Wallet crypto: il caso Argent

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Wallet Crypto migliori: il caso Argent, dispositivo tra i più apprezzati, con particolari funzioni di sicurezza e ottimizzazione, costituisce certamente uno degli standard di mercato più gettonati.

Vediamo di spiegare le sue caratteristiche salienti, con una guida all’uso passo dopo passo…

Argent Wallet è un dispositivo di tipo non-custodial che, tra i primi nel mercato, ha proposto come procedura di sicurezza una modalità basata su meccanismi “alternativi” a quelli della classica custodia della seed phrase (annotata su carta e conservata in luoghi ritenuti sicuri e al riparo da occhi indiscreti).

Accanto ai classici wallet non-custodial di cui abbiamo già parlato in altrettante guide all’uso, tra cui Electrum, Metamask e Trust, Argent spicca però per un sistema ugualmente sicuro di gestione delle criptovalute — vedremo in seguito il perché — e tendenzialmente più semplice rispetto a quelli classicamente intesi come ortodossi.

In tal senso, questo wallet può essere inteso come opzione intermedia, che può essere adottata anche da chi è alle prime armi e intende approcciarsi al mondo crypto attraverso una soluzione più simile a quelle già conosciute in campo fin-tech.

Wallet crypto Argent: le caratteristiche salienti

Argent è un wallet di tipo ERC-20, ossia in grado di gestire token Ethereum e derivati (layer secondari, nello specifico due tipologie che andremo a esplicitare in seguito), progettato per essere intuitivo e facile da usare anche per utenti inesperti.

Ha un’interfaccia semplificata e funzionalità come la creazione automatica di un account, molto simile alle procedure solitamente legate all’iscrizione a comuni servizi Web2.

La sicurezza è affidata a un meccanismo la cui tecnologia si lega proprio ai contratti intelligenti (smart contract) per proteggere i fondi, con funzionalità come il recupero degli account in caso di smarrimento o furto.

Come altri illustri colleghi del comparto “mobile”, esso permette di accedere direttamente da wallet a svariati servizi DeFi che includono scambi, prestiti, staking, senza dover uscire dall’applicazione.

Argent include funzionalità per prevenire transazioni potenzialmente pericolose, come limiti di prelievo giornalieri e controlli anti-phishing piuttosto articolati, che sono disponibili sia di default sia attraverso personalizzazioni che l’utente può modulare sulla base delle sue esigenze nella sezione impostazioni.

Oltre a questo, l’applicazione supporta anche la condivisione degli account tra più persone con differenti ruoli e permessi. Una funzione piuttosto interessante per chi, per esempio, intenda utilizzare una sola locazione crittografica, condividendola però con colleghi, o più frequentemente parenti, coniugi, figli e nipoti.

L’applicazione, per quanto dotata — con denominazione Argent X — di una versione in forma di plugin per comune browser Chrome (esattamente come accade per Trust Wallet, di cui abbiamo già parlato), si concentra come detto sul mondo soprattutto “mobile”, con versioni ufficiali estremamente apprezzate e ottimizzate per dispositivi sia iOS che Android.

Anche in questo caso ci andremo proprio a concentrare sulla versione per smartphone.

Wallet crypto Argent: primi passi

Una volta scaricata l’applicazione dallo store ufficiale relativo al nostro sistema operativo, e una volta avviata, la prima schermata ci chiederà piuttosto banalmente di inserire un nome utente, un valido indirizzo di posta elettronica e il nostro numero di telefono.

Tutte queste informazioni verranno come ovvio validate da specifici codici temporanei che il sistema invierà immediatamente ad entrambi gli indirizzi.

Una volta validata la connessione tra nome utente, mail e telefono, viene richiestp un PIN personale di sei cifre (passcode), per aprire il wallet attraverso riconoscimento personale e firmare le varie transazioni che andremo successivamente a stabilire a livello dispositivo.

Inserita e validata anche questa ulteriore informazione, l’operazione di setting iniziale è conclusa, e il wallet è pronto per essere utilizzato e personalizzato.

Il sistema ci chiederà quindi di creare il nostro primo “Vault”, sorta di “cassaforte” che in prima battuta viene attribuita al layer basico di Ethereum.

Per ragioni strutturali, come abbiamo già visto in un nostro articolo dedicato ai Layer2 e sidechain di Ethereum, il Layer1 di questo fondamentale progetto blockchain costituisce il cuore della sicurezza dell’intera sua architettura crittografica, e presenta standard in materia veramente elevati.

Il rovescio della medaglia è rappresentato dal fatto che le transazioni in tale rete principale risultano piuttosto costose e poco scalabili: questo le rende adatte a trattare cifre elevate. Il “Vault”, dunque, eredita questa caratteristica, si configura come una vera e propria cassaforte.

Per tutto il resto, soprattutto in termini di operazioni “spicciole” come transazioni di cifre medio-basse e scambi tra token, verrà utilizzata l’architettura di Layer2 che spiegheremo più avanti, perfettamente integrata nel wallet.

Argent Wallet: la schermata iniziale

Dal punto di vista dell’esperienza utente, Argent Wallet presenta un’interfaccia assolutamente amichevole e intuitiva, del tutto simile, se non identica, a quelle di tantissime altre analoghe applicazioni mobili per gestire crypto ERC-20 L1 ed L2.

Compaiono da subito i pulsanti di ricezione crypto, invio ed eventuale acquisto diretto attraverso connessione a noti exchange sul mercato.

L’utente che già possiede degli ETH in qualche altro wallet potrà quindi trasferirli con estrema semplicità, accedendo all’area di ricezione e inquadrando il relativo QR-code, oppure copiando e incollando nella sua app esterna la stringa della chiave pubblica. Da questo punto di vista, Argent Wallet non differisce quasi per nulla da un comune wallet mobile per ambiente Ethereum.

Argent Wallet e sicurezza: cosa sono i guardiani?

A questo punto Argent è di fatto configurato, in quanto le chiavi private risultano già messe al sicuro attraverso un sistema di recupero del tutto automatizzato che prevede, in caso di smarrimento o furto del device, l’interazione tra livelli diversi di validazione: abbiamo detto la posta elettronica, il numero di telefono.

Sussiste tuttavia un insieme di opzioni che possiamo mettere in atto come standard di protezione, e che vengono attivati a seconda delle esigenze specifiche. In particolare, si tratta di moduli di validazione che possono intervenire o come prova ulteriore di veridicità in caso di operazioni dispositive, oppure in caso di perdita del dispositivo e necessità di inizializzarne un altro di modo da accedere al proprio account e, soprattutto, ai propri fondi.

Il sistema aggiuntivo di protezione al quale ci riferiamo utilizza il sistema dei cosiddetti “guardians”, ossia appunto “guardiani”, vale a dire delle procedure personalizzate di validazione identità e conseguente recupero che andremo immediatamente a spiegare.

Con questo termine, il sistema individua delle procedure esterne che, in forma di smart contract, ossia ereditando la sicurezza basica di altri dispositivi inizializzati in blockchain Ethereum, possono essere designati come validatori in caso di smarrimento o furto del device, con conseguente necessità di recuperare la facoltà dispositiva sul “Vault” di riferimento.

Nello specifico, i guardiani ulteriori all’accoppiata mail/telefono che possiamo attivare possono essere di tre tipologie:

1) Un hardware wallet in nostro possesso su altro device, come per esempio un dispositivo come Ledger o Trezor (si veda a tale proposito la nostra guida all’uso del wallet Ledger Nano S).

2) Un comune account Metamask, utilizzabile a partire da semplice browser web attraverso opportuno plugin (anche in questo caso è disponibile nostro tutorial con relativa guida all’uso del wallet Metamask).

3) Il wallet non-custodial appartenente a una persona di fiducia da noi designata, che grazie al suo personale dispositivo andrà a sbloccare il sistema effettuando per noi l’eventuale recupero.

Nel caso di recupero “basico”, a partire unicamente dall’inserimento, in nuovo dispositivo, del proprio nome utente, della propria mail e del proprio numero di telefono, come ovvio immediatamente validati dall’app istallata, bisognerà comunque attendere di default un periodo di sicurezza di 48 ore, necessarie dal punto di vista statistico per evitare che qualche malintenzionato — chiaramente con poco tempo a disposizione per agire — possa aver preso il controllo (per quanto la cosa sia estremamente improbabile) tanto della nostra mail quanto del nostro numero di telefono.

La procedura aggiuntiva di validazione tramite Metamask prevede invece la navigazione in una precisa app ufficiale di Argent Wallet disponibile dal Web, e la connessione via semplice WalletConnect con l’account Metamask designato per effettuare lo sblocco, ovvero la validazione di sicurezza.

Nel caso di utilizzo di un dispositivo hardware wallet, la procedura è del tutto identica a quella con Metamask, in quanto la dApp di cui sopra andrà a connettersi direttamente col device “fisico”, tramite classico cavetto di connessione USB, ed effettuerà il riconoscimento, ovvero il relativo sblocco.

Per quanto riguarda invece le procedure tramite designazione di secondo wallet gestito da persona di fiducia, il meccanismo si attiva su richiesta dell’utente da altro dispositivo, attraverso un codice “ad emoticons” che l’utente stesso comunica personalmente alla stessa (via semplice telefonata, chat, etc…), la quale attiva un processo di riconoscimento “on chain”. In termini più sintetici, il “guardian” attivato per l’utente A richiede un OK da parte dell’utente B, attraverso una stringa di riconoscimento che assicura che le due persone si siano parlate e accordate a proposito.

Ovviamente tutti i procedimenti di recupero tramite agenti aggiuntivi “guardians”, una volta attivati dall’utente che li ha predisposti a monte, aprono una procedura guidata che comunica passo dopo passo al medesimo la procedura di sblocco, con estrema semplicità e senza possibilità di errore.

Le funzioni “guardians” si trovano come ovvio nella sezione impostazioni e sicurezza, e vengono scelti e attivati in modalità estremamente intuitive, seguendo le relative istruzioni a schermo.

Questa “filosofia di protezione” è stata denominata dal team di sviluppo “Social Recovery”, in quanto utilizza procedimenti di connessione e validazione via smart contract all’interno di sistemi che coinvolgono altri wallet, fino addirittura ad altre persone che li possiedono, in una logica di multi-signature (multifirma, come in una sorta di conto cointestato) che per certi versi mima alcune procedure bancarie, con la differenza di svolgersi esclusivamente in ambito decentralizzato e senza mediazione di terze parti estranee.

Ulteriori fattori di sicurezza

Il versante legato alla sicurezza è in Argent estremamente accurato, sofisticato e passibile di ulteriori personalizzazioni. Tra queste spiccano le “trust lists” e le “trusted sessions”, che aggiungono ulteriori funzionalità in accordo col profilo d’uso dell’utente.

Attraverso le cosiddette “trust lists”, funzione attivabile e modificabile dal menù impostazioni, possiamo ottimizzare i processi di sicurezza stabilendo specifiche dApp che risultano “fiduciarie”, ossia escluse dal procedimento di doppio controllo attivato dai guardians.

Ulteriore funzione molto interessante a livello di sicurezza è quella relativa alle “trusted sessions”, ovvero dei periodi (di un’ora, tre ore oppure un anno, nel caso di wallet di esiguo contenuto in crypto) in cui i guardians vengono di default annullati. Queste “eccezioni” alla regola base di intervento dei guardians sono come ovvio programmabili solo dall’utente base, a monte di tutte le procedure di sicurezza alla voce impostazioni generali.

Il Layer2 in Argent Wallet: zkSync

Per implementare transazioni molto più scalabili ed economiche lungo la blockchain di Ethereum, Argent ha fatto la scelta di optare per un’unica soluzione di Layer2, che fa capo al corposo progetto zkSync. Si tratta di una soluzione che offre costi del gas e transazioni veloci, senza compromettere la sicurezza.

Nello specifico, in alto a sinistra della schermata principale di Argent Wallet è possibile visualizzare con estrema intuitività la rete attuale in uso nel wallet, e commutarla appunto da Ethereum a zkSync, a seconda delle proprie esigenze.

Le commissioni di gas all’interno della blockchain “parallela” zkSync arrivano a costare fino a un centesimo rispetto alle relative commissioni del gas di Livello 1.

A livello di velocità, vengono inoltre raggiunte le oltre duemila transazioni al secondo (tps) rispetto alle sole quattordici di Ethereum.

Il livello di sicurezza rimane quello ereditato dal layer basico di Ethereum L1.

La funzione di “bridge” tra token da L1 a L2 è gestita totalmente in automatico, e può essere svolta in formula unica pagando una quantità calmierata di gas fees, che viene automaticamente indicata prima di procedere.

Il protocollo Starknet e Argent Wallet

Come ulteriore funzione in grado di garantire efficienza e scalabilità, Argent Wallet permette di integrare facilmente anche l’ecosistema Starknet, e di gestire anche il suo relativo token di messa in sicurezza e garanzia di liquidità.

Il progetto Starknet è anch’esso come un’autostrada veloce costruita sopra Ethereum (che sappiamo poter immaginare come una strada normale spesso congestionata). Questa “autostrada” permette di fare transazioni molto più veloci e con costi molto più bassi rispetto a Ethereum, pur mantenendo la stessa sicurezza. Il funzionamento utilizza una tecnologia matematica di crittografia e compressione denominata STARK, da cui il nome.

In Argent Wallet è possibile connettersi direttamente all’ecosistema Starknet, che altro non è che una dApp navigabile, e richiedere di registrare il proprio account — direttamente dal wallet – atto a gestire le proprie crypto da una postazione unica, usufruendo della grande velocità ed efficienza dell’ecosistema stesso.

Differenze tra zkSync e Starknet

Entrambi sono L2 di Ethereum che usano la tecnologia zero-knowledge, vale a dire un costrutto algoritmico completamente matematico, per rendere le transazioni più veloci ed economiche. Entrambi mantengono quindi la sicurezza di Ethereum, trasferendo altrove l’operatività in termini di scalabilità, efficienza ed economicità.

Starknet usa come detto il costrutto algoritmico STARK, che risulta più nuovo, mentre zkSync usa un analogo ma pregresso modello detto SNARK, più consolidato e attualmente più efficiente.

Starknet è quindi considerato più innovativo e proiettato verso usi futuri, ma porge uno sviluppo ancora in essere e dunque una compatibilità non completa. Al contrario, zkSync è una tecnologia matura e con moltissime applicazioni già attive.

In altri termini, la scelta di integrare entrambe le tecnologie fa di Argent un wallet tra i più versatili, flessibili, potenti ed efficienti del mercato ERC-20, e permette di gestire fondi e funzionalità al meglio.

Conclusioni

Argent è uno dei pochi wallet “storici” ad aver abbracciato la filosofia non-custodial attraverso un modello meno rigido di quello rappresentato dalla ferrea custodia della seed phrase.

Per quanto si consigli comunque di conoscere approfonditamente le buone prassi di gestione e conservazione di una seed phrase (di cui abbiamo già parlato in questo articolo), Argent Wallet può essere certamente una validissima alternativa per iniziare, o per gestire una quantità meno ingente di token e crypto, o magari anche per “educare” al mondo crypto un nostro amico o parente che risulta leggermente refrattario alle tematiche tecnologiche, e via discorrendo.

La scelta di affidare l’autenticazione in caso di furto o smarrimento del device “inizializzato” a procedure “stratificate”, che a partire dai due fattori standard — mail e numero telefonico — si estendono a varie ulteriori opzioni attivabili, chiamate “guardians”, fornisce un sistema alternativo alla pura responsabilità personale, in un’ottica multi-signature.

Nel caso di affidamento della “seconda chiave” a persone fisiche, e non semplicemente ad altri wallet di controllo gestiti dall’utente (Metamask, hardware wallet), si traduce in un concetto estremamente interessante di sicurezza chiamato “Social Recovery”, che può essere applicato in molti casi concreti.

Nel complesso, e specialmente per la gestione dell’ecosistema Ethereum (ERC-20), Argent risulta fornire, grazie alla convergenza delle due tecnologie base per la scalabilità, zkSync e Starknet, una risposta tra le migliori e più interessanti sul mercato.

Filippo Albertin

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