Tether, Bitcoin, ma soprattutto PlanB Forum… Quest’anno rilanciato alla conquista dell’America Latina!
Si è da non molto concluso il primo PlanB Forum organizzato in El Salvador dal colosso delle stablecoin Tether, che già è tempo di formulare bilanci, intravedere nuovi orizzonti e prepararsi alle svariate rivoluzioni che questo straordinario evento ha portato necessariamente con sé.
La grande manifestazione promozionale a favore dell’adozione di Bitcoin nel paese e nel resto del mondo si è conclusa il 31 gennaio, registrando un sold-out con oltre 2.500 partecipanti tra aziende, professionisti e operatori nel settore della finanza sia classica che decentralizzata, che si sono dati appuntamento per fare il punto della situazione e tessere nuove e proficue relazioni di networking.
Tether e Bitcoin: le “nozze” celebrate in El Salvador!
Accanto alle decine e decine di eventi paralleli, il meeting ha fornito anche lo sfondo per un annuncio che ha fatto rapidamente il giro del mondo: la prossima implementazione di una struttura algoritmica — sviluppata dal Tether in stretta collaborazione con Lightning Labs — in grado di integrare in un solo ecosistema sia le transazioni attraverso Lightning Network sia il cambio tra USDT e BTC mainnet.
In sintesi, una super-applicazione che da subito è stata salutata dal pubblico come vera e propria killer-app in grado di rivoluzionare il sistema dei pagamenti globali.
A tale proposito abbiamo già trattato la notizia nel nostro articolo dedicato, “Tether e Lightning Network: nuova frontiera dei pagamenti”, di cui consigliamo la lettura preliminare. Ma, indipendentemente dal dettaglio tecnico, basti dire che l’edizione di quest’anno è stata a dir poco la più dirompente in termini di innovazione e cambiamento radicale di paradigma.
Nel mentre, la recente salita di Donald Trump sullo scranno della presidenza USA ha fatto il resto, visto il suo innegabile taglio crypto-friendly.
Parallelamente, la stessa Tether ha già da tempo ampiamente pubblicizzato lo spostamento della sua sede proprio a San Salvador, dove la costruzione della “Tether Tower” è ormai una realtà. Un dettaglio non da poco, specie se consideriamo che il fatturato medio di questa azienda globale supera di quattro volte l’intero PIL della minuscola repubblica latinoamericana.
Considerando quanto Tether sia azienda multinazionale intimamente legata agli investimenti in paesi cosiddetti “emergenti”, è chiaro che tale scelta ha e avrà un peso non solo simbolico, ma anche assolutamente concreto in termini di equilibri finanziari ed economici globali.
L’intervista
Per comprendere le dinamiche in gioco in questa fase di rapida transizione dal mondo fiat a quello Bitcoin abbiamo chiesto aiuto a un professionista d’eccezione. All’evento ha partecipato infatti anche l’avvocato e scrittore Lars Schlichting, nome di punta dello studio legale Lexify in Lugano e grande esperto di normative su crypto e finanza decentralizzata, al quale abbiamo chiesto alcune impressioni a caldo sulle tematiche salienti del meeting e sulle potenziali ripercussioni a livello mondiale della crescente adozione di Bitcoin come sistema di pagamento e investimento.
CS: Avvocato Schlichting, lei viene dal settore della compliance tradizionale, ma è ormai da tempo conosciuto come uno dei professionisti più apprezzati in quello che possiamo ormai considerare il vero e proprio “rinascimento crypto” della città di Lugano; parliamo ovviamente della sua pregressa esperienza a fianco delle prime grandi sperimentazioni finanziarie a fianco del nascente mondo di Bitcoin, e delle prime criptovalute post-Ethereum, fino al PlanB, e con esso il rapporto ormai consolidato dell’area ticinese con Tether. Dall’alto della sua innegabile esperienza, come vede il rapporto tra passato e presente alla luce di quanto presentato durante l’appena concluso PlanB Forum? Visti gli interessi di Tether legati alla città di Lugano come HUB tecnologico, questo indiretto “gemellaggio” con El Salvador sarà foriero di cambiamenti ulteriori nei rapporti tra America Latina e Continente?
LS: La città di Lugano ha sottoscritto già dal 2022 un accordo con El Salvador che ha quale scopo principale quello della formazione in merito al Bitcoin. Il gemellaggio tra Lugano ed El Salvador creato dal Plan B continuerà anche nel futuro. Pensate che al Plan B di El Salvador si poteva partecipare ad un concorso per vedere una partita di calcio del FC Lugano! Naturalmente lo scopo dei due paesi è un altro: scambiarsi esperienze sull’uso di Bitcoin e Tether quali mezzi di pagamento, educare i giovani alle nuove tecnologie, creare un polo che funga da esempio per altre città nel mondo. Questo esperimento è destinato a continuare nei prossimi anni, sono sicuro, con lodevoli risultati.
CS: Sappiamo che El Salvador esce da una storia decennale che lo ha visto tristemente protagonista come zona tra le più pericolose del pianeta, con proliferare di malavita organizzata e scontri sanguinosi all’ordine del giorno. L’avvento del legal tender Bitcoin — ora formalmente chiuso, ma comunque accompagnato da una forte adozione ad ampia visibilità internazionale — ha secondo lei supportato le parallele politiche del presidente Nayib Bukele per lo sviluppo, la sicurezza della popolazione e l’inizio di una nuova era? Fattispecie come quella alla quale ha appena assistito fanno pensare ad un incremento di tali politiche di rinascita grazie alla nuova economia a base Bitcoin?
LS: Visitando El Salvador sono stato impressionato nel vedere tutti gli stabili protetti dal filo spinato, un retaggio del violento passato del paese. Oggi invece si può passeggiare di notte senza alcun problema. Bitcoin sta sicuramente trasformando alcune regioni del paese. In particolare ad El Zonte, conosciuta come la “Bitcoin Beach”, si possono trovare numerosi cantieri e lussuosi complessi turistici in pezzi di terra che Google Earth mostra ancora occupati da catapecchie di legno e lamiera. Il turismo legato al Bitcoin è sicuramente in crescita e la costruzione della “Tether Tower” non farà che incrementare questo trend. Sarà molto interessante vedere come El Salvador si sarà sviluppato nei prossimi 10 anni. La mia impressione è che ha tutte le carte in regola per diventare un HUB finanziario per l’America latina.
CS: Oltre ad essere uno stimato professionista in ambito legale, lei è anche scrittore di fantascienza, con all’attivo un acclamato romanzo [Spirito di Napa Tei, Urania, Mondadori, 2023] che narra di viaggi spaziali e civiltà planetarie. Prendendo per un attimo in prestito questa sua attitudine alla riflessione sul futuro tra immaginazione, tecnologia e letteratura, come immagina il mondo che verrà? Sullo sfondo della domanda è innegabile l’avanzata dei paesi emergenti, dove Bitcoin è già una realtà che ha dato risposte concrete a problemi altrettanto concreti (super-inflazione, regimi coercitivi, inaccessibilità del circuito bancario, etc…). Insomma, come immagina la geografia economica del futuro?
LS: (ride) Che bella domanda… Io spero che Bitcoin crei un cambiamento importante, ma nascosto, nella nostra società. Il suo carattere decentralizzato e incensurabile obbliga le persone a studiarlo per comprenderlo e usarlo. Bitcoin ha il potenziale di insegnare alle persone a pensare con la propria testa, a non prendere per vero tutto quello che dicono gli altri e, in questo modo, a essere più indipendenti e liberi. Penso che in una società dove le persone hanno imparato questa virtù avremo bisogno di molto meno Stato, di molte meno regole, e in compenso avremmo molte più libertà.
CS: Uscendo per un attimo dalla sfera latinoamericana, veniamo a parlare della nostra Europa. A parte la complessa e spesso frastagliata normativa crypto di cui lei si occupa giornalmente, quali sono a suo avviso i grandi vantaggi che la cryptosfera può offrire a un’azienda? Perché Bitcoin e la blockchain sono tecnologie sulle quali investire da oggi?
LS: Spesso vengo contattato da imprenditori e founders che vogliono implementare la blockchain nella loro impresa o società, senza che ve ne sia un vero motivo. Bisogna capire che la blockchain ha senso solo se ho bisogno di lavorare con diverse persone che non conosco, e che hanno necessità di scambiarsi un valore. Non per nulla i maggior casi di utilizzo della blockchain stanno nella certificazione, sia essa la certificazione di un pagamento (es. bitcoin o tether), o della proprietà di un asset (i cosiddetti Real World Asset Token), o di un processo (la notarizzazione in blockchain). Questa tecnologia può aiutare moltissimo se viene usata correttamente. Usarla solo per poter dire di essere una società blockchain non è invece consigliabile.
CS: Abbiamo visto che Lexify, la società di consulenza legale in ambito digitale da lei creata, ha aperto un ufficio a Dubai. Vuoi spiegarci come mai? Vedremo magari un giorno anche un ufficio a El Salvador?
LS: Aprire a Dubai è stato un passaggio quasi dovuto. Grazie alla nostra esperienza negli asset digitali non soltanto abbiamo avuto sempre più utenti con progetti emiratini, ma anche un ottimo contatto con la Virtual Asset Regulatory Authority (VARA), che era molto interessata a quanto svolto in Svizzera. Il mio viaggio in El Salvador invece mi ha permesso di scoprire un sistema legale molto avanzato e scritto su misura per i progetti blockchain. Ritengo possibile che qualche promotore decida, come ha fatto Tether, di installarsi in quel paese, soprattutto per offrire servizi in America Latina. Durante la mia visita abbiamo preso contatto con alcuni studi legali locali proprio per poter offrire ai nostri clienti anche questa opzione.
CS: Che dire? Arrivederci alla prossima edizione del PlanB Forum, sempre sulla spiaggia di Zonte, El Salvador!
LS: La prossima volta sarà a Lugano in ottobre! El Salvador sarà l’anno prossimo…
Insomma, un doppio appuntamento che ci sentiamo di prenotare da subito, e che altrettanto immediatamente rilanciamo ai nostri lettori. Considerando le tante innovazioni annunciate in questi inizi 2025, tutto fa pensare che sarà ancora una volta un’iniziativa che saprà sorprenderci.
Filippo Albertin