Exodus Wallet: per gestire in autonomia qualsiasi crypto

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Exodus Wallet: per gestire in autonomia qualsiasi crypto, un wallet dinamico, flessibile e di semplice utilizzo, adatto sia all’utente che inizia a quello più esperto.

Exodus Wallet è un’applicazione rigorosamente non custodial per criptovalute in grado di funzionare sia per desktop (Windiws, Apple, Linux) che per mobile (Androin, iOS), conosciuta e largamente apprezzata per la sua interfaccia user-friendly e per la sua capacità di gestire una gamma effettivamente vastissima di crypto e relative blockchain.

Questo articolo esplorerà tutte le caratteristiche principali di Exodus, spiegando come utilizzarlo in modo sicuro ed efficace, ma soprattutto sottolineandone l’estrema versatilità come “piattaforma unica” per gestire al meglio la propria esperienza utente in materia di ricezione, invio, cambio e utilizzo pratico delle criptovalute.

Exodus Wallet: istallazione e configurazione

Come anticipato, Exodus vanta sia una versione per PC, tablet e laptop di ogni genere, sia una versione per smartphone. Per pura comodità andremo a riferirci a questa seconda tipologia, anche se quanto descritto resta assolutamente valido anche per la parte desktop. Da notare che entrambe le versioni supportano il collegamento con dispositivi “hardware wallet”, al fine di massimizzare la sicurezza della custodia della chiave privata.

Exodus permette di ripristinare tranquillamente, dalla prima schermata, qualsiasi seed phrase pregressa. Tuttavia, per completezza, in questo tutorial passo dopo passo andremo a considerare la creazione di un nuovo wallet, ovvero, appunto, di una nuova seed phrase.

A tale proposito consigliamo sempre di rileggere quanto consigliato nel nostro articolo dedicato: Seedphrase: la chiave della sicurezza del wallet.

A parte l’uso di un hardware wallet, infatti, Exodus è un software che in caso di smarrimento del device di istallazione fa riferimento solo alla lungimiranza e all’attenzione dell’utente nel conservare in totale autonomia e sua piena responsabilità la seed phrase! Concetto forse noioso, che però non ci stancheremo mai di ripetere.

All’apertura, clicchiamo sull’opzione “nuovo wallet” e seguiamo le relative, semplici istruzioni dell’app. Il sistema produce per noi, attraverso una procedura automatica rigorosamente criptata, una nuova chiave privata, che saremo invitati ad annotare rigorosamente su carta e conservare al sicuro.

Di default, Exodus Wallet non richiede la creazione di un PIN di sicurezza, ma invitiamo comunque a inserirlo, anche in un secondo momento, attraverso le impostazioni che a breve descriveremo nel parlare della sezione dedicata alla sicurezza.

Il wallet è quindi pronto all’uso. Compaiono già delle crypto di default (Bitcoin, Ripple, Ethereum, alcune stablecoin, solo un minimo novero di quelle che il wallet può effettivamente gestire). Cliccando su ciascuna si apre il relativo account della crypto scelta, dove possiamo agevolmente ricevere, inviare e scambiare, attraverso una pulsantiera estremamente intuitiva. Il cambio in valuta fiat è sempre visibile, accanto a interessanti sinossi di mercato, utili soprattutto per il trading.

Exodus Wallet: interfaccia utente

La dashboard visualizza il saldo totale delle tue criptovalute e il loro valore in fiat. La valuta di riferimento è agevolmente modificabile, assieme alla lingua, nella sezione impostazioni, che compare in basso a destra.

La sezione portafogli, sempre in vista sulla dashboard, permette di vedere ogni singola criptovaluta separatamente, con appunto le relative opzioni per inviare e ricevere.

Sempre in basso compare anche la funzione di exchange, ovvero di “swapping” (cambio) tra coppie di crypto. La gestione di questa specifica funzione è automatizzata, e connessa a servizi indirettamente sponsorizzanti il progetto Exodus.

Pertanto consigliamo di dare certamente un’occhiata alle fees complessive applicate, nell’ottica comunque di riservarsi una scelta più ampia di opzioni alternative, rese peraltro estremamente semplici vista la perfetta connettività del wallet — attraverso noto protocollo WalletConnect — con numerose e celebri piattaforme dApp nel Web3.

In basso a destra compare un pulsante che permette di accedere alle varie funzioni interne. Cliccandolo, si apre un’ulteriore schermata “a finestre” che permette di accedere a svariate opzioni. Vediamole una per una…

Sezione impostazioni

La schermata che si apre cliccando su impostazioni è estremamente ampia. Abbiamo davanti quattro finestre molto ampie che citano direttamente: Web3, Staking, NFTs e Assets.

Web3 consente di connettersi a una rosa di dApp preimpostate molto ampia, comprendente DEX, pool di liquidità, strumenti di governance relativi ai vari progetti criptovalutari inclusi, e via discorrendo. Ovviamente l’interfaccia funziona esattamente come un comune browser, permettendo all’utente il collegamento con svariate dApp non in elenco.

Staking illustra con estrema semplicità come accedere alla funzione “staking” per ciascuna crypto che lo consente, riportando con estrema precisione la quota di interesse specifica. Le crypto incluso in questa sezione sono veramente tantissime: Solana, Cardano, VeChain, Algorand, Cosmos, Tezos, Polygon, etc…

Basterà cliccare su ciascuna, ovviamente previa disponibilità di fondi, per accedere a un form estremamente semplice per bloccare una certa quantità di crypto e iniziare a ricevere i relativi compensi.

La sezione NFTs comprende una sorta di grande galleria dove stivare e visualizzare, appunto, i “non fungible token” acquistati dall’utente.

Possono essere vere e proprie opere d’arte digitali in tiratura univoca o limitata, ma anche biglietti, collezionabili, tessere e altri file univoci che danno diritto a condizioni particolari sia nel mondo reale che nel Web3 (metaversi, piattaforme di social networking, etc…).

Quanto alla parte dedicata agli Asset, essa annovera semplicemente, e in modo analitico, tutti i contratti per trattare le tantissime crypto attivabili nel sistema di Exodus.

Più in basso, sempre nella medesima schermata, compaiono altre funzioni, con relativi pulsanti: Refer&Earn, Settings, Security e History.

Refer&Earn si riferisce a un semplice programma per ottenere vantaggi dall’invio di un codice “referral” per indurre altri utenti a utilizzare il medesimo wallet.

La parte sottesa dal Setting allude alle impostazioni vere e proprie. Tra queste:

Portfolios, dove si può decidere se usare un unico wallet oppure più di uno all’interno della stessa applicazione Exodus.

Connect Ledger, che appunto consente di collegare un hardware wallet esterno, per la conservazione in assoluta sicurezza della chiave privata. Si veda a tale proposito il nostro articolo dedicato: Ledger Nano S: come iniziare a usarlo.

Sync Devices: per sincronizzare le varie versioni di Exodus montate evidentemente su eventuali device diversi.

Refresh Blockchain Networks: per aggiornare appunto la connessione alle relative blockchain.

Infine, Restore Wallet, per ripristinare un wallet e reimpostarlo nel nuovo dispositivo, e Delete Wallet, per cancellarlo definitivamente dal dispositivo.

Scorrendo ulteriormente lungo la schermata impostazioni troviamo le funzioni di sicurezza, che includono il sopraccitato inserimento di un PIN, che si consiglia caldamente di aggiungere e attivare.

Una funzione molto interessante è quella legata alla possibilità di attivare un canale per la gestione dei satoshi attraverso il layer Lightning Network, che permette di effettuare e ricevere micropagamenti con fees praticamente nulle.

Questa funzione è adatta a gestire cifre esigue (attorno al centinaio di euro, per dare un ordine di grandezza in moneta fiat), anche se, attraverso opportuno pulsante nella sezione “avanzata”, è possibile innalzare la capienza a volumi superiori.

Conclusione

Exodus è progettato per essere intuitivo per i principianti ma potente abbastanza per utenti esperti. La combinazione di un’interfaccia semplice con funzioni avanzate lo rende un’opzione eccellente per la gestione delle criptovalute, che in questo specifico wallet multichain sono veramente tantissime: oltre centomila, tra coin e token!

Disponibile per desktop e mobile, costituisce uno standard veramente completo per chiunque voglia gestire tanti asset digitali utilizzando un unico strumento, altamente integrato e compatibile con svariati standard, tra cui quello che permette la connessione con un hardware wallet secondario.

La dotazione interna del wallet è estremamente flessibile e completa, in quanto permette di svolgere praticamente ogni funzione e servizio reso disponibile dalla cryptosfera: non solo ricezione e invio di crypto, ma anche staking, utilizzo del Web3, collezionismo di NFT e connessione a dApp per applicazioni evolute (metaverso, pool di liquidità, landing, borrowing e DeFi in genere).

Filippo Albertin

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