Investire in oro tramite il Krugerrand sudafricano, una moneta di alto valore

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L’oro è notoriamente un bene d’investimento che da millenni l’uomo utilizza per proteggersi dai rischi, oltre che per scopi legati alla gioielleria e per la produzione di altri beni. Ed è per questo che oggi vi parliamo di Krugerrand sudafricano. Si tratta di un modo alternativo di investire nel metallo. In genere, pensiamo che per farlo sia necessario acquistare lingotti, mentre nella realtà quotidiana sono disponibili svariate alternative. E tra queste vi è la numismatica. I collezionisti di monete sanno benissimo quanto sia importante conservare queste ultime nel tempo. Ma le monete da collezione non sempre hanno un mercato di riferimento ampio e liquido. Può capitare, anche in base allo stato di conservazione, che il valore teorico sia elevato e che, comunque, non si trovino acquirenti disposti a spendere la cifra richiesta.

Krugerrand, breve storia della moneta d’oro

Il caso del Krugerrand sudafricano è differente. Si tratta di una moneta d’oro coniata dallo stato del Sudafrica sin dal 1967. Partiamo dalla denominazione. Essa deriva da Paul Kruger, che fu un politico boero nato nel 1825 e morto nel 1904. Alle sue abilità belliche, oltre che alle doti diplomatiche, si deve la vittoria contro gli inglesi nella Prima Guerra Boera, che sancì nel 1881 l’indipendenza del Transvaal, una provincia che si trova nel Nord-Est dell’attuale stato del Sudafrica, anche se dal 1994 è stata smembrata in più province. In quest’area furono scoperti giacimenti di oro subito dopo l’indipendenza, ma Kruge non gioì. Anziché essere contento, sostenne che l’evento avrebbe “inzuppato di sangue” il territorio e invitò la popolazione boera a piangere per questa ragione.

Caratteristiche fisiche

Forse è per questo episodio che Pretoria gli dedicò una moneta d’oro a partire dal 1967. Il Krugerrand, appunto. La sua specificità consistette nel fatto di essere coniata con un peso pari ad un’oncia Troy (31,1035 grammi) e che il suo valore di mercato coincideva con quello dell’oro. In genere, le monete d’oro nel mondo fino ad allora emesse tendevano ad avere un valore di mercato anche nettamente inferiore a quello insito nel contenuto metallico. Ma ad essere sinceri il peso della moneta è di 33,93 grammi. Tuttavia, si tratta di oro di 22 carati. Pertanto, tale peso corrisponde al 91,666% di oro. Il restante 8,33%, pari a 2,826 grammi, è rame. La lega è funzionale all’assegnazione alla moneta del tipico colore arancione, nonché alla protezione dai graffi. E anche questa è una peculiarità. Altre monete d’oro in precedenza nel mondo, ma anche successivamente al debutto del Krugerrand, erano e saranno coniate in lega d’argento.

In una faccia la moneta riporta il viso di Paul Kruger con profilo verso sinistra. Alla sua sinistra compare la scritta in afrikaans in stampatello SUID-AFRIKA, mentre a destra è riportata nell’inglese SOUTH AFRICA. Nell’altra faccia compare al centro una gazzella, che è uno degli animali simbolo del Paese. L’animale è intento a correre verso destra. Al di sopra di essa compare la scritta KRUGERRAND, mentre in basso c’è scritto FYNGOUD 1 OZ FINE GOLD. Infine, alla sinistra della gazzella compaiono i primi due numeri dell’anno di coniazione e alla destra gli ultimi due (ad esempio, 19 e 67).

Peculiarità del conio sudafricano

Un’altra peculiarità importante del Krugerrand è che si trattava e si tratta anche oggi di una moneta d’oro utilizzabile come mezzo di pagamento. Dunque, non stiamo parlando semplicemente di una moneta da collezione, in quanto ha valore legale. E non è finita qui. Essa può circolare anche all’estero. Considerate che ciò la rese particolarmente interessante negli anni iniziali dopo il suo debutto. Anche i cittadini americani e italiani, ad esempio, ebbero modo di utilizzarla per gli scambi o semplicemente di acquistarla come bene d’investimento, nonostante le rispettive leggi nazionali vietassero l’acquisto di oro per il secondo fine. Infatti, tali leggi non si applicavano alle monete importate dall’estero. Storie che oggi ci appaiono fuori dal tempo nell’era delle “criptovalute“, eppure parliamo di pochi decenni fa.

Nel triennio 1967-1969 di Krugerrand ne furono coniati 40.000 pezzi all’anno. La Zecca di Pretoria o South African Mint dal 1980 in avanti coniò anche pezzi da 1/2, 1/4 e 1/10 di oncia. La ragione risiederebbe nel tentativo di estenderne l’utilizzo ad una fascia della popolazione più ampia, visto che dagli anni Settanta in avanti l’oro s’impennò di prezzo e ciò rese la moneta molto cara per essere acquistata a pezzi da 1 oncia da chicchessia. La produzione andò scemando nel tempo e il punto più basso si toccò nel 1995. All’indomani dalla fine dell’apartheid, infatti, la Zecca coniò appena 8.285 monete. Probabile che avessero influito le sanzioni comminate negli anni Settanta e Ottanta da diversi stati occidentali contro Pretoria per le discriminazioni razziali ai danni della maggioranza nera.

Variante in argento

Ad ogni modo, la Zecca ha esteso la produzione del Krugerrand nel 2017, quando ha deciso di soddisfare la richiesta del mercato di avere pezzi anche in argento. Dunque, attualmente sul mercato si trovano anche monete in argento con valore legale. E veniamo ora alla domanda che molti di voi si staranno ponendo sin dall’inizio di questo articolo: quanto varrà un Krugerrand di un’oncia? La risposta non può valere una volta per tutte, in quanto dipende dalla quotazione aurea del mercato giorno dopo giorno. In data 5 gennaio 2025 un’oncia del metallo giallo si acquista per circa 2.561 euro. Considerate che l’acquisto è soggetto al pagamento di commissioni pari all’1%, anche se in passato queste erano del 5%.

Krugerrand come bene d’investimento

Ha senso acquistare un Krugerrand? Lo ha, eccome! Anzitutto, vi portate a casa un pezzo di storia sudafricana e da collezione vera e propria. Secondariamente, state in maniera indiretta investendo in oro. E c’è una perfetta corrispondenza tra le quotazioni del metallo e quelle della moneta coniata dalla Zecca di Pretoria. Inoltre, a differenza di altri pezzi da collezione, qui avrete modo di rivendere all’occorrenza anche in tempi veloci, trattandosi di una moneta ricercata e diffusa nel mondo. Insomma, la liquidità non sembra un problema. Tra i canali sfruttabili per gli acquisti vi è Confinvest, che sin dal 1983 consente lo scambio sul mercato di oro fisico in Italia.

Se non ve la sentite di spendere oltre 2.500 euro per un Krugerrand da 1 oncia, potrete sempre optare per i tagli inferiori e che costeranno proporzionalmente meno. Ad esempio, 1/10 di oncia già vi consentirebbe di investire poco più di 250 euro. E ricordatevi anche la variante in argento. Alle quotazioni attuali, per 1 oncia ve la caverete con circa 29 euro. Quest’ultima opzione non va sottovalutata, anche perché l’argento per diversi analisti avrebbe margini di crescita persino superiori all’oro nei prossimi mesi.

 

 

 

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