Perché proprio adesso i bond a lunga scadenza sembrano una scommessa vincente quanto Bitcoin

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Mercoledì 18 settembre, la Federal Reserve ha avviato l’allentamento monetario presso la più grande economia del mondo. Ha tagliato i tassi di interesse per la prima volta dal 2020, portandoli dal 5,25-5,50% al 4,75-5%. Il mercato prevedeva un taglio meno drastico dello 0,25%, segno che il governatore Jerome Powell non voglia rimanere troppo indietro rispetto alla curva dei tassi di mercato. Che preveda o tema una recessione degli Stati Uniti? Fatto sta che ormai da qualche mese sembra ovunque essere tornato l’appetito per il mercato obbligazionario. Come vedremo, le opportunità più ghiotte vi sarebbero tra i bond a lunga scadenza. Naturalmente, anche le criptovalute come Bitcoin stanno approfittando della svolta monetaria. Nell’ultimo anno questo asset si è apprezzato di circa il 140% in dollari.

Bond a lunga scadenza, un fatto di duration

Ma torniamo ai bond a lunga scadenza. Se avete in mente concetti specifici come la “duration”, saprete che sul tratto lungo della curva dei tassi la variazione dei prezzi diventa sempre più ampia con il variare del rendimento sottostante. Ad esempio, un bond con “duration” pari a 5 anni tende ad apprezzarsi/deprezzarsi del 5% se il suo rendimento scende/sale dell’1%. E se un bond ha una “duration” di 10 anni, si apprezza o deprezza del 10% se il suo rendimento scende o sale dell’1%.

Che cos’è la “duration”? Tralasciando i concetti eccessivamente tecnici, essa fornisce la durata finanziaria media dei flussi di reddito generati dal titolo. E fornisce un’indicazione circa la sua volatilità rispetto ai tassi. Essa cresce con l’allungarsi delle scadenze, ma risente anche delle cedole in senso inversamente proporzionale. Vale a dire che, a parità di durata (5, 10, 15 anni, ecc.), ha “duration” più alta il bond con la cedola più bassa. Perché? Più questa è elevata, minore il tempo necessario per ottenere indietro il capitale investito.

Tassi giù, opportunità per il mercato

Cosa c’entra tutto questo con i bond a lunga scadenza? Noi sappiamo che i prezzi delle obbligazioni si muovono in direzione opposta ai tagli. Se questi salgono, i prezzi scendono. Se i tassi scendono, i prezzi salgono. Da alcuni mesi il mercato ha iniziato a scontare il taglio dei tassi. Ora che la Fed li ha tagliati ufficialmente, sono partite le scommesse su quali saranno i livelli che verranno raggiunti entro il medio termine. Dunque, i prezzi delle obbligazioni stanno salendo. Quello che vogliamo dirvi in questo articolo è che a beneficiare particolarmente del trend sono già e saranno ancora di più nei prossimi mesi i bond a lunga scadenza. Perché? Come abbiamo detto sopra, avendo una “duration” più alta, si mostrano anche più sensibili alle variazioni dei rendimenti sottostanti.

Cosa s’intende per bond a lunga scadenza? Non esiste una definizione formale e molto dipende sia dalla tipologia dell’investitore, sia dalle sue preferenze specifiche. Ad esempio, un investitore individuale tipicamente punta sul tratto medio-breve della curva, volendo più che altro incassare flussi di reddito predeterminati per un periodo non eccessivo. Un investitore istituzionale come banca, fondo o assicurazione, può permettersi di investire anche a lungo termine. Volendo, possiede le conoscenze per capire grosso modo quando disinvestire con profitto o perdite minime, al fine di riottenere indietro il capitale.

Fattore tempo preferenze personali

In generale, le famiglie investono su un orizzonte temporale medio intorno ai 5 anni, mentre gli istituzionali vedono di buon occhio scadenze come finanche i 30 anni. Pensate ai fondi pensione, che spesso fanno pressione sui governi per ottenere emissioni su questo tratto della curva, al fine di investire i capitali dei clienti per un periodo molto lungo. C’è anche una legge di mercato non scritta, ma che tutti dovremmo conoscere: “quando i tassi di interesse sono bassi, puntate solo sulle scadenze più brevi. Quando i tassi sono alti, puntate (con prudenza) sui bond a lunga scadenza”.

Il motivo è semplice da capire. I bond a lunga scadenza, essendo i più sensibili al calo dei tassi, si apprezzeranno percentualmente in misura maggiore. Volete un esempio? Il BTp 2072 ha guadagnato in un anno più del 20%. Il BTp 2035 ha guadagnato nello stesso arco di tempo intorno al 12%. Infatti, il primo ha una “duration” attualmente di quasi 24 anni, il secondo di circa 8,6 anni.

Puntare sui bond a lunga scadenza con il taglio dei tassi in corso può essere un’ottima strategia per ottenere guadagni anche in doppia cifra in un periodo di tempo non eccessivo. Va da sé che il mercato abbia già scontato il taglio dei tassi di interesse. Entrare oggi sul mercato e ipotizzare di guadagnare un altro 20% in un anno acquistando il BTp 2072 appare obiettivamente un po’ ingenuo. Questo non significa che il momento per fare ingresso sul mercato obbligazionario sia già passato. In realtà, gli investitori scontato in anticipo le mosse delle banche centrali, ma si trovano quasi sempre costretti a rivederle in base all’approccio effettivo che i governatori rivelano di volta in volta. Come detto, in pochi supponevano che questo mese la Fed avrebbe abbassato di mezzo punto percentuale il costo del denaro.

Rischi da bond a lunga scadenza

Bisogna anche considerare che i bond a lunga scadenza comportano l’assunzione di rischi non così marginali. Se investi 10.000 euro in una scadenza a 30 anni, devi sperare di non avere bisogno di liquidità per i prossimi tre decenni. Se così non fosse, potresti trovarti costretto a disinvestire prima della scadenza, ma in quel caso ti esporresti alle condizioni del mercato. E queste potrebbero essere avverse. Se nei prossimi anni, anziché scendere, i tassi di interesse risalissero, magari a seguito di un ritorno dell’inflazione inatteso, i prezzi dei bond ripiegherebbero. Rivenderli sul mercato significherebbe subire perdite. Se non volessimo “bruciare” parte del capitale, saremmo costretti a rinviare il nostro disinvestimento. Non è detto che sia sempre possibile, appunto per il fabbisogno di liquidità improvviso che potremmo avere (acquisto di un immobile, spese in favore dei figli, eventi avversi, ecc.).

Come avrete capito, non esiste una strategia d’investimento perfetta e valida per tutti. I bond a lunga scadenza possono diventare un buon investimento in questa fase, a patto di essere in grado di privarsi anche per alcuni anni del capitale investito e di accettare i rischi legati all’andamento sfavorevole dei tassi. Fatte salve queste premesse, resta valida l’impostazione di puntare sul tratto lungo della curva quando i tassi scendono. Che poi per lungo intendiamo scadenze di 10, 15 anni e non necessariamente di 30 o 50 anni, è un’altra storia. Tenete sempre in considerazione le vostre preferenze personali.

 

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