Bitcoin ed Ethereum, la grande coppia del mondo crypto. Il panorama della finanza digitale è dominato in modo inequivocabile da questi due colossi, che non sono semplicemente le criptovalute più corpose per capitalizzazione di mercato e uso pratico, ma rappresentano i due pilastri fondamentali su cui è costruita l’intera economia decentralizzata. La capitalizzazione di mercato combinata di BTC ed ETH supera costantemente la maggior parte delle valute fiat e si confronta con le più grandi società quotate in borsa del mondo, attestando la loro importanza sistemica.
La tesi centrale di questo articolo è che Bitcoin ed Ethereum svolgono ruoli complementari ma distinti, che definiscono la traiettoria futura della tecnologia blockchain in una prospettiva irrinunciabile per quella che sarà la finanza del futuro, specialmente in relazione alle economie dei paesi emergenti e alla crescente globalizzazione dei mercati digitali.
Bitcoin funge da riserva di valore digitale decentralizzata, spesso paragonata all’oro, e rappresenta la frontiera della scarsità digitale e dell’immutabilità. Ethereum, al contrario, funge invece da fondamento per la finanza decentralizzata (DeFi), i token non fungibili (NFT) e le applicazioni Web3, operando come un computer mondiale e un ecosistema programmabile. Considerando che su tale base andrà a poggiare “anche” l’economia monetaria classica, attraverso le tanto vituperate, ma all’ordine del giorno come agenda tecnologica dei governi, CBDC (valute digitali delle banche centrali), il quadro è chiaro.
Mentre Bitcoin eccelle per la sua semplicità e la sua immutabilità, offrendo una soluzione al problema della fiducia nel denaro, Ethereum prospera grazie alla sua complessità e flessibilità, offrendo una piattaforma per l’innovazione senza permessi. Comprendere le dinamiche di questi due leader è essenziale per chiunque voglia navigare nel mercato delle criptovalute, poiché le loro interazioni e sviluppi spesso guidano le tendenze dell’intero settore.
Lo stato dell’arte: dinamica dei prezzi
La dinamica dei prezzi di Bitcoin ed Ethereum è complessa, influenzata da una miriade di fattori che vanno dalle microstrutture del mercato crypto alle decisioni di politica monetaria globale. Storicamente, BTC ed ETH hanno mostrato un alto grado di correlazione. Quando Bitcoin sale, Ethereum spesso segue, e viceversa. Questa correlazione è dovuta al fatto che entrambi sono considerati asset di rischio nel panorama finanziario più ampio e reagiscono in modo simile ai cambiamenti di liquidità globale, come le decisioni sui tassi di interesse della Federal Reserve (Fed) e i dati sull’inflazione. Quando la Fed adotta politiche monetarie restrittive, riducendo l’offerta di denaro, gli asset di rischio come BTC ed ETH tendono a soffrire. Al contrario, un allentamento quantitativo o una debolezza del dollaro USA spesso innescano rally.
Tuttavia si notano e sono da sottolineare delle divergenze importanti. La performance di Ethereum è sempre più legata al successo e all’attività del suo ecosistema applicativo (DeFi, NFT). Se l’attività on-chain di Ethereum aumenta, la domanda per il suo gas (le commissioni di transazione pagate in ETH) aumenta, creando una pressione al rialzo sul prezzo di ETH che non si riflette necessariamente su BTC. Questa crescente divergenza suggerisce che il mercato sta iniziando a valutare ETH come un asset produttivo, un bene capitalizzabile che genera commissioni, distinguendolo dal ruolo di BTC come puro deposito di valore non produttivo.
La volatilità, sebbene ancora elevata rispetto agli asset tradizionali, sta lentamente diminuendo man mano che la liquidità e la profondità del mercato aumentano. La partecipazione degli investitori istituzionali, in particolare attraverso l’introduzione di ETF spot su Bitcoin, ha aumentato la liquidità e ha fornito un meccanismo di prezzo più trasparente e accessibile, riducendo gli sbalzi estremi e non giustificati. La presenza di grandi detentori (“balene”) che spostano ingenti quantità di asset sugli exchange per la vendita rimane comunque un fattore di incertezza e potenziale volatilità.
Fattori che catalizzano
Diversi eventi ciclici e sviluppi tecnologici agiscono come catalizzatori di prezzo per BTC ed ETH.
Il Bitcoin halving è senza dubbio il fattore ciclico più importante (si veda a tale proposito il nostro articolo dedicato all’ultimo degli halving, LINK). Questo evento, che si verifica circa ogni quattro anni, dimezza la ricompensa che i miner ricevono per la convalida dei blocchi, riducendo efficacemente l’offerta di nuovi BTC immessi nel mercato. A causa della legge della domanda e dell’offerta, e data la sua scarsità programmata, ogni halving storico ha preceduto una corsa al rialzo (“bull run”) significativa, poiché la minore offerta si scontra con una domanda in crescita o costante. L’attesa per i prossimi halving crea spesso un’euforia di mercato nei mesi precedenti.
Per Ethereum i principali catalizzatori sono legati ai suoi aggiornamenti di rete. Il passaggio dal Proof-of-Work (PoW) al Proof-of-Stake (PoS) attraverso l’ormai storico “Merge” ha trasformato ETH in un asset che genera rendimento tramite lo staking e ha ridotto drasticamente il suo consumo energetico, rendendolo più attraente per gli investitori ESG (Ambientali, Sociali e di Governance). Questo aggiornamento ha anche reso ETH un asset potenzialmente deflazionistico grazie al meccanismo di burning delle commissioni (EIP-1559), che elimina permanentemente parte dell’offerta totale di ETH. Gli aggiornamenti futuri si concentreranno sullo “scaling” (migliorare la capacità della rete), in particolare attraverso l’implementazione del “danksharding” e il miglioramento delle soluzioni Layer 2. Questi sviluppi sono cruciali per ridurre i costi di transazione e aumentare la velocità, fattori essenziali per l’adozione di massa.
Dinamiche fondamentali
Il valore fondamentale di Bitcoin è radicato nel suo principio di scarsità programmata. L’offerta totale è rigidamente limitata a 21 milioni di monete. Questa limitazione numerica è garantita dal codice e non può essere modificata senza un consenso quasi impossibile da raggiungere tra i nodi e i miner. In un’era di espansione monetaria e svalutazione delle valute fiat, BTC offre un’alternativa deflazionistica e senza permessi. Per questo motivo è spesso definito “oro digitale”.
L’adozione istituzionale ha trasformato Bitcoin da un fenomeno di nicchia a una classe di asset legittima. L’approvazione e l’introduzione degli Exchange-Traded Funds (ETF) spot su Bitcoin in giurisdizioni chiave hanno agito come un ponte cruciale tra la finanza tradizionale (TradFi) e il mercato crypto. Gli ETF permettono a fondi pensione, consulenti finanziari e grandi istituzioni di ottenere esposizione al prezzo di BTC senza la necessità di detenere, archiviare o gestire la criptovaluta direttamente, riducendo l’attrito e aumentando massicciamente l’afflusso di capitale istituzionale.
A livello tecnico, anche se Bitcoin è progettato per essere semplice, la sua utilità si sta espandendo. Il Lightning Network è una soluzione di scalabilità Layer 2 che consente transazioni quasi istantanee e a bassissimo costo, trasformando BTC in un mezzo di scambio pratico. Più recentemente, innovazioni come il protocollo Ordinals hanno permesso l’iscrizione di dati sulla blockchain di Bitcoin, aprendo la porta a NFT e token che non erano precedentemente possibili, espandendo il caso d’uso di BTC oltre la semplice riserva di valore.
Ethereum come rete globale degli smart contract
Ethereum è la spina dorsale dell’economia decentralizzata. Non è solo una moneta; è una piattaforma di calcolo distribuita. ETH è il “carburante” (gas) utilizzato per eseguire ogni transazione e smart contract sulla rete. La sua fondamentale proposta di valore risiede nella sua programmabilità, che consente agli sviluppatori di costruire una vasta gamma di applicazioni decentralizzate (dApps).
Il meccanismo deflazionistico di Ethereum è un aspetto chiave della sua dinamica di prezzo. L’aggiornamento EIP-1559 ha introdotto una commissione di base che viene bruciata (rimossa permanentemente dalla circolazione) ad ogni transazione. Quando l’attività di rete è elevata, la quantità di ETH bruciato può superare la quantità di nuovo ETH emesso per ricompensare gli staker, rendendo la rete deflazionistica netta. Questo, combinato con la messa in staking di grandi quantità di ETH per la sicurezza della rete (bloccando l’offerta), crea un potente ciclo di scarsità e incentivi.
Il dominio di Ethereum nella Finanza Decentralizzata (DeFi) è incontrastato. La maggior parte dei protocolli di prestito, di scambio decentralizzato (DEX) e di stablecoin sono costruiti su Ethereum. ETH è l’asset collaterale principale in questo ecosistema. La salute di Ethereum e il suo prezzo sono intrinsecamente legati al successo e all’innovazione della DeFi, che mira a ricreare i servizi finanziari tradizionali in modo aperto e senza permessi.
Per risolvere i suoi cronici problemi di scalabilità (alti costi di gas e lentezza, soprattutto in periodi di picco di domanda), Ethereum si affida alle soluzioni Layer 2. Piattaforme come Polygon, Arbitrum e Optimism elaborano le transazioni al di fuori della mainnet di Ethereum e poi “finalizzano” (pubblicano) i dati in modo sicuro sulla Layer 1. Abbiamo parlato di laser secondari in articoli dedicati, di cui consigliamo la rilettura (LINKS). Questo sistema mantiene la sicurezza e la decentralizzazione di Ethereum ma moltiplica la sua capacità di transazione, rendendo l’ecosistema accessibile a un pubblico più ampio e a un costo molto inferiore.
Proiezioni di mercato
Le proiezioni di prezzo per Bitcoin ed Ethereum sono notoriamente difficili a causa della natura speculativa e della giovinezza della classe di asset. Tuttavia, alcuni modelli e tendenze offrono una prospettiva.
Per Bitcoin, il modello Stock-to-Flow (S2F), sebbene controverso, rimane un punto di riferimento popolare. Esso valuta la scarsità di BTC confrontando l’offerta esistente (stock) con la nuova offerta mineraria annuale (flow) e storicamente ha suggerito che il prezzo di BTC è correlato alla sua crescente scarsità.
Anche se le stime specifiche variano, i modelli che tengono conto degli afflussi istituzionali e dell’adozione globale proiettano che BTC raggiungerà un range di sei cifre nei prossimi cicli Halving. A lungo termine, se Bitcoin dovesse catturare anche solo una piccola percentuale della capitalizzazione di mercato dell’oro o del debito globale, le proiezioni diventerebbero estremamente rialziste.
Le proiezioni per Ethereum sono più complesse, poiché il suo valore dipende da fattori sia di scarsità (il burning e lo staking) sia di utilità (l’uso della rete). Molti analisti applicano a ETH una valutazione simile a quella delle società tecnologiche o delle piattaforme software globali, basandosi sui ricavi generati dalle commissioni di transazione.
La tesi “Internet Value” sostiene che ETH diventerà l’asset preferito per la programmazione e il valore in Internet, e la sua valutazione supererà quella di molti asset legacy. Le previsioni a lungo termine spesso suggeriscono che il rapporto ETH/BTC continuerà a migliorare man mano che l’utilità di Ethereum come piattaforma cresce.
Una sintesi di sfide e rischi
Nonostante il potenziale, sia BTC che ETH devono affrontare sfide significative. Il rischio normativo è forse il più grande. La piena entrata in vigore di normative come il MiCA (Markets in Crypto-Assets Regulation) in Europa mira a stabilizzare e legittimare il settore, ma impone anche requisiti di licenza, protocolli antiriciclaggio (AML) e standard di trasparenza che potrebbero soffocare alcune forme di innovazione o rendere onerosa l’operatività per progetti più piccoli. Negli Stati Uniti, l’incertezza sulla classificazione normativa di ETH (se sia una merce come BTC o un titolo) continua a rappresentare un rischio. Ecco perché è necessario rivolgersi sempre a intermediari ed exchange del tutto regolari e aderenti alle normative, come appunto CryptoSmart.
La competizione per Ethereum è feroce. Le cosiddette “Ethereum Killers”, ovvero altre blockchain Layer 1 come Solana, Avalanche o Cardano, cercano di offrire scalabilità superiore e costi inferiori, attirando sviluppatori e liquidità. Sebbene Ethereum mantenga la sua posizione dominante in termini di valore totale bloccato (TVL) nella DeFi, una grave battuta d’arresto o un ritardo nell’implementazione di soluzioni di scaling efficaci potrebbe erodere la sua leadership.
Per Bitcoin, il rischio principale è la sicurezza a lungo termine della rete, man mano che le ricompense per il mining continuano a diminuire. Se le commissioni di transazione non saranno sufficienti a incentivare i miner a proteggere la rete, la sua sicurezza potrebbe teoricamente diminuire. Tuttavia, finora, le commissioni sono aumentate in modo organico.
Tali rischi sono tuttavia molto prudenzialmente espressi, in quanto le tendenze generali e storicizzate non hanno evidenziato alcuna di tali fattispecie, confermando invece il contrario, ovvero l’irresistibile salita nella curva dell’adozione di tali tecnologie.
Conclusioni
Bitcoin ed Ethereum sono i titani del mondo crypto, ognuno con un ruolo unico e fondamentale. Bitcoin, con la sua scarsità programmata e la sua comprovata immutabilità, ha conquistato la fiducia di investitori istituzionali e si è affermato come l’asset di riserva digitale per eccellenza. Ethereum, con la sua flessibilità e programmabilità, è il motore dell’innovazione, la piattaforma su cui si sta costruendo la prossima generazione di Internet (Web3) e del sistema finanziario (DeFi).
Le loro dinamiche di mercato sono sempre più interconnesse con l’economia globale, ma stanno anche sviluppando traiettorie di prezzo sempre più distinte: BTC come bene rifugio e ETH come asset produttivo. Mentre il mercato continua a maturare, l’integrazione degli ETF e i futuri aggiornamenti tecnici di scaling promettono di aumentare ulteriormente l’accessibilità e l’utilità di entrambi gli asset.
La sfida per il futuro è duplice: per Bitcoin, mantenere la sua supremazia come riserva di valore in un panorama normativo e tecnico in evoluzione; per Ethereum, scalare efficacemente la sua rete per accogliere miliardi di utenti senza compromettere la decentralizzazione, dinamica comunque già abbondantemente avviata, nonché operativa attraverso una buona dozzina di progetti L2 e sidechain giunti a ottimi gradi di efficacia, efficienza e sicurezza. Chiunque sia interessato a questo settore deve monitorare attentamente questi sviluppi, poiché BTC ed ETH non sono solo investimenti speculativi, ma rappresentano l’evoluzione del denaro e dell’infrastruttura di informazione a livello globale.
Filippo Albertin