Bitcoin in tesoreria aziendale: guida passo dopo passo per massimizzare l’utilità dell’oro digitale, evitando rischi e trappole del mercato…
Bitcoin non è più solo un argomento per appassionati di tecnologia o speculatori: sta diventando una scelta concreta per le aziende che vogliono innovare la gestione della propria tesoreria. Grandi nomi come Tesla, MicroStrategy e Block — di cui abbiamo peralto parlato piuttosto spesso nei nostri articoli, specie in “Bitcoin per le aziende contro l’erosione monetaria” e nel più generale “Bitcoin per valorizzare la tesoreria aziendale” — hanno aperto la strada. Ma anche le piccole e medie imprese possono trarre vantaggio da questa strategia.
Se sei un imprenditore o un manager curioso di capire come integrare Bitcoin nel bilancio aziendale, questa guida è per te. Ti spiegheremo passo dopo passo come fare, con esempi pratici e un linguaggio semplice, evitando tecnicismi inutili e andando alla sostanza…
Bitcoin in tesoreria: i tanti perché
Prima di tutto, capiamo perché un’azienda dovrebbe considerare Bitcoin. Non è una scelta per tutti, ma offre opportunità interessanti. Le motivazioni “classiche” (se così si può dire), sono certamente le seguenti:
Protezione dall’inflazione: Le valute tradizionali perdono valore con il tempo. Bitcoin, con un limite fisso di 21 milioni di unità, è progettato per essere scarso e resistente all’inflazione.
Diversificazione del portafoglio: Aggiungere Bitcoin alla tesoreria riduce la dipendenza da contanti o investimenti tradizionali come obbligazioni.
Crescita potenziale: Negli ultimi anni, Bitcoin ha avuto rendimenti impressionanti, anche se con alti e bassi. Nel medio-lungo periodo la scelta di capitalizzarlo può essere estremamente interessante in termini di valorizzazione stabile del capitale, con relativo aumento del prestigio aziendale e del potere di credito da parte di banche e finanziarie.
Immagine innovativa: Adottarlo può far percepire la tua azienda come moderna e orientata al futuro, un vantaggio per clienti e investitori. Questo aspetto può fornire interessanti apporti anche al comparto marketing, basti pensare proprio a MicroStrategy, che nel suo recentissimo rebranding in “Strategy” ha addirittura inserito il simbolo di Bitcoin nel logo: un’indicazione molto eloquente, no?
Esempio pratico
Immagina una piccola azienda con 200.000 euro di liquidità. Con un’inflazione al 4% annuo, perdi 8.000 euro di potere d’acquisto ogni anno, una perdita “strutturale” che erode una parte non trascurabile del lavoro e dei sacrifici in azienda. Mettere una parte di quel capitale in Bitcoin potrebbe non solo preservarlo, ma farlo crescere.
Da notare quanto questa scelta possa essere assolutamente “naturale” e implementata con meccanismi del tutto automatici. Oggi è infatti possibile non solo accettare come forma di pagamento “nativa” i BTC, che peraltro permettono di raggiungere un mercato globale molto più ampio, ma anche convertire automaticamente in BTC gli incassi in fiat money (euro, dollari, franchi svizzeri, etc…), costruendo il proprio patrimonio crittografico direttamente e senza particolari impegni di acquisto una tantum.
Da questo punto di vista, l’exchange CryptoSmart offre soluzioni “chiavi in mano” perfettamente regolamentate e sicure, che permettono a qualunque azienda di entrare nel mondo Bitcoin a gamba tesa e senza sforzo.
Vademecum per creare efficacemente una tesoreria Bitcoin
Passo primo: Analisi Interna
Non buttarti a capofitto: devi prima capire se Bitcoin fa per te. Rispondi a queste domande:
Quanto contante abbiamo? Assicurati di avere abbastanza liquidità per coprire spese operative (es. stipendi, fornitori) per 6-12 mesi.
Il team è d’accordo? Parla con soci, amministratori e il tuo commercialista per evitare resistenze interne. Buona regola sarebbe ospitare degli esperti in materia per illustrare la vera natura di Bitcoin, i suoi numeri, la sua storia e le potenzialità in termini di protezione del potere d’acquisto.
Esempio pratico
La tua SRL ha 300.000 euro in banca e spese mensili di 20.000 euro. Puoi coprire 15 mesi di operatività, quindi hai margine per investire 50.000 euro (circa il 16% della liquidità) in Bitcoin senza compromettere la stabilità.
Un incontro aziendale in presenza di management e quadri — o anche una banale call esplicativa in compagnia del team CryptoSmart — ha evidenziato, grazie alla puntuale relazione degli esperti, una serie di oggettivi vantaggi di tale scelta.
A questo punto, l’azienda è pronta a partire…
Passo secondo: regole e normative
Bitcoin — giova ripeterlo, vista la grande disinformazione che spesso anima le testate mainstream — è un asset digitale perfettamente legale, che viene ampiamente legittimato dal quadro normativo europeo e italiano. Tuttavia ci sono degli aspetti che devono essere tenuti a mente:
Imposizione fiscale: Se vendi Bitcoin e fai profitto, paghi una quota sulle plusvalenze, esattamente come accade per qualsiasi cashout di beni che nel contesto di questa liquidazione generano un valore aggiunto.
Tracciabilità: L’acquisto di Bitcoin, appunto perfettamente legale, è anche sottoposto a una precisa tracciabilità. (D’altra parte è evidente quanto un’azienda che vuole far sapere al mondo intero la sua natura Bitcoin-friendly abbia tutto l’interesse ad acquistare BTC alla luce del sole, rivolgendosi ad exchange certificati all’interno di un mercato seriamente regolamentato e, appunto, trasparente.)
Passo terzo: Decidere quanto allocare in BTC
Questa specifica scelta dipende ovviamente dalle meccaniche di liquidità dell’azienda, e non può assolutamente essere standardizzata. Aziende estremamente aggressive detengono BTC per oltre il 20% del patrimonio. Ragionevolmente, una media azienda italiana potrebbe attestare la sua capitalizzazione crittografica a un 5% iniziale, raggiungendo gradualmente quote del 7% o 10%, sempre nell’ottica di una diversificazione bilanciata di portafoglio.
Come strategia d’entrata, l’azienda ha due opzioni: o convertire da subito una certa quota di capitale liquido in BTC, usufruendo di condizioni particolari per l’acquisto una tantum presso un exchange (operazioni cosiddette OTC, Over The Counter e a trattativa fuori mercato per metabolizzare la relativa scontistica); oppure utilizzare il Dollar-Cost Averaging (DCA), spalmando gli acquisti nel tempo attraverso un investimento periodico di cifre standard.
Passo finale: la comunicazione
Spiega la decisione ai dipendenti e ai soci in modo chiaro: “Stiamo testando Bitcoin con il 10% della liquidità per proteggerci dall’inflazione e diversificare.” Coinvolgi la stampa locale e nazionale per far sapere che la tua azienda è entrata nel mondo Bitcoin attraverso una riserva strategica a regime. Diffondi la notizia attraverso i social network aziendali.
Vantaggi di ritorno…
Posizionamento come Azienda Innovativa
Adottare Bitcoin segnala che la tua azienda è all’avanguardia, pronta ad abbracciare tecnologie emergenti. Questo è particolarmente appealing per clienti, partner e investitori che apprezzano il progresso e l’apertura al cambiamento.
Ti distingui dai concorrenti tradizionali, che magari si affidano solo a strategie finanziarie classiche.
Maggiore visibilità mediatica
Annunciare l’investimento in Bitcoin può generare importanti “buzz” in termini mediatici. Gli organi digitali d’informazione, soprattutto quelli economici e tecnologici, amano queste storie perché combinano finanza e innovazione, due temi di grande interesse.
Ottieni in tal modo copertura gratuita su giornali, blog o social media, aumentando la notorietà del tuo brand. L’esempio è presto fatto: quando MicroStrategy ha iniziato a investire miliardi in Bitcoin nel 2020, numerosi articoli su Bloomberg e Forbes hanno amplificato la sua fama, facendo conoscere l’azienda anche a chi non la seguiva.
Attirare pubblico nativo digitale
Bitcoin è popolare tra i millennial e la Generazione Z, che spesso vedono le criptovalute come il futuro della finanza. Mostrare di essere “sul pezzo” può renderti più attraente per questo segmento di mercato, specie per prodotti e servizi in linea col pubblico giovanile.
Rafforzamento della reputazione tra investitori
Gli investitori, soprattutto quelli orientati alla crescita o al rischio calcolato, vedono l’adozione di Bitcoin come un segnale di visione strategica, abbondantemente consacrata dalle più recenti statistiche in materia di finanza globale e orientamento delle grandi case di consulenza. Può renderti in questo modo più appealing per venture capital, angel investor o azionisti.
Creazione di una community di sostenitori
Bitcoin ha una fanbase molto appassionata e coesa. Mostrandoti favorevole a questa criptovaluta, puoi costruire una rete di clienti, follower o ambassador che condividono i tuoi valori. Ottieni un seguito organico sui social media o nei forum, che promuove il tuo brand spontaneamente.
Opportunità di partnership
L’adozione di Bitcoin è sempre più diffusa, anche in seguito a progetti strutturati che hanno coinvolto interi paesi e municipalità (basti pensare al PlanB di Lugano, che oggi vanta anche una sua edizione in forma di forum nella lontana El Salvador). Questa “appartenenza” può aprire porte a collaborazioni con aziende già nel mondo delle criptovalute, come exchange, sviluppatori blockchain o fornitori di servizi finanziari digitali, con tutto il ritorno in termini sia operativi che d’immagine che questo comporta.
Differenziazione competitiva
In un mercato affollato, essere tra i primi a fare una mossa audace come questa ti distingue. È un modo per dire: “Non siamo come gli altri”. In un mondo ormai globalizzato dove l’immagine è tutto, questo passo può essere determinante, specie in settori che hanno a che fare con un mercato retail.
Conclusioni
Integrare Bitcoin nella tesoreria aziendale è un’opportunità per proteggere il capitale, diversificare e innovare. Non serve essere un gigante come Tesla: l’ingresso può seguire un piano graduale, in grado di sposarsi perfettamente con le dinamiche finanziarie già implementate.
Gli aspetti connessi alla sicurezza e alla conformità normativa sono irrinunciabili, quindi è necessario rivolgersi da subito ad exchange regolamentati, in grado di fornire tutta la consulenza necessaria.
Come detto, da questo punto di vista, specie per l’ambito italiano, CryptoSmart è l’interlocutore e il partner ideale, in quanto può fornire tutto ciò di cui hai bisogno attraverso una piattaforma nel contempo semplice e prestigiosa. Contattaci oggi per avere tutte le informazioni!
Bitcoin in tesoreria aziendale equivale a un biglietto da visita per il futuro, che comunica da oggi la volontà di essere sempre in prima linea quando si parla di innovazione globale. Un passo che ogni azienda dovrebbe compiere, esattamente come fu per l’avvento di Internet. Se è infatti vero che oggi non esiste azienda al mondo che non abbia un sito ufficiale, è anche vero che nel futuro non esisterà azienda senza satoshi in tasca! Quindi, conviene sbrigarsi…
Filippo Albertin