Bitcoin: le rivoluzioni dopo Halving 2024 e assalto istituzionale

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Il 2024 è stato un anno spartiacque per Bitcoin, un punto di svolta che segna non solo il quarto Halving nella sua storia, ma anche una massiccia accelerazione nell’adozione istituzionale, spinta in particolare dall’approvazione degli ETF Spot negli Stati Uniti.

Questi due eventi, apparentemente distinti e senza correlazioni, sono in realtà profondamente interconnessi e stanno plasmando il futuro di Bitcoin in modi che solo ora iniziamo a comprendere appieno. Mentre la polvere si deposita sull’entusiasmo iniziale, è tempo di guardare oltre l’orizzonte e analizzare l’impatto a lungo termine di queste dinamiche sulla scarsità, sulla legittimità e sulla posizione di Bitcoin nel panorama finanziario globale.

Esattamente quello che faremo in questo articolo di approfondimento puntuale, dedicato soprattutto a hodler e investitori.

Bitcoin e Halving 2024: test di resilienza e scarsità programmata

Il 19 aprile 2024 il mondo ha assistito al quarto Halving di Bitcoin, un evento programmato nel suo codice che ha ridotto la ricompensa per i miner da 6,25 a 3,125 Bitcoin per blocco minato. Questo meccanismo, che si verifica circa ogni quattro anni (la dinamica non è legata al tempo, ma alla scansione dei blocchi), è il cuore della politica monetaria deflazionistica di Bitcoin, creata per garantire a livello strutturale una scarsità prevedibile e un’offerta massima di 21 milioni di unità.

L’effetto immediato dell’Halving è stato, come previsto, un dimezzamento dell’offerta di nuovi Bitcoin che entrano nel mercato. Sebbene il prezzo non abbia reagito con l’impennata fulminea che alcuni si aspettavano nei giorni immediatamente successivi – un segno di un mercato più maturo e di aspettative già ampiamente scontate, e comunque una fattispecie che non è matematicamente certa nel brevissimo periodo – la sua importanza a lungo termine è inequivocabile. La riduzione dell’offerta, in un contesto di domanda crescente, tende intrinsecamente a sostenere il prezzo nel tempo, un principio economico di base che si rafforza con ogni Halving.

Tuttavia gli effetti non sono solo sul prezzo. L’Halving impone una pressione significativa sui miner di Bitcoin. Con ricompense dimezzate, i costi operativi (energia, hardware, manodopera) diventano proporzionalmente più onerosi, e implicano la crescente necessità di raggiungere economie di scala di livello industriale (esattamente quello che accade anche nel progetto Bitcoin HashPower, che permette a chiunque di aggirare i costi ingenti delle infrastrutture comprando parcellizzazioni di potenza di calcolo attraverso la token economy).

Tornando a noi, questo scenario può portare a:

Consolidamento (come detto) del settore: I miner meno efficienti, con costi energetici elevati o hardware obsoleto, potrebbero essere costretti a chiudere o a essere acquisiti. Questo processo, sebbene doloroso per le singole entità, tende a rendere il settore complessivo molto più robusto ed efficiente, con attori più grandi e tecnologicamente avanzati che dominano il panorama.

Innovazione ed efficienza: La pressione sulla redditività spinge i miner a investire in hardware di nuova generazione, più efficiente dal punto di vista energetico (ASIC), e a cercare fonti di energia più economiche e sostenibili. Questo non solo riduce l’impronta di carbonio del mining, ma rende anche la rete più sicura e resiliente.

Sicurezza della rete: Una rete di mining più efficiente e consolidata contribuisce alla sicurezza generale di Bitcoin. Un hash rate elevato (la potenza di calcolo totale dedicata al mining) rende estremamente difficile un attacco del 51%, garantendo l’integrità delle transazioni e della blockchain.

In sintesi, l’Halving non è solo un evento tecnico; è una pietra miliare che rafforza la natura intrinseca di Bitcoin come asset digitale scarso, simile all’oro, e spinge l’industria del mining verso una maggiore maturità e sostenibilità. Gli effetti completi di questa riduzione dell’offerta si dispiegheranno gradualmente nel corso dei mesi e degli anni, man mano che la domanda istituzionale continuerà a crescere.

Onde d’urto ed effetti istituzionali del Bitcoin finanziario

Mentre l’Halving agisce sul lato dell’offerta, l’altro grande catalizzatore del 2024 è stato l’improvvisa e dirompente accelerazione dell’adozione istituzionale di Bitcoin. Il punto di svolta definitivo è arrivato a gennaio, con l’approvazione da parte della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti dei primi ETF Bitcoin Spot.

L’approvazione degli ETF Spot è stata una vera e propria rivoluzione. Fino a quel momento, per i grandi investitori istituzionali – fondi pensione, family office, consulenti finanziari, banche – l’accesso a Bitcoin era complesso, rischioso dal punto di vista normativo e spesso precluso dalle politiche interne. Gli ETF Spot hanno cambiato tutto in modo repentino e determinante.

Consentono agli investitori di ottenere esposizione al prezzo di Bitcoin attraverso veicoli di investimento tradizionali, quotati in borsa, facilmente negoziabili e regolamentati. Non è più necessario preoccuparsi della custodia delle chiavi private, della sicurezza degli exchange o della complessità tecnica.

Essendo prodotti regolamentati e offerti da giganti della gestione patrimoniale come BlackRock, Fidelity e Grayscale, gli ETF conferiscono un livello di legittimità e fiducia che prima mancava. Questo ha aperto le porte a miliardi di dollari di capitale che prima erano bloccati da restrizioni normative o da una semplice riluttanza a operare nel “selvaggio West” delle criptovalute.

L’approvazione da parte di un’autorità di regolamentazione così influente come la SEC è stata un’enorme validazione per Bitcoin. Ha segnalato che Bitcoin non è più solo una moda passeggera o un’attività puramente speculativa di nicchia, ma un asset finanziario legittimo che merita di essere incluso nei portafogli diversificati. Si legga a tale proposito il nostro articolo dedicato all’importanza di detenere Bitcoin come asset strategico, soprattutto nella tesoreria aziendale.

Flussi di capitale e prospettive future

Gli afflussi iniziali negli ETF Bitcoin Spot sono stati a dir poco impressionanti, e hanno superato rapidamente le aspettative dimostrando una domanda istituzionale repressa. Questi fondi non sono solo denaro “liquido” che entra nel mercato, ma rappresentano anche un segnale significativo in termini di conseguenze finanziarie globali. I termini, descritti sommariamente, sono i seguenti.

Ribilanciamento dei portafogli: Molti consulenti finanziari stanno ora considerando l’allocazione di una piccola percentuale (spesso tra l’1% e il 5%) dei portafogli dei loro clienti in Bitcoin tramite gli ETF. Anche una piccola percentuale su trilioni di dollari di asset gestiti rappresenta un flusso di capitale colossale.

Ruolo di Bitcoin come asset di riserva: L’adozione istituzionale sta rafforzando la narrazione di Bitcoin come “oro digitale”, oppure anche “oro 2.0”, cioè un asset di riserva deflazionistico, non correlato con i mercati tradizionali e potenzialmente una copertura contro l’inflazione e l’incertezza geopolitica. Diverse aziende quotate in borsa hanno già aggiunto Bitcoin ai loro bilanci, e ci si aspetta che altre seguiranno, inclusi persino fondi sovrani o banche centrali, sebbene quest’ultimo sia uno scenario più ragionevolmente a lungo termine.

Sviluppo di nuovi prodotti e servizi: La presenza di grandi istituzioni finanziarie nel mercato Bitcoin sta portando allo sviluppo di un ecosistema più sofisticato di prodotti e servizi. Questo include opzioni e futures più liquidi, prestiti garantiti da Bitcoin, soluzioni di custodia di livello istituzionale e strumenti di gestione del rischio avanzati. Tali istanze vengono sempre più rapidamente intercettate da “nuovi HUB tecnologici” ubicati in svariate piazze dislocate in specifici punti del pianeta, basti pensare a Lugano, El Salvador, Dubai, e addirittura in paesi cosiddetti emergenti.

Il quadro normativo globale

L’esplosione dell’interesse istituzionale ha messo in luce la necessità urgente di un quadro normativo chiaro e coerente per le criptovalute a livello globale. Fino a poco tempo fa la maggior parte dei paesi operava in una zona grigia, con regole frammentate o inesistenti. Oggi, la pressione per una regolamentazione è forte, spinta da esigenze di protezione degli investitori, prevenzione del riciclaggio di denaro e stabilità finanziaria.

L’Unione Europea è stata all’avanguardia con l’introduzione di MiCAR (Markets in Crypto-Assets Regulation), un quadro normativo completo che entrerà pienamente in vigore nel 2025. Gli obiettivi sono ambiziosi…

Creare un set uniforme di regole per le criptovalute in tutti i 27 stati membri dell’UE, facilitando l’operatività transfrontaliera per le imprese e garantendo la parità di condizioni.

Stabilire requisiti rigorosi per gli emittenti di cripto-asset, i fornitori di servizi (exchange, custodi) e garantire la trasparenza e la divulgazione delle informazioni.

Introdurre regole specifiche per le stablecoin, differenziandole in base al loro ancoraggio e garantendo la loro riserva e stabilità. Questo è cruciale per la stabilità finanziaria complessiva.

L’approccio dell’UE, sebbene complesso, offre un modello per altre giurisdizioni. In Italia, ad esempio, il 2025 vedrà l’applicazione di nuove normative fiscali sulle criptovalute, che cercano di fornire maggiore chiarezza su plusvalenze e redditi derivanti da attività crypto.

La complessa evoluzione del mosaico statunitense

Negli Stati Uniti il quadro normativo è più frammentato, con diverse agenzie (SEC, CFTC, Treasury, ecc.) che rivendicano giurisdizione. L’approvazione degli ETF Spot è stata un passo significativo, ma la strada è ancora lunga per una regolamentazione completa e coerente.

La crescita del settore spingerà il Congresso a considerare una legislazione federale più ampia per le criptovalute, che possa superare le attuali lacune e sovrapposizioni. Anche negli USA c’è infatti un forte interesse per la regolamentazione delle stablecoin, considerate un ponte cruciale tra la finanza tradizionale e quella digitale.

Il dibattito sulla classificazione di vari cripto-asset (come titoli o commodities) continuerà certamente, influenzando la giurisdizione delle agenzie e le modalità di regolamentazione.

La convergenza verso una maggiore chiarezza normativa a livello globale è una benedizione per l’adozione di Bitcoin. Un ambiente regolamentato riduce i rischi per gli investitori istituzionali, facilita l’innovazione responsabile e contribuisce a eliminare gli attori malintenzionati. Paesi che offrono un quadro normativo favorevole e chiaro attireranno investimenti e talenti nel settore delle criptovalute in modo estremamente più rapido e proficuo.

Bitcoin in portafoglio, ovvero la nascita di una nuova classe di asset

Con l’Halving che rafforza la sua scarsità e l’adozione istituzionale che ne aumenta la legittimità, Bitcoin si sta affermando sempre più come una nuova classe di asset indipendente, con caratteristiche uniche che lo distinguono sia dalle valute fiat che dai beni tradizionali come l’oro.

Gli analisti finanziari stanno ora valutando attivamente il ruolo di Bitcoin nei portafogli diversificati. Le sue caratteristiche principali includono:

Bassa correlazione: Storicamente parlando, Bitcoin ha mostrato una bassa correlazione con gli asset tradizionali (azioni, obbligazioni) per lunghi periodi, offrendo potenziale di diversificazione. Sebbene questa correlazione possa variare nei periodi di forte stress del mercato, rimane un argomento di forte interesse per i gestori di portafoglio.

Copertura e mantenimento potere d’acquisto: Data la sua offerta fissa e la natura decentralizzata, Bitcoin è visto da molti come una potenziale copertura contro l’inflazione e la svalutazione delle valute fiat, in un’era di politiche monetarie espansive.

Rivalutazione: Sebbene sia un asset volatile, Bitcoin offre un potenziale di apprezzamento significativo a lungo termine, attraendo investitori alla ricerca di rendimenti superiori.

Verso un nuovo ecosistema finanziario basato su Bitcoin

L’integrazione di Bitcoin nel sistema finanziario tradizionale non si limita agli ETF. Stiamo assistendo a dinamiche che tendono ad ampliare di molto la gamma di prodotti, servizi e tecnologie che orbitano attorno all’oro digitale di Satoshi Nakamoto.

I mercati dei futures e delle opzioni sono sempre più liquidi e consentono agli investitori di gestire il rischio, speculare sulla direzione del prezzo o generare reddito.

Esistono piattaforme che consentono di prendere prestiti garantiti da Bitcoin o di prestare Bitcoin per ottenere un rendimento,

Ma non solo. Bitcoin inizia anche a dialogare in modo estremamente versatile e sistematico col mondo DeFi e blockchain post-Ethereum. Lo stesso citato token BHP proposto da CryptoSmart costituisce un esempio lampante di tale tendenza: nel caso specifico, smart contract che interagiscono con la creazione e la distribuzione di ricchezza in satoshi. Ma lo scenario tecnologico è in continuo divenire, e sta già introducendo concetti come soluzioni DeFi direttamente mediate da architetture secondarie (come Lightning Network e Liquid) che insistono sul protocollo basico di Bitcoin da più angolature. Si parla già di ecosistemi integrati in grado di fornire servizi che includono transazioni, agenti di intelligenza artificiale, token non fungibili, asset reali in blockchain, e via discorrendo…

Sfide e opportunità

La politica monetaria delle banche centrali, l’inflazione, i tassi di interesse e le tensioni geopolitiche continueranno a influenzare il prezzo di Bitcoin così come quello di qualsiasi altro asset di rilevante importanza. La sua resilienza in diversi scenari economici sarà un test chiave della sua validità come asset di riserva.

La continua innovazione nella tecnologia di Bitcoin, come gli sviluppi sulla Lightning Network (per transazioni più veloci ed economiche) e le integrazioni con il settore della finanza decentralizzata (DeFi), sarà fondamentale per mantenere la sua rilevanza e scalabilità. Le proposte di miglioramento Bitcoin (BIP) continuano a evolvere, rendendo la rete più efficiente e flessibile.

Da questo punto di vista saranno fondamentali gli scenari dei prossimi mesi, che andranno interpretati non già come sommatoria di elementi puntuali e isolati, ma come quadro globale e sintetico ad alta correlazione incrociata.

Conclusioni

L’Halving del 2024 e l’ondata di adozione istituzionale rappresentano un bivio fondamentale per Bitcoin. Non si tratta più solo di una tecnologia isolata e di nicchia per entusiasti o di un veicolo per la speculazione selvaggia. Bitcoin sta rapidamente maturando in un asset finanziario globale riconosciuto, con una proposta di valore unica basata sulla scarsità digitale, sulla decentralizzazione e sulla trasparenza.

Gli anni a venire vedranno Bitcoin sempre più integrato nel sistema finanziario tradizionale, con un quadro normativo più definito e “maturo”, nonché una crescente accettazione da parte di investitori grandi e piccoli.

La sua capacità di resistere alle pressioni del mercato, di adattarsi ai cambiamenti tecnologici e di affermarsi come un bene rifugio digitale in un mondo sempre più incerto sarà la prova definitiva della sua longevità.

Per gli investitori, le istituzioni e i regolatori, la comprensione di queste dinamiche non è più un’opzione, ma una necessità. Bitcoin è qui per restare, e la sua evoluzione continuerà a definire il futuro della finanza.

Filippo Albertin

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