RGB, il protocollo che rivoluziona Bitcoin, sta procedendo nel suo sviluppo facendo parlare di sé. Ma di cosa si tratta? Perché è così importante? Quali sono le sue peculiarità e perché e sta generando tutto questo interesse nella comunità crypto?
RGB per smart contract scalabili e sicuri
Questo particolare protocollo, denominato come acronimo dell’espressione piuttosto ilare e scherzosa di “Really Good Bitcoin”, si basa appunto sulla sottostante rete della celeberrima moneta ideata da Satoshi Nakamoto, con l’opzione di poter “girare” anche nel particolare layer che sfrutta la Lightning Network (LN).
RGB affronta il problema della scalabilità consentendo però operazioni che abbiamo imparato a conoscere altrove, cioè nel ramo Ethereum o di altre blockchain alternative: parliamo infatti dell’esecuzione di smart contract privati tra due parti (ad esempio, canali LN), con tutto ciò che ne consegue.
In sostanza, si tratta di un particolare applicativo che dimostra quanto Bitcoin possa costituire l’ossatura di operazioni altamente scalabili, tali da rispondere a istanze anche molto diverse rispetto a quella puramente monetaria e di transazione e conservazione del valore.
È uno degli ultimi sviluppi nel panorama Bitcoin ed ha contribuito a dimostrare che la blockchain di Bitcoin è, infatti, scalabile e che ulteriori casi d’uso possono essere costruiti su di essa.
In altre parole, la ragione di RGB si esprime nella limitata capacità di Bitcoin di supportare smart contract, ma nella sua estrema appetibilità in termini di sicurezza e decentralizzazione, cosa che rende molto interessante l’idea di un’architettura parallela in grado di conservare entrambi i versanti in un unico protocollo parallelo, flessibile e scalabile.
Un po’ di storia di RGB e dei suoi sviluppatori
A livello strettamente “storico”, Sebbene l’evoluzione di RGB possa essere attribuita a un’intera comunità, l’ispirazione proviene certamente dal lavoro iniziale di Peter Todd sulla convalida dal lato client e su una particolare procedura interna detta dei sigilli monouso.
Il lavoro di Peter ha successivamente stimolato la visione di Giacomo Zucco su RGB nel 2016, che è stata infine implementata nel 2017. Il Dr. Maxim Orlvosky e Giacomo hanno formato la Lightning Network and Bitcoin Protocol (LNP/BP) Association nel 2019, quando Orlovsky è diventato anche il principale progettista e contributore del protocollo RGB.
Sotto il cofano
Come funzionamento, RGB è un protocollo costruito sul livello di consenso che si mantiene sulle specifiche Proof-of-Work (PoW), cuore del sistema della blockchain di Bitcoin. Sfrutta in parallelo la Lightning Network e non richiede veri e propri token. Tuttavia è in grado di emettere e gestire, senza minimamente modificare il protocollo nativo, asset programmabili e privati.
Addentrandosi più sul dettaglio, il protocollo funziona come una versione di ciò che chiamiamo Directed Acyclic Graph (DAG), dove i partecipanti non possono vedere sinotticamente lo stato completo della rete. Ogni nuova transazione viene “inanellata” in sicurezza attraverso un procedimento ricorsivo che richiede la conferma di almeno due transazioni precedenti prima di essere registrata sulla rete.
Una delle caratteristiche principali di RGB è la convalida lato client, un concetto originato da Peter Todd. Questo metodo di convalida è molto particolare e originale, in quanto “dirotta all’esterno” l’output originato dalla forza sicurezza del meccanismo di consenso della blockchain di Bitcoin, portando al contempo il codice e i dati degli smart contract di RGB off-chain. In questo modo, e transazioni RGB non sono incluse nelle transazioni Bitcoin o Lightning, e la scalabilità e la privacy migliorano in modo considerevole.
Oltre a memorizzare i dati delle transazioni off-chain, le transazioni RGB vengono assegnate a un set UTXO utilizzando sigilli monouso, o sigilli, ideati come ulteriore layer di sicurezza per chiudere le uscite delle transazioni Bitcoin. I sigilli impediscono a due parti diverse di fornire versioni discordanti di ciò che dovrebbe essere lo stesso dato. Come tali, consentono alle parti idonee di verificare la cronologia dello stato di uno smart contract.
In estrema sintesi, e come ovvio traducendo in metafore ed esempi sufficientemente semplici i passaggi di un costrutto algoritmico che, come il lettore può immaginare, è articolato e complesso, il protocollo RGB è una sorta di layer a sé stante, che potremmo definire di entrata e di uscita, che, attraverso una procedura di ancoraggio crittografico finalizzato ad avere informazione univoca sulla transazione globale in essere in termini di proprietario mittente e nuovo proprietario destinatario, viene programmato in modo tale per accorpare tale informazione a una comune transazione su Bitcoin, ovvero su Bitcoin Lightning Network, ereditandone le funzionalità e i vantaggi nativi.
Possiamo dunque immaginare la funzione di RGB come una specie di fattorino assolutamente fidato che si muove su uno skateboard, e che, per ottimizzare una sua consegna, sia in grado di attaccarsi a un mezzo parallelo come un treno ad altissima velocità (che nel nostro caso andrebbe a rappresentare una transazione su Lightning Network).
Il nodo RGB
Il nodo RGB ha un’architettura identica ai nodi LNP e BP progettati e mantenuti dalla LNP/BP Standards Association.
Il nodo è costituito da più microservizi progettati per essere eseguiti come un singolo processo daemon (ad esempio, un programma che viene eseguito in background senza intervento dell’utente) su un desktop o un server, all’interno di una singola app mobile come thread, sistemi basati su cloud o come nodi separati combinati in una singola app mobile.
Inoltre, tutte le comunicazioni peer-to-peer sono crittografate end-to-end e funzionano sulla rete Tor.
Il modello non fungible token
Asset fungibili e token non fungibili (NFT) sono, come detto, effettivamente disponibili su RGB. Tuttavia seguono le specifiche LNP/BP RGB e per ragioni piuttosto ovvie non sono compatibili e non hanno neppure a che fare con ERC-20.
LNP/BP RGB-20 è la specifica dell’asset fungibile che definisce ciò che è necessario per utilizzare l’asset. Questi requisiti si trovano nei dati dell’asset, noti anche come dati di genesi. Un vero e proprio meccanismo nativo di burning a rigore non esiste, ovvero non esiste nella modalità comune nel mondo ERC-20 e affini. Tuttavia gli utenti possono scegliere di utilizzare una procedura “a subschema” sia per bruciare che per coniare asset fungibili.
All’interno del modello LNP/BP RGB-21 gli utenti possono incidere dati personalizzati utilizzando tali subschemi per collegarsi direttamente al token. Ciò può anche consentire soluzioni come la registrazione di diritti come le royalty. L’NFT di RGB utilizza un’estensione della rete peer-to-peer Lightning chiamata Bifrost.
Mentre gli smart contract su Bitcoin sono già stati abilitati in una certa misura grazie alle soluzioni di livello, il protocollo RGB offre una soluzione innovativa per eseguire smart contract off-chain utilizzando il livello di settlement sicuro di Bitcoin.
Casi d’uso
A parte la descrizione meramente tecnica, che chiaramente, in sede divulgativa, non può addentrarsi su aspetti troppo analitici che rischierebbero di generare confusioni o quesiti secondari che solo in sede di consulenza su ingegneria del codice e crittografia avanzata potrebbero essere risolti, peraltro per un pubblico di addetti ai lavori, molto più interessante risulta il versante applicativo.
Il protocollo RGB offre una varietà di casi d’uso, tra cui la tokenizzazione di asset, le identità digitali, gli scambi decentralizzati (DEX), la stessa finanza decentralizzata (DeFi) e i token non fungibili (NFT) senza fare affidamento su terze parti.
Si tratta di campi che ormai abbiamo imparato a conoscere, soprattutto dopo l’avvento di Ethereum e dei suoi derivati di layer, che oggi costituiscono — comunque a fianco di altri progetti successivi, non meno interessanti — la base comune di applicazioni ormai da tempo sul mercato.
Tuttavia è altrettanto chiaro quanto l’idea stessa di un costrutto che garantisca una convergenza tra mondo Bitcoin, Proof of Work, scalabilità confrontabile con protocolli ormai di uso comune come Lightning Network e l’universo della tokenizzazione attraverso macchine virtuali decentralizzate capaci di implementare contratti intelligenti, rappresenti per il mondo crypto una conquista di valore incalcolabile.
Le prospettive sono incredibilmente vaste. Proviamo a elencarne qualcuna.
La tokenizzazione degli asset consente di digitalizzare oggetti fisici e virtuali, rendendo più semplice l’archiviazione, il trasferimento di proprietà e lo scambio di asset. Immaginare questa prassi sviluppata su rete Bitcoin significa denotarla come strutturalmente più sicura e decentralizzata.
Il protocollo facilita anche la tokenizzazione e il trading di titoli, come azioni e obbligazioni su Bitcoin, fornendo maggiore sicurezza, trasparenza e liquidità, e quindi aprendo prospettive di mercato interessantissime, anche nel dialogo con istituzioni e soggetti che operano nella finanza classica.
Per quanto riguarda le identità digitali, il protocollo RGB migliora la verifica degli utenti e la convalida delle transazioni, garantendo interazioni sicure e valide, veicolando scambi decentralizzati con transazioni più veloci e commissioni più basse, il tutto nell’ottica di una maggiore efficienza delle attività di trading.
I wallet abilitati alla rete RGB consentono di inviare o trasferire sia BTC che asset coniati RGB, aprendo un mercato altrettanto entusiasmante: basti pensare al mondo della cultura, dell’arte, della comunicazione — connessa in tal caso a Bitcoin e alla sua valenza rivoluzionaria sia tecnicamente che potenzialmente al livello culturale — oppure ad applicazioni come tessere fedeltà e affiliazione, prenotazione viaggi, voli e soggiorni, possibilità per creatori contenuti e influencer di usufruire di un sistema univoco di pagamento e di rapporto coi propri sostenitori attraverso emissione di asset non fungibili, e via discorrendo.
Da non trascurare il rapporto che tale tecnologia può stabilire tra Bitcoin, Lightning Network e mondo delle altcoin e (soprattutto) delle stablecoin. Un connubio del genere andrebbe a fornire soluzioni assolutamente efficaci ed efficienti per le transazioni globali, con un risparmio in termini di commissioni che risulterebbe non solo molto apprezzato dall’utente medio “occidentale”. ma anche e soprattutto nei paesi in via di sviluppo, dove monete digitali decentralizzate come Bitcoin e stablecoin come Tether sono già abbondantemente utilizzate, ma potrebbero andare a raggiungere una mass adoption senza precedenti.
L’interesse degli sviluppatori
A titolo di esempio relativo al ramo stablecoin, vasta fattispecie di ricerca degno di nota è l’interesse programmatico espresso da Tether, la più nota e diffusa stablecoin planetaria, per questa specifica tecnologia, alla quale è stato dedicato di recente un intero team di sviluppo open-source all’interno di Bitfinex, per accelerare lo sviluppo tecnologico di applicativi, wallet e prodotti.
Ma, come prevedibile, Tether non è certo l’unico soggetto ad essersi interessato a RGB con tale spiegamento di forze e investimenti. A tale proposito, piuttosto significativo è l’apporto di progetti come Nervos Network, che da subito hanno percorso la via di un intenso sviluppo del protocollo.
La società leader di ricerca sulle criptovalute Messari alla fine di giugno ha peraltro pubblicato una panoramica esaustiva proprio centrata su questa progettualità (CKB) — la cui rete principale è stata lanciata nel novembre 2019 e ha completato il suo primo dimezzamento della ricompensa dal minare Bitcoin nel novembre 2023 — evidenziando il suo ruolo fondamentale nel migliorare il quadro tecnologico di Bitcoin.
Il rapporto Messari descrive dettagliatamente come Nervos vada a sfruttare la sua innovativa blockchain e il protocollo detto RGB++, un’ulteriore evoluzione del protocollo RGB originale, per affrontare le sfide critiche di scalabilità e programmabilità all’interno dell’ecosistema Bitcoin.
Secondo il rapporto, Nervos Network non solo amplia le tecnologie fondamentali di Bitcoin, ma introduce anche miglioramenti significativi con il suo Cell Model e CKB-VM. Questi progressi facilitano applicazioni e transazioni più complesse sulla blockchain senza sacrificare i principi fondamentali della decentralizzazione e della sicurezza.
Dalla sua implementazione, il protocollo RGB++ ha portato a un notevole aumento dell’attività di rete, inclusa una crescita del 181% su base mensile dei nuovi indirizzi ad aprile, dimostrando la forte accoglienza della comunità e l’impatto del protocollo.
È inoltre in corso l’integrazione dei canali di pagamento con Lightning Network, che promette di rendere Nervos Network più scalabile e versatile per varie applicazioni blockchain. Questo sviluppo è destinato a cementare ulteriormente la posizione di CKB come livello essenziale per il funzionamento e l’accessibilità di Bitcoin.
Il rapporto completo di Messari non solo chiarisce i meriti tecnici di Nervos Network, ma la posiziona anche come un contendente formidabile nello spazio blockchain, capace di guidare future innovazioni e aumentare l’utilità complessiva di Bitcoin.
Conclusioni
In uno scenario del genere, fatto di transazioni ad altissima velocità mediate dal protocollo più solido e sicuro di sempre, ovvero Bitcoin, i soli limiti di questa straordinaria innovazione sono la fantasia, l’ingegno e l’intraprendenza, dato che l’infrastruttura tecnico-economica risulterebbe, a regime, tra le più pregevoli del mercato crypto.
Ovviamente stiamo parlando di scenari prospettici, visto che gli apparati strettamente tecnologici in grado di veicolare tali transazioni, rendendole nel contempo disponibili per la vasta utenza, in modalità che possano riprodurre la semplicità d’uso delle tecnologi sulle quali la stessa poggia, sono ancora in fase di studio e richiederanno un certo tempo per la fase di test e di conseguente immissione nel mercato.
Tuttavia le premesse della rete RGB sono come visto estremamente promettenti, e concorrono a farci immaginare, già da oggi, l’apertura di opportunità talmente vaste da potersi veramente dire senza frontiere.