Mining crypto: dalla teoria alla pratica 

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Il mondo delle criptovalute è un universo affascinante e in continua evoluzione, nel cui cuore pulsante si trova un processo fondamentale e comune: il mining. 

Spesso percepito — in parte a ragione — come un’attività complessa e riservata a pochi esperti, il mining è in realtà un’attività che può diventare, logicamente a certe condizioni, accessibile a un pubblico più ampio di quanto si possa immaginare, sebbene richieda una comprensione approfondita dei suoi principi e delle sue implicazioni. 

Questo articolo si propone di esplorare il mining di criptovalute in tutte le sue sfaccettature, partendo dalla teoria che lo sottende, passando per la pratica e fornendo infine una guida su come avviare la propria attività di mining, con un focus particolare su Bitcoin. 

Mining e sua teoria: il cuore della decentralizzazione 

Per comprendere il mining è essenziale prima di tutto afferrare il concetto di blockchain, un registro digitale distribuito, ovvero un database “distribuito e condiviso” in cui vengono annotate tutte le transazioni di una determinata criptovaluta. A differenza dei sistemi bancari tradizionali, non esiste un’autorità centrale che convalida e registra queste transazioni. È qui che entra in gioco il mining, che agisce come processo basato su un protocollo e su migliaia di migliaia di nodi che lo implementano e rispettano. 

Il mining, nel contesto delle criptovalute basate su un meccanismo di consenso chiamato “Proof of Work” (PoW), come Bitcoin, è il processo attraverso il quale nuove transazioni vengono aggiunte a questo registro distribuito. I “miner” sono individui o gruppi che utilizzano la potenza computazionale dei loro computer per risolvere complessi problemi matematici, complessità alla base dell’impianto crittografico in grado di mettere in sicurezza e nel contempo validare formalmente e operativamente le transazioni. Questi problemi non sono enigmi nel senso tradizionale, ma piuttosto un processo di hashing crittografico. 

Ogni blocco di transazioni in attesa di essere aggiunto alla blockchain deve essere “sigillato” con un hash crittografico. I miner competono per essere i primi a trovare un “nonce” (un numero arbitrario) che, combinato con i dati del blocco, produca un hash che soddisfi determinate condizioni, ovvero che sia inferiore a un certo valore di “target” predefinito. Questo processo è intrinsecamente casuale e richiede numerosi tentativi ed errori, consumando una notevole quantità di energia computazionale. 

Una volta che un miner riesce a trovare il nonce corretto e a convalidare il blocco, lo trasmette al resto della rete. Gli altri nodi della rete verificano la validità del blocco e, se tutto è corretto, lo aggiungono alla loro copia della blockchain. Il miner che ha risolto il problema viene ricompensato con una certa quantità di nuove criptovalute (la cosiddetta “block reward”) e le commissioni di transazione incluse nel blocco. Questa ricompensa è l’incentivo principale che spinge i miner a dedicare le loro risorse al mantenimento della rete, che dunque funziona attraverso un meccanismo veramente “meritocratico” (sia pure in termini matematici, ovvero rigorosi), del tutto alternativo — qui la grande rivoluzione — da enti centrali, governi, stati, banche e istituzioni. 

Il meccanismo di Proof of Work svolge diverse funzioni cruciali: assicura che solo le transazioni legittime vengano aggiunte alla blockchain; rende estremamente difficile per un singolo attore modificare retroattivamente la blockchain, poiché richiederebbe una potenza computazionale superiore al 51% di quella totale della rete (il celebre esempio teorico dell’attacco del 51%); si identifica col meccanismo attraverso il quale nuove criptovalute vengono introdotte in circolazione, seguendo un programma predefinito (ad esempio, l’halving di Bitcoin, che dimezza la ricompensa per blocco circa ogni quattro anni, si veda a tale proposito il nostro recentissimo articolo dedicato); infine, non essendoci appunto un’autorità centrale, è alla base di un costrutto in cui la sicurezza e la convalida sono distribuite tra migliaia di nodi in tutto il mondo. 

Bitcoin: king of mining 

Bitcoin è senza dubbio la criptovaluta più conosciuta e il pioniere del mining PoW. Il suo algoritmo di hashing, SHA-256, è stato progettato per essere computazionalmente intensivo, garantendo un elevato livello di sicurezza. Le caratteristiche uniche del mining di Bitcoin includono: 

Una corposa difficoltà adattiva. La difficoltà del problema matematico da risolvere si adatta circa ogni due settimane (2016 blocchi) per mantenere il tempo medio di scoperta di un blocco intorno ai 10 minuti. Questo assicura che, indipendentemente dalla quantità di potenza computazionale totale sulla rete (hash rate), il ritmo di emissione di nuovi Bitcoin rimanga costante. 

Halving. Ogni 210.000 blocchi (circa ogni quattro anni), la ricompensa per blocco per i miner di Bitcoin si dimezza. Questo meccanismo deflazionistico limita l’offerta totale di Bitcoin a 21 milioni di monete, rendendolo una risorsa scarsa (non per niente rinominata “oro digitale”). 

Risposta all’evoluzione hardware. Inizialmente, Bitcoin poteva essere minato con CPU e GPU. Tuttavia, con l’aumento della difficoltà e della competizione, sono emerse macchine specializzate chiamate ASIC (Application-Specific Integrated Circuit), progettate esclusivamente per il mining di Bitcoin. Gli ASIC sono ordini di grandezza più efficienti rispetto a CPU e GPU per l’algoritmo SHA-256, cosa che rende il mining con hardware generico economicamente non più sostenibile. 

Il mining di Bitcoin è diventato un’industria su larga scala, con enormi “farm” di mining situate in regioni con costi energetici bassi e climi freddi. La profittabilità è strettamente legata al costo dell’elettricità, all’efficienza dell’hardware e al prezzo di mercato di Bitcoin. 

Da questo punto di vista il progetto by CryptoSmart “Bitcoin Hashpower”, col suo token in grado di parcellizzare e rendere disponibile per tutti potenza di calcolo in grado di remunerare in satoshi anche investimenti ben lontani da quelli necessari nelle mining farm, costituisce una delle più semplici, immediate, profittevoli ed entusiasmanti rivoluzioni sul mercato in grado di rendere disponibile il mining praticamente per tutti! Vedi link del progetto… 

Lato altcoin: modelli e strategie 

Mentre Bitcoin domina il panorama del mining, il vasto universo delle altcoin (tutte le crypto diverse da Bitcoin) offre diverse opportunità e sfide. Molte altcoin utilizzano anch’esse meccanismi di Proof of Work, ma spesso con algoritmi di hashing diversi che possono essere minati più efficientemente con hardware generico come le GPU (schede grafiche abbastanza comuni e di facile reperimento). 

Alcuni esempi notevoli includono: 

Ethereum (prima del passaggio a PoS): Prima del suo passaggio alla Proof of Stake con l’aggiornamento “The Merge”, Ethereum era una delle criptovalute più popolari da minare con le GPU, utilizzando l’algoritmo Ethash. Questo ha creato un enorme mercato per le schede grafiche ad alte prestazioni. 

Litecoin (Scrypt): Litecoin, spesso definito l’argento delle criptovalute (in quanto “fratello minore” di Bitcoin, sorto non troppo tempo dopo il varo di Satoshi Nakamoto), utilizza l’algoritmo Scrypt, che è stato inizialmente progettato per essere più resistente agli ASIC, sebbene anche per Scrypt siano poi emersi ASIC dedicati. 

Monero (RandomX): Si tratta di una criptovaluta focalizzata sulla privacy che utilizza l’algoritmo RandomX, progettato per essere resistente agli ASIC e per favorire il mining con CPU, cercando di mantenere il mining più decentralizzato e accessibile. 

Zcash (Equihash/Zcashd): Un’altra criptovaluta orientata alla privacy, che ha utilizzato algoritmi come Equihash (con varianti), che per un certo periodo hanno favorito il mining con GPU. 

In generale il mining di altcoin con GPU è spesso chiamato “GPU mining” ed è stato per anni un’attività redditizia per molti appassionati e piccole operazioni. I vantaggi sono vari. Le GPU, sebbene costose, sono generalmente meno costose e più facilmente reperibili rispetto agli ASIC specifici per Bitcoin. Inoltre possono essere utilizzate per minare diverse criptovalute che utilizzano algoritmi compatibili, consentendo ai miner di passare da una moneta all’altra in base alla profittabilità. Non da ultimo, vige anche una certa possibilità di uso e riciclo. Una volta che una GPU non è più redditizia per il mining, può essere rivenduta o riutilizzata per scopi di gioco o rendering grafico. 

Tuttavia il mining di altcoin con GPU presenta alcune sfide e oggettive asperità. Il prezzo delle altcoin può essere estremamente volatile, influenzando la profittabilità del mining. Inoltre la difficoltà di mining delle altcoin può aumentare rapidamente con l’ingresso di nuovi miner. Non da ultimo, c’è da considerare la stessa obsolescenza hardware, tendenzialmente sempre più rapida. 

Risulta dunque di fondamentale importanza condurre ricerche approfondite prima di scegliere quale altcoin minare, considerando la sua capitalizzazione di mercato, la liquidità, la roadmap di sviluppo e la community. 

Mini guida per il mining 

Avviare un’operazione di mining, che sia per Bitcoin o per altcoin, richiede pianificazione e investimento. Ecco i passaggi chiave: 

Fase 1: Ricerca e Pianificazione 

Decidi quale criptovaluta vuoi minare. Per Bitcoin, preparati a investire in ASIC. Per le altcoin, valuta il GPU mining. Ricerca gli algoritmi di hashing utilizzati e la loro compatibilità con l’hardware. 

Utilizza calcolatori di mining online (ad esempio, WhatToMine per GPU, o specifici per ASIC come quelli forniti dai produttori) per stimare la profittabilità. Inserisci il costo dell’elettricità (molto importante!), l’hash rate dell’hardware, le commissioni della pool (se prevedi di unirti a una) e il prezzo attuale della criptovaluta. Sii realistico sulle proiezioni future. 

Valuta i costi energetici. Questo è il fattore più critico per la profittabilità. In Italia, i costi dell’elettricità possono essere elevati, rendendo il mining domestico spesso non competitivo. Considera soluzioni alternative come la co-locazione in data center con energia a basso costo. 

Scegli l’hardware appropriato… 

Per Bitcoin (ASIC) ricerca i modelli più recenti e efficienti (ad es., Bitmain Antminer, MicroBT Whatsminer). I prezzi variano notevolmente. 

Per Altcoin (GPU) seleziona schede grafiche ad alte prestazioni (ad es., serie Nvidia RTX, AMD Radeon RX). Calcola quante schede ti serviranno per raggiungere l’hash rate desiderato. 

Identifica il software di mining compatibile con il tuo hardware e la criptovaluta scelta (ad es., BMMiner per Bitcoin, Claymore Dual Miner o PhoenixMiner per Ethereum/altcoin in passato, Gminer, T-Rex per altre altcoin). 

Prepara un wallet digitale sicuro dove ricevere le tue ricompense di mining. Preferisci un hardware wallet per una maggiore sicurezza. (In materia consulta i numerosi articoli che abbiamo dedicato alla scelta del wallet perfetto per le tue esigenze.) 

In generale, il mining prevede anche condizioni specifiche di temperatura e di ventilazione. Il mining hardware genera infatti calore e rumore. Assicurati di avere uno spazio adeguato con buona ventilazione per prevenire il surriscaldamento e gestire il tutto al meglio. 

Fase 2: Acquisizione dell’Hardware 

Acquistare ASIC può essere difficile a causa della domanda elevata e della scarsità. Considera l’acquisto direttamente dai produttori o da rivenditori affidabili. Fai attenzione ai mercati secondari per evitare truffe. 

Le schede grafiche possono essere acquistate da rivenditori di elettronica. Se stai costruendo un rig di mining GPU, avrai bisogno anche di una scheda madre con molti slot PCIe, una CPU, RAM, un SSD e un alimentatore potente. 

Fase 3: Configurazione del Software e Connessione alla Pool 

Molti miner di GPU utilizzano sistemi operativi specializzati basati su Linux come HiveOS o NiceHash OS, che semplificano la configurazione e la gestione dei rig. In alternativa, puoi usare Windows. 

Installa i driver più recenti per le tue schede grafiche. 

Scarica e configura il software di mining. Questo di solito implica la modifica di un file di configurazione per specificare l’indirizzo della pool di mining, il tuo wallet e il nome del worker. 

A meno che tu non abbia una quantità massiccia di hash rate (cosa improbabile per un singolo miner), dovrai unirti a una “pool di mining”. Le pool di mining raggruppano l’hash rate di molti miner, aumentando le probabilità di risolvere un blocco e ricevere una ricompensa. Le ricompense vengono poi distribuite proporzionalmente all’hash rate contribuito da ciascun miner. Le pool di mining più note per Bitcoin includono F2Pool, AntPool, ViaBTC. Per le altcoin ci sono SparkPool (prima di The Merge per ETH), Ethermine (prima di The Merge), 2Miners, ecc. Scegli una pool con una buona reputazione, commissioni ragionevoli e una buona stabilità. 

Utilizza gli strumenti della pool di mining e del software per monitorare le prestazioni del tuo hardware, l’hash rate, la temperatura e le ricompense. 

Fase 4: Gestione e Manutenzione 

Serve un monitoraggio continuo. Controlla regolarmente le prestazioni del tuo hardware, le temperature e l’hash rate. Un calo improvviso dell’hash rate o un aumento della temperatura possono indicare problemi. Assicurati che il tuo hardware sia ben ventilato e puliscilo regolarmente dalla polvere per prevenire il surriscaldamento. Mantieni aggiornati i driver e il software di mining per garantire le migliori prestazioni e compatibilità. Tieni traccia dei costi dell’elettricità e di eventuali altre spese. 

Sii inoltre ben consapevole della volatilità dei prezzi. Il mining può essere redditizio in mercati rialzisti, ma può diventare in perdita in mercati ribassisti, soprattutto se i costi dell’elettricità sono elevati. Potresti dover spegnere le tue macchine se i costi superano le entrate. 

Tieni d’occhio l’andamento della difficoltà di mining. Un aumento significativo della difficoltà ridurrà la tua quota di ricompensa per lo stesso hash rate. 

Considerazioni legali e fiscali in Italia

È fondamentale essere consapevoli delle implicazioni legali e fiscali del mining di criptovalute. La normativa in questo campo è in continua evoluzione e può variare da paese a paese. In Italia il trattamento fiscale delle criptovalute in Italia è stato oggetto di chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate. Se le criptovalute detenute superano una determinata soglia (circa 51.645,69 euro) per sette giorni lavorativi consecutivi in un determinato periodo d’imposta, l’eventuale plusvalenza realizzata dalla loro vendita è soggetta a tassazione come reddito diverso (con aliquota del 26%). I proventi derivanti dal mining, in quanto attività di “produzione” di reddito, sono anch’essi soggetti a tassazione. È consigliabile consultare un commercialista esperto in criptovalute per una corretta gestione fiscale. 

Sebbene non esista una regolamentazione specifica per il mining in sé, le attività legate alle criptovalute sono sotto l’attenzione delle autorità per quanto riguarda il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Assicurati di operare in conformità con le normative AML (Anti-Money Laundering) e KYC (Know Your Customer) se utilizzi piattaforme di scambio per convertire le tue criptovalute minate in valuta fiat. 

Senza tanti mezzi termini, è evidente quanto queste ultime considerazioni possano essere determinanti per indurre a optare per soluzioni centralizzate e regolamentate, alternative al fai da te. Da questo punto di vista CryptoSmart, essendo un exchange 100% conforme alle più recenti richieste normative, è un partner sicuro e definitivo, in quanto col progetto BHP ti permette di accedere al mondo del mining Bitcoin senza preoccuparti minimamente dei dettagli fiscali, che verranno affrontati direttamente dalla piattaforma parallelamente a tutti i servizi a te forniti! 

Conclusioni 

Il mining di criptovalute è un’attività complessa ma potenzialmente gratificante che sta alla base del funzionamento di molte delle più importanti blockchain. Richiede un investimento significativo in hardware, un’attenta gestione dei costi operativi (soprattutto l’elettricità) e una comprensione del mercato delle criptovalute. 

Che tu scelga di dedicarti al mining di Bitcoin con ASIC, o di esplorare le opportunità offerte dalle altcoin con GPU, o di scegliere soluzioni ben più agevoli attraverso una convergenza di token economy e operatori strutturati, la chiave del successo risiede nella ricerca approfondita, nella pianificazione meticolosa e in una gestione attenta. Mentre l’industria si evolve, i miner continueranno a svolgere un ruolo cruciale nel garantire la sicurezza e l’integrità del mondo decentralizzato delle criptovalute. 

Filippo Albertin 

 

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