Trading crypto: una prassi che può rivelarsi estremamente complessa, e che richiede una certa gradualità, espressa da atteggiamenti e accorgimenti che ci permettano di fare i primi passi in totale sicurezza.
Il mercato, specie mediato dalla grande rete e dai tanti social network che giornalmente propongono nuovi contenuti, corsi, proposte di investimento e purtroppo molto spesso anche vere e proprie truffe a base di scammer e schemi ponzi, ogni giorno porge all’utente svariati scenari che parlano del trading di criptovalute come di una sorta di panacea in grado di arricchire chiunque con pochi click su un laptop.
La realtà è ovviamente molto diversa. Il trading, specie di criptovalute, e una pratica che deve necessariamente essere svolta da “mani esperte”, o almeno sotto la guida di professionisti che conoscono la materia e hanno modo di enfatizzare i guadagni e limitare i rischi. L’estrema volatilità da un lato, e il rischio di agire con troppa disinvoltura dall’altro, possono infatti portare a ingenti perdite.
In questo articolo cercheremo di analizzare puntualmente una sorta di “vademecum” dell’aspirante trader in crypto, indirizzandolo verso quei comportamenti che garantiscono un inserimento dolce e graduale in questo campo. Lo scopo è far capire quanto il guadagno debba essere inserito all’interno di strategie razionali, consapevoli del fatto che un rendimento spropositato può essere solo frutto di un rischio altrettanto spropositato, e viceversa, secondo una proporzionalità diretta.
Trading crypto: definizione
Il verbo “to trade” in inglese significa “cambiare, barattare, permutare”, e allude piuttosto banalmente al commercio, inteso come acquisto di un asset a un certo prezzo, e alla rivendita a un prezzo maggiorato, con relativo guadagno da parte dell’operatore.
Nel caso del trading vero e proprio, la maggiorazione valoriale segue evidentemente un andamento puramente connesso ai mercati, ossia a due fattispecie basilari: la prima, identificata dalla più o meno fondata certezza che un certo asset, prima o poi, aumenterà il suo valore rispetto al momento in cui è stato acquistato; la seconda, che sussista da parte del trader stesso un tempismo opportuno al fine di massimizzare il valore aggiunto determinato da tale incremento.
Come abbastanza intuitivo, queste due fattispecie fanno parte di un assunto la cui dimostrazione non può essere di carattere strettamente matematico e scientifico, ma solo euristico e osservazionale. In altre parole, il trading non è una scienza esatta, ma un insieme di prassi e atteggiamenti opportuni per “sfruttare gli andamenti di mercato in modo da massimizzare i guadagni e minimizzare le perdite” all’interno di un portafoglio dove le azioni di acquisto e di vendita sono praticamente continue.
Crypto trading: i fondamenti e gli strumenti di base
Cosa serve per iniziare a fare crypto trading? Con tutta probabilità questo articolo, essendo di stampo prettamente divulgativo, non si rivolge né all’esperto di trading con velleità di approfondire il mondo crypto, né all’esperto di crypto deciso a entrare nel campo del puro trading.
Più ragionevolmente intendiamo dare dei consigli a chi, magari anche in seguito ai nostri consigli pratici, è entrato nel mondo delle criptovalute, comincia ad avere un quadro più chiaro delle medesime, e si è risolto a dedicare al trading una parte del proprio portafoglio, avendo l’opportuna pazienza di attendere i momenti giusti per comprare, vendere e così realizzare qualche leva di guadagno senza farsi prendere troppo dalla fretta.
In questo senso è quindi opportuno partire dai fondamentali, dicendo da subito che per procedere serve innanzitutto affidarsi a una piattaforma che tratti contemporaneamente sia l’ambito crypto che quello, appunto, di compravendita attraverso strumenti di trading.
Ormai quasi tutti gli exchange inglobano una piattaforma di trading, quindi la scelta è solo legata alla sicurezza e stabilità dell’exchange stesso.
Un minimo glossario
Pur non essendo questa la sede per snocciolare un trattato di trading, per il quale non basterebbe come ovvio neppure un’enciclopedia, giova certamente citare alcuni termini chiave, che fanno riferimento sia a concetti che a effettivi strumenti assolutamente irrinunciabili anche per il novizio.
Ordine di mercato: Si tratta, banalmente, di un’azione di vendita — nel nostro caso, di un certo ammontare di criptovaluta — comandata “manualmente” dall’utente sulla base della congiuntura favorevole del momento, in relazione, come ovvio, al prezzo di acquisto originario di un certo asset digitale, o di una rosa di asset digitali.
Ordine limite (limit order): In questo caso, un certo ordine di acquisto viene impartito “automaticamente” solo se il prezzo di un certo asset tocca un certo limite (oppure lo supera ragionevolmente in senso negativo, cioè al ribasso), ritenuto dal trader una condizione interessante di acquisto. La presenza di una piattaforma “programmabile” appare in questo tipo di operazione assolutamente necessaria.
Stop loss: Come dice l’espressione stessa, è una procedura automatica che permette di vendere se il prezzo raggiunge un certo livello al ribasso, limitando quella che potrebbe essere una perdita maggiore qualora il prezz continui a scendere anche oltre quel limite.
Take profit: Diametralmente speculare allo stop loss, l’ordine di tipo “take profit” indica un prezzo limite di vendita automatica “al rialzo”, consentendo al trader di realizzare il relativo margine positivo.
Solitamente, una procedura opportunamente prudenziale in sede di trading prevede di utilizzare contemporaneamente sia lo stop loss che il take profit per una strategia integrata avente come oggetto un determinato asset.
Analisi fondamentale VS. analisi tecnica
Le crypto, come le azioni di borsa, ma più delle azioni di borsa, costituiscono dei veri e propri ecosistemi, con dinamiche interne e correlazioni esterne che possono essere veramente molto complesse da valutare.
In questo campo, quelle che anche nella finanza classica vengono chiamate “analisi fondamentale” e “analisi tecnica” risultano estremamente utili, soprattutto al fine di fare chiarezza prima di intraprendere qualsiasi azione di investimento.
L’analisi fondamentale allude all’essenza di un certo asset, ossia alla sua struttura, al suo significato, alle connessioni oggettive che esso porge al cospetto delle principali dinamiche attorno a sé.
Pensiamo a titolo di puro esempio a Bitcoin. Considerando anche solo la struttura del mining, è piuttosto evidente quanto il prezzo dell’energia, il grado di efficienza nel produrla, le normative in termini di rapporto tra fossili e rinnovabili, e via discorrendo, siano tutti indicatori “fondamentalmente” identificabili come correlati a tale asset, essendo alla base del minare Bitcoin. L’elemento di scarsità, invece, è un altro dato “fondamentale”, che invece rende Bitcoin simile ad altri asset, come l’oro e i metalli preziosi. Entrambe le letture costituiscono versanti dell’analisi fondamentale di Bitcoin.
L’analisi tecnica, di contro, si concentra non tanto sull’essenza strutturale di un certo asset, ma sul suo effettivo andamento temporale, con relativa registrazione di variazioni che rientrano in uno storico in continuo aggiornamento.
Si tratta di due versanti che non appaiono assolutamente compartimenti stagni. Analisi fondamentale e analisi tecnica sono infatti strumenti impostati per come “conferma l’uno dell’altro”, visto che se vale effettivamente una certa lettura interpretativa “fondamentale”, essa avrà modo di esprimersi anche attraverso un andamento coerente e valutabile sul piano “tecnico”.
Con lo stesso Bitcoin questa duplice valenza di analisi appare assolutamente illuminante, in quanto l’andamento “tecnico” dell’asset dalla sua creazione ad oggi ha evidenziato, a meno di volatilità e congiunture, una curva ascendente praticamente costante, a dimostrazione delle componenti fondamentali.
Consigli pratici
Il primo consiglio da dare al novizio è certamente legato alla semplicità e linearità della “partenza” nel mondo del trading. Poche aspettative, grande umiltà, ma nello stesso tempo anche attitudine a mettersi in gioco, scegliando una certa strategia con l’intento di portarla avanti con rigore e coerenza fino all’ottenimento dei risultati desiderati.
Esistono infatti, come ovvio, complicate “offerte avanzate” (con relative strumentazioni nelle varie piattaforme) che permettono di realizzare “leve” sui propri capitali anche molto redditizie. Si tratta però di meccanismi (analoghi agli schemi funzionali dei cosiddetti futures borsistici) che coinvolgono uno speculare rischio di perdere ampie porzioni di capitale, proprio in ragione dell’alto rischio generato.
Prima di intraprendere questo genere di azioni di trading, che coinvolgono un vero e proprio meccanismo di prestito interno, che a sua volta richiede specifiche garanzie (ovviamente accese sul capitale) e un gioco delle parti spesso basato su asimmetrie informative e squilibri di posizione tra broker e utente, è opportuno passare attraverso fasi di formazione e familiarizzazione altrettanto avanzate, di molto successive ed evolute rispetto al trading basico, che certamente non possono essere oggetto di questo specifico articolo.
Nel caso si desideri approfondire, a titolo conoscitivo, alcuni di questi aspetti avanzati, consigliamo anche la lettura del nostro “Trading crypto: opportunità e minacce in un mercato volatile”
Pertanto, tornando al consiglio iniziale, è opportuno concentrarsi sulla semplicità, e su alcuni accorgimenti da tener presente nel passare dalla teoria alla pratica.
In concreto…
Una volta scelto un exchange solido e riconosciuto, mai comprare crypto a caso, sull’onda di emozioni, dicerie, suggerimenti provenienti da fonti sconosciute e non controllate. Molto importante è conoscere in modo approfondito gli asset sui quali si intende investire, seguendo webinar, incontri, community, forum e soprattutto i siti di riferimento degli specifici progetti (nonché, come ovvio, gli articoli di CryptoSmart Blog!).
Molto utile, a questo proposito, la puntuale considerazione della cosiddetta “tokenomics” sottostante, che abbiamo già affrontato in un articolo monografico, di cui consigliamo la lettura:
“Tokenomics crypto: quali sono gli indicatori per investire?”
Mai utilizzare tutto il proprio capitale residuo a propria disposizione, peggio se con l’intento di riversarlo in una sola criptovaluta. Per quanto questo consiglio possa apparire banale ed evidente, c’è da sottolineare che la cronaca è piena di casi di persone che, più o meno raggirate, hanno speso tutti i loro risparmi in progetti crypto privi di qualsiasi valore.
Mai acquistare crypto avendo fretta di realizzare guadagni ritenuti facili e immediati. Il trading è infatti tutt’altro che facile: richiede impegno, costanza, pazienza, disposizione all’apprendimento continuo e soprattutto il giusto tempo da dedicare.
Avere sempre l’accortezza di investire in crypto “porzioni di capitale che ci si può permettere anche di perdere”, in tutto o in parte, senza che questo abbia un impatto negativo sulla propria vita.
Prediligere minimi guadagni ripetuti a grandi guadagni spot, specie nel caso di posizioni da chiudere nel breve e medio periodo.
Prediligere, in quote relativamente maggioritarie nel proprio portafoglio, crypto ormai storicizzate e con analisi sia fondamentali che tecniche piuttosto stabilizzate e riconoscibili (Bitcoin, Ethereum), specie nel caso di trading a medio-lungo termine.
Evitare qualsiasi acquisto dettato dalla cosiddetta FOMO (Fear Of Missing Out, paura di perdersi qualcosa, ritenuta redditizia solo perché tutti ne parlano). Mantenere sempre un atteggiamento paziente e in linea con le proprie strategie.
Fare sempre uso di strumenti di “contenimento”, come lo stop loss, fissando limiti inferiori non troppo bassi.
Porsi sempre obiettivi razionali, conformi al proprio budget e al generale buonsenso, senza cedere mai a narrazioni troppo entusiastiche e dubbie. In tal senso, seguire, specie nel web, professionisti accreditati, e non certo i primi “guru” che saltano fuori scorrendo lungo le storie di Instagram o TikTok!
Considerare che un buon trading può essere assolutamente soddisfacente e divertente anche investendo cifre esigue, tali da ottenere un margine ad esse conforme.
Conclusioni
Per chi decide di entrare nel mondo del trading crypto, la via è solo una: gradualità, umiltà, ragionevolezza e attitudine ad apprendere e ad approfondire, affidandosi a strumenti dotati di buona fama e apprezzamento.
Gettarsi nel trading avanzato senza prima aver testato forme più basiche è un rischio gratuito che può tradursi in forti perdite, in quanto induce a comportamenti puramente istintivi, con strumenti che, nelle mani di persone inesperte, possono rivelarsi assolutamente controproducenti.
Molto più saggio, di contro, l’utilizzo di semplici funzioni basiche: ordini di mercato, opzioni di stop loss e take profit su minime cifre investite in un portafoglio diversificato, per esempio. Si può iniziare utilizzando questi strumenti su portafogli di poche crypto, e poi aggiungere qualche altro asset sulla base di valutazioni suggerite da studi e approfondimenti.
Il tempo è un fattore decisivo, in quanto il trader paziente e calmo risulta essere statisticamente quello più remunerato, sia pure con percentuali di ritorno calmierate e fattibili.
Tenendo presenti tutte queste variabili, ed essendo disposti a seguire sia il mercato che le analisi di personale esperto e riconosciuto, anche le più semplici azioni di trading in criptovalute possono portare a interessanti soddisfazioni.
Filippo Albertin