La collezione di francobolli può essere una passione redditizia nel lungo termine

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La filatelia è una vera e propria arte nata dalla passione di milioni di persone in tutto il mondo per la collezione di francobolli. Non è molto antica, non fosse altro per il fatto che il primo francobollo venne emesso dal Regno Unito nel 1840. Fu bandito un concorso pubblico (cosiddetto “Treasury competition”) per invitare la popolazione a proporre idee su forma e immagine che avrebbe dovuto assumere. Da allora è noto come “Penny Black” per il semplice fatto che avesse un colore nero e che costasse 1 penny, la centesima parte di una sterlina inglese. L’ideazione si deve a Rowland Hill, un funzionario della Royal Mail. Nel 1979, a 100 anni dalla sua morte, l’Italia gli dedicò un francobollo di 220 lire per commemorarlo, realizzato dal Poligrafico dello Stato su un bozzetto di Michele Arcangelo Iocca, disegnatore e fumettista e tra l’altro autore della segnaletica del codice stradale italiano.

Penny Black

Penny Black in asta per milioni di dollari

Il Penny Black l’anno scorso andò all’asta insieme alla busta con cui venne spedito e annullato. Il valore indicato dalla casa Sotheby fu compreso tra 1,5 e 2,5 milioni di dollari. In realtà, nessuno si presentò per acquistarlo, per cui ufficialmente non è stato battuto. Ciò non significa che siamo in presenza di un flop. Le cifre in gioco ci consentono, al contrario, di comprendere quali possano essere i valori in gioco per i francobolli da collezione, specie se rari.

Valore dei francobolli da collezione in base a tante variabili

Cosa sono i francobolli e perché possono valere così tanto? Si tratta ufficialmente di un documento stampato dalla parte davanti e dietro gommato, che serve per l’affrancatura di un servizio di corrispondenza postale. Per dirla con parole semplici, consente a un individuo di spedire una busta a un altro individuo. Il costo di acquisto in ogni luogo e tempo è generalmente di pochi spiccioli. E allora perché mai può arrivare a costare molto di più nel tempo? Sono diverse le variabili che influiscono sul prezzo. Come per le monete, i francobolli da collezione tengono conto dell’anno di emissione, della rarità, di eventuali errori di stampa, dello stato di conservazione, del particolare momento storico in cui furono immessi sul mercato, ecc.

Storia del primo francobollo

Il primo Penny Black fu spedito la sera del sabato 2 maggio 1840, praticamente 185 anni fa esatti. Il mittente era di Londra, ma è rimasto sconosciuto, in quanto il contenuto della busta è andato perduto. Il destinatario era tale William Blenkinsop jr., un 35-enne dirigente a capo di Bedlington Iron Works, un’acciaieria sita nel Nord dell’Inghilterra. Perché le poste di Sua Maestà decisero di emettere i francobolli per i servizi di spedizione resi? Fino ad allora la gestione era complicata. Il destinatario era responsabile del pagamento, ma capite bene che non tutti desiderassero pagare per un contenuto di cui non erano spesso neanche a conoscenza. I postini facevano fatica a riscuotere e si esponevano a rischi, oltre che a perdite di tempo in fase di consegna.

Il Penny Black rivoluzionò il modo di gestire i servizi postali. Il mittente pagava nello stesso momento in cui spediva una lettera e così il sistema diventava più agevole per tutti. Oggi diventa difficile anche solo pensare a tali difficoltà, anche perché negli ultimi anni ci siamo disabituati ad inviare lettere scritte a mano, rimpiazzate prima da fax, poi dalle email e dopo ancora dalla messaggistica istantanea come WhatsApp. Ma parliamo di un mondo perfettamente vivo fino a una ventina di anni addietro.

Tornando al concorso indetto nel 1839 per realizzare il primo francobollo della storia, al Ministero del Tesoro arrivarono 2.700 bozzetti, in gran parte custoditi ancora oggi a Buckingham Palace e solo in minima parte finiti in mani private. Un funzionario propose l’idea della dedica alla Regina Vittoria, prendendo spunto da un bozzetto presentato da tale sir McKenzie. Hill effettuò la parte del disegno recante in alto la scritta “POSTAGE”, mentre la realizzazione dell’immagine venne commissionata al pittore Edward Henry Corbould. Fu fatto riferimento al medaglione di William Wyon per commemorare la visita della sovrana alla Corporazione di Londra.

Penny Black

Il primo francobollo fu un flop

Tra i francobolli da collezione il Penny Black va considerato per via della sua rarità? Paradossale che possa sembrare, le cose non starebbero proprio così. In effetti, furono stampati 68 milioni di questa serie e si stima che ad oggi ne siano rimasti in circolazione per il 5%. Significa qualcosa come circa 3-400 mila francobolli. Non saranno tantissimi, ma nemmeno pochi. E potrà farvi impressione sapere che questo francobollo sia stato considerato al tempo un flop. In effetti, entro i primi 10 anni dall’emissione il traffico postale esplose da 75 a 410 milioni di unità. Tuttavia, la contraffazione fu molto diffusa. Per non pagare il penny richiesto, molti inviavano le missive staccando il Penny Black da altre ricevute senza che le poste britanniche fossero spesso in grado di capire la truffa, a causa del colore nero del francobollo.

Per questa ragione negli anni successivi il Penny Black fu sostituito dal Penny Red, che rimase in vita per i successivi 40 anni. Dieci volte più raro del primo fu la stampa del francobollo in blu. Da notare che, poiché inizialmente il Regno Unito fu il primo e unico stato al mondo ad usare il francobollo per i servizi postali, l’indicazione del nome dello stato non era richiesta.

Penny Black anche a prezzi abbordabili

Chiaramente, non tutti i Penny Blacks hanno un valore di mercato nell’ordine dei milioni di dollari. Sui siti di vendite online è possibile trovarne qualcuno anche per meno di 1.000 dollari e con tanto di certificato di autenticità. Per 750 dollari si ha la possibilità di acquistarne uno emesso il 6 maggio 1840, vale a dire pochissimi giorni dopo la prima emissione in assoluto. Certo, l’immagine della Regina Vittoria non è del tutto nitida e anche per questa ragione il prezzo richiesto resta, tutto sommato, contenuto.

Quando abbiamo scritto che la collezione di francobolli può essere una passione, oltre che un investimento di lungo periodo, pensate proprio al caso del Penny Black. Il primo emesso al mondo vale oggi qualche milione di euro, sebbene non abbia un mercato di riferimento così vasto e certo. Un penny speso allora per affrancare una lettera corrisponde a quasi 87 sterline di oggi, tenuto conto dell’inflazione. Ma se per tutti questi 185 anni di generazione in generazione una famiglia avesse lasciato in eredità il famoso francobollo, riuscirebbe a incassare tra 10.000 e 15.000 volte in più. Rivendendo a 1 milione di sterline, il rendimento annuale sarebbe del 7,75% per tutti i 185 anni passati, oltre 3 volte l’inflazione.

Collezione di francobolli come investimento

E’ chiaro che il nostro sia un ragionamento estremo. Nessuno verosimilmente acquisterebbe mai francobolli da collezione nella prospettiva che a rivenderli siano un giorno i propri discendenti nei secoli futuri. Molti potrebbero persino non voler vendere mai, ambendo più semplicemente a tenersi un pezzo di storia tra le mani. Ma i numeri in gioco ci fanno capire che la filatelia può nel tempo diventare un investimento a tutti gli effetti, come accade per i preziosi, le monete, ecc. E in fondo ciò equivale a comprare Bitcoin nel mondo odierno, con la speranza che le quotazioni salgano e che l’impiego di questo asset diventi più diffuso e universalmente riconosciuto.

 

 

 

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