock (la più grande società di gestione patrimoniale al mondo e emittente di un ETF Bitcoin di successo), hanno espresso pubblicamente la loro convinzione che Bitcoin non sia solo una commodity, ma un asset internazionale che trascende le valute nazionali. La sua legittimazione da parte di giganti come BlackRock, Fidelity e altri, invia un segnale inequivocabile al mercato globale: Bitcoin è qui per restare ed è ora un componente accettato della moderna strategia di investimento.

Halving e shock dell’offerta

Ogni quattro anni circa, o dopo l’estrazione di 210.000 blocchi, si verifica l’evento noto come Halving (dimezzamento). Questo è un evento programmato nel codice di Bitcoin che dimezza la ricompensa che i miner ricevono per la convalida dei blocchi e, di conseguenza, dimezza il tasso con cui vengono immessi in circolazione nuovi Bitcoin. A latere, dell’ultimo Halving abbiamo anche parlato in un articolo dedicato, di cui consigliamo vivamente la rilettura.

L’Halving non è un evento di prezzo garantito nel breve termine, ma storicamente è stato il precursore di tutti i principali bull market di Bitcoin. La dinamica economica è semplice: la domanda rimane uguale o aumenta, mentre l’offerta di nuove monete si riduce drasticamente.

Ipotizziamo, ad esempio, un Halving come quello avvenuto ad aprile 2024 (il quarto nella storia di Bitcoin). L’emissione giornaliera di nuovi BTC è stata ridotta da 900 a 450 unità. Se la domanda aggregata per Bitcoin (guidati dagli ETF e dagli investitori retail) è superiore a 450 BTC al giorno, l’unica direzione a lungo termine per il prezzo è l’alto, poiché la domanda supera l’offerta appena creata, costringendo gli acquirenti ad attingere dalla riserva esistente e detenuta a prezzi più alti. Questo shock di offerta programmato, in combinazione con l’aumento della domanda istituzionale post-ETF, crea una tempesta perfetta rialzista.

Congiuntura macro: inflazione e tassi di interesse

Il panorama macroeconomico globale è caratterizzato da incertezza persistente. Dopo anni di Quantitative Easing e politiche monetarie espansive per affrontare crisi finanziarie e pandemie, molte economie sviluppate stanno lottando contro un’inflazione elevata che erode il potere d’acquisto delle valute fiat tradizionali.
In questo scenario, Bitcoin è sempre più percepito come un bene rifugio o un’assicurazione contro l’inflazione.

A differenza delle valute fiat (come il dollaro USA, l’euro o lo yen), la cui offerta è illimitata e gestita in modo discrezionale dalle banche centrali, Bitcoin è scarso per design (l’offerta massima è limitata a 21 milioni di unità) e deflazionistico per natura (grazie all’Halving). Questa scarsità verificabile, unita alla sua decentralizzazione (che lo rende immune alle politiche di un singolo governo), lo rende un’alternativa interessante per la preservazione del capitale.

Inoltre la Federal Reserve (FED) e altre banche centrali potrebbero segnalare o attuare una futura riduzione dei tassi di interesse, man mano che l’inflazione si modera o le preoccupazioni sulla crescita economica aumentano. Tassi d’interesse più bassi tendono a rendere meno interessanti le obbligazioni e i titoli a reddito fisso, spingendo gli investitori verso asset più rischiosi o ad alto rendimento, come Bitcoin. L’aumento della liquidità globale, che spesso accompagna i tagli dei tassi, tende storicamente a favorire gli asset come l’oro e le criptovalute.

Voci di esperti e target ambiziosi

Le opinioni degli esperti di spicco del settore finanziario e tecnologico riflettono l’ottimismo strutturale. Non si tratta più di speculazioni casuali, ma di analisi basate su modelli di adozione e dinamiche di offerta/domanda.

Cathie Wood di Ark Invest è una delle voci più ottimiste, che vede un futuro in cui Bitcoin potrebbe raggiungere cifre a sette zeri nel prossimo decennio, basando la sua analisi sul presupposto che una parte significativa dei capitali globali venga allocata in BTC.
Più immediati sono i target di prezzo fissati per i prossimi anni. L’analisi media degli esperti spesso converge su proiezioni impressionanti:

Breve/Medio Termine (2025): Numerosi modelli, inclusi il famoso modello Stock-to-Flow, prevedono che Bitcoin possa superare i 135.000 dollari entro il 2025. Analisti come Alex Thorn di Galaxy Digital e Elitsa Taskova di Nexo, citati per la loro esperienza sul campo, hanno espresso target che vanno da 185.000 dollari fino a 250.000 dollari in questo ciclo. Queste proiezioni sono supportate dalla misurazione degli afflussi negli ETF e dalla domanda on-chain di holder a lungo termine che non vendono.

Lungo Termine (2030): Le proiezioni a lungo termine si fanno ancora più audaci, con alcune società di analisi, come Changelly, che indicano una media potenziale di circa 575.000 dollari nel 2030. Queste previsioni incorporano l’idea che Bitcoin diventerà una valuta di riserva non sovrana, un componente standard dei portafogli d’investimento e un asset utilizzato dalle aziende per la gestione del treasury.

Bitcoin in azienda: Strategy e oltre

Le aziende leader stanno agendo non solo come investitori, ma come catalizzatori e validatori della tesi d’investimento in Bitcoin.

MicroStrategy (l’odierna Strategy), guidata da Michael Saylor, è l’esempio più eclatante. L’azienda di business intelligence ha adottato una strategia aziendale che vede l’accumulo di Bitcoin come l’obiettivo primario, considerandolo una riserva di valore superiore al dollaro o ad altri asset di riserva tradizionali. Le loro continue acquisizioni di BTC, spesso finanziate attraverso l’emissione di debito convertibile, dimostrano una fiducia incrollabile e fungono da modello operativo per altre aziende che desiderano proteggere il proprio capitale dalla svalutazione monetaria.

La logica di Saylor, secondo cui le aziende devono convertire le loro riserve di cassa in BTC per preservare il potere d’acquisto a lungo termine, sta guadagnando trazione.

Anche aziende tecnologiche e società di pagamento, come PayPal e Square (Block), hanno integrato servizi legati a Bitcoin nelle loro piattaforme, esponendo milioni di utenti al trading e all’utilizzo di criptovalute. Questa adozione a livello aziendale e di utente contribuisce a rafforzare l’infrastruttura di Bitcoin e la sua utilità come mezzo di scambio, oltre che come store of value.

Tokenizzazione e sviluppi del protocollo

Non è solo il prezzo spot di Bitcoin a rendere l’investimento attraente, ma anche la crescente innovazione che sta avvenendo sulla sua blockchain. L’emergere di tecnologie come Ordinals e Runes ha dimostrato che la rete Bitcoin è in grado di supportare asset e protocolli decentralizzati (come i token non fungibili o i token fungible) direttamente sul suo layer di base.

Questo sviluppo è cruciale perché aumenta l’utilità della rete Bitcoin, trasformandola da una semplice rete di trasferimento di valore a un ecosistema di smart contract e applicazioni. L’aumento dell’utilità significa una maggiore attività economica sulla blockchain, che si traduce in una maggiore domanda per il token nativo (BTC) utilizzato per pagare le commissioni di transazione.

Questa utilità aggiuntiva fornisce un’ulteriore base fondamentale per il valore di BTC oltre alla sua funzione di riserva di valore.

Rischi e strategia

È fondamentale riconoscere che Bitcoin rimane un asset ad alta volatilità. La strada verso i target di prezzo elevati sarà costellata di significative correzioni e pullback. Fattori come la regolamentazione (in particolare l’assenza di un quadro globale armonizzato), i crash di exchange, le preoccupazioni ambientali legate al mining e le incertezze geopolitiche continuano a rappresentare rischi da monitorare.
Pertanto, la raccomandazione unanime degli analisti rimane quella di adottare un approccio disciplinato e a lungo termine:

Diversificazione: Bitcoin dovrebbe rappresentare una piccola allocazione all’interno di un portafoglio d’investimento ben diversificato. La dimensione di questa allocazione è soggettiva, ma spesso raccomandata tra l’1% e il 5-10% del totale.

Orizzonte Temporale: L’investimento in Bitcoin è più appropriato per un orizzonte temporale lungo (5-10 anni), che consente di superare i cicli di volatilità e beneficiare della tendenza di apprezzamento strutturale post-Halving.

Dollar-Cost Averaging (DCA): Utilizzare la strategia del DCA, investendo importi fissi a intervalli regolari, aiuta a mitigare il rischio di acquistare al picco del mercato e sfrutta la volatilità a proprio vantaggio.

Conclusioni

In estrema sintesi, l’attuale momento storico per Bitcoin è sostenuto da una confluenza di forze positive: un nuovo flusso di capitali istituzionali facilitato dagli ETF Spot, il vincolo di offerta strutturale imposto dall’Halving, e una pressione macroeconomica globale che spinge gli investitori verso asset scarsi e decentralizzati.

Le opinioni e le azioni di aziende leader e di esperti illustri convalidano la transizione di Bitcoin da asset speculativo a componente fondamentale del sistema finanziario globale. Per coloro che cercano di preservare e far crescere il proprio capitale in un’era di incertezza monetaria, l’opportunità di investire in Bitcoin, con una strategia a lungo termine e prudente, è oggi più convincente che mai.

Filippo Albertin

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